Festival di Roma. Vince Marfa Girl
Marfa Girl di Larry Clark vince il Marc’Aurelio d’Oro
di Federico Larosa
Si è conclusa tra le polemiche la VII edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. La giuria presieduta dal regista Jeff Nichols ha assegnato a Marfa Girl di Larry Clark il Marc’Aurelio d’Oro per il miglior film. Tra fiction e documentario, il film racconta l’adolescenza di Adam e dei suoi amici tra sesso, droga, rock and roll, arte, violenza e razzismo sullo sfondo di una cittadina, la Marfa del titolo, al confine tra Texas e Messico, dove le tensioni sociali sono all’ordine del giorno.
Il Premio per la miglior regia è andato invece all’italiano Paolo Franchi per E la chiamano estate, nelle sale da giovedì. È stata soprattutto questa scelta a far discutere, dato che nei giorni scorsi la stampa, quasi all’unanimità, aveva criticato aspramente il film, giudicandolo pruriginoso e ridicolo.
Evidentemente non l’ha pensata così la giuria che ha anche deciso di assegnare alla protagonista del film, Isabella Ferrari, il premio per la Migliore interpretazione femminile, accolto in sala con fischi e al grido di “vergogna”.
Indubbiamente, al di là delle polemiche, il cinema italiano si afferma come il vero vincitore di questa edizione: Ali ha gli occhi azzurri del giovane regista Claudio Giovannesi si è infatti aggiudicato il Premio Speciale della Giuria nonché il Premio alla miglior Opera Prima e Seconda assegnato da una giuria presieduta dall’attore Matthew Modine.
Premiato anche il cinema francese che si è aggiudicato il Premio per la migliore interpretazione maschile andato a Jeremie Elkaim per Main dans la main e quello per la miglior attrice emergente conferito a Maryline Fontaine nel film Un enfant de toi.
L’unico film ad aver vinto ben tre premi è però il miglior film, almeno tra quelli in Concorso, visto al Festival, ovvero l’americano The Motel Life di Gabriel e Alan Polsky, che si è aggiudicato il Premio per la miglior sceneggiatura, quello per il miglior montaggio ma soprattutto il Premio del Pubblico BNL per il miglior film.
Triste e malinconico, ma mai deprimente, e con un finale aperto alla speranza, impreziosito da disegni animati, il film esplora l’intenso rapporto fra due fratelli rimasti presto orfani che vivono a Reno, nello stato del Nevada, in cerca di una vita migliore. Un racconto di redenzione che si insinua lentamente sotto pelle ed è destinato a rimanerci per lungo tempo. Apprezzato dal pubblico, speriamo che il film abbia presto una distribuzione in sala.
Per la sezione Cinemaxxi si è aggiudicato il Premio Cinemaxxi Avanti Popolo di Michael Wahrmann, viaggio nella memoria, ironico commovente, di un paese, San Paolo in Brasile, dove ancora aleggia lo spettro della dittatura. Per Prospettive Italia (PIT) vincono Cosimo e Nicole di Francesco Amato per il miglior lungometraggio, Pezzi di Luca Ferrari per il miglior documentario e Il gatto del Maine di Antonello Schioppa per il miglior cortometraggio.