Al Quirinale “Cipro, Isola di Afrodite”
Fino al 5 gennaio 2013 la mostra dedicata alla civiltà dell’Isola di Cipro
di Francesca Britti
Inaugurata il 17 ottobre in presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e del Presidente della Repubblica di Cipro, Demetris Christofias, la mostra “Cipro, Isola di Afrodite” raccoglie i capolavori dell’arte greca dal Paleolitico all’età classica.
Statuette, brocche, scrigni e soprattutto lei, la statua di Afrodite, dea della bellezza e dell’amore, divinità simbolo della civiltà mediterranea. La dea incarnava la personificazione della Natura, colei che dava vita a ogni essere vivente. Afrodite rappresenta Cipro e quel potere della natura e del mare grazie alle cui risorse i ciprioti hanno danno vita alla loro fiorente civiltà.
Attraversando le Sale delle Bandiere del Palazzo del Quirinale si ripercorrono le tappe della storia di Cipro. La prima, Dal Paleolitico al II millennio, ricostruisce l’inizio della civiltà cipriota, un gruppo di agricoltori e pastori.
Proprio il II millennio segna una prosperità economica determinante, grazie allo sfruttamento delle miniere di rame e alla crescita delle relazioni con i paesi circostanti, in particolare Rodi e Creta. Da questo flusso espansionistico nacquero, inoltre, nuove città come Eukomi e Palaepaphos che divennero ben presto oggetto di contesa, tanto che Eukomi viene abbandonata nel 1050 a.C.
La seconda tappa, I millennio a.C., ricompone la fase monarchica su cui si basavano le fiorenti città. Come per le città stato, anche quest’ultime erano governate da re e principi. Cipro, però, era nel frattempo al centro di duri attacchi espansionistici da parte, prima, degli Assiri e poi dei Persiani. Siamo nel 708 a.C. e Cipro si appresta a diventare romana.
Di quest’ultimo periodo di indipendenza si possono ammirare sculture in calcare e terracotta, coroplastica, metallurgia, mosaici.
La Cipro romana ha inizio nel 58 a.C. quando la città viene annessa allo stato romano sotto la provincia di Cilicia. L’annessione comportò il trasferimento di molte opere, tra cui un cipriota di Kition, a Roma per mano dell’allora censore Marco Porcio Catone. Cipro soffrì il rigido controllo romano fino a quando nel 395 a.C., come conseguenza della divisione dei due Imperi, fu annessa all’Impero romano d’Oriente, o Impero bizantino, dove riuscì ad affermare quella grecità che tuttora vediamo.
La definitiva ellenizzazione dell’isola avvenne nel 333 a.C. con la vittoria del re macedone Alessandro Magno e la conseguente annessione di Cipro all’Impero ellenistico ed Egitto tolemaico.
La mostra, che cade in occasione della Presidenza Cipriota del Consiglio dell’Unione Europea, ha la forza di far rivivere, attraverso le 56 opere d’arte presenti, oltre sette millenni di storia dell’isola.