Tagli alla sanità, una storia infinita
Il Lazio lotta contro il ridimensionamento delle strutture sanitarie
di Chiara Puglisi
In Italia “l’assistenza sanitaria pubblica rischia di non essere più sostenibile se il governo non troverà come finanziarla utilizzando canali diversi dal passato”, afferma il presidente del consiglio Mario Monti intervenendo in video conferenza alla presentazione del progetto del Centro di Biotecnologia Ri. Med. di Palermo.
Parole forti che hanno scatenato polemiche. Primo fra tutti a rispondere al ‘professore’ Vasco Errani. Il presidente della Conferenza delle Regioni ha voluto ricordare come l’allarme sia stato lanciato più volte dai Governatori delle Regioni italiane, sempre sensibili al tema della sostenibilità della spesa sanitaria.
Le parole del presidente del Consiglio si inquadrano dunque in un contesto molto difficile per il servizio sanitario italiano, soprattutto dopo i tagli applicati dalla spending review voluta dal Governo.
E’ di qualche settimana fa la notizia dei tagli ai posti letto, attuata di concerto dal ministero della Salute e da quello dell’Economia: secondo i ministri Balduzzi e Grilli le nostre Regioni dovranno operare dei tagli drastici all’assistenza ospedaliera sia pubblica che privata.
I primi effetti del decreto Bondi (revisione di spesa) non tardano a produrre le conseguenze largamente previste: il Neurological Centre of Latium, eccellenza nella cura delle patologie neurologiche nel Lazio, effettuerà oggi l’ultimo intervento di operazione di tumore al cervello e altri tre pazienti in attesa di operazione sono stati inviati a casa. Gli effetti saranno ben peggiori nei prossimi giorni.
Lo stesso sta succedendo all’European Hospital di Roma, dove già da qualche giorno si stanno rinviando gli interventi al cuore per i tagli previsti dai nuovi decreti di riduzione di spesa.
Anche la casa di cura Villa Sandra, centro di riabilitazione motoria e funzionale, ha bloccato l’accettazione di pazienti che necessitano di prestazioni neuroriabilitative e cardiorespiratorie.
Questo il grave quadro reso noto da Enzo Colaiacomo, presidente di Federlazio Salute.
Questa situazione incontrollabile che dilaga a macchia d’olio anche nelle strutture pubbliche.
In questi giorni si sono fatti sentire con proteste anche i dipendenti del Policlinico Gemelli appartenenti alle sigle sindacali Fsp (Federazione sanità pubblica) e Coordinamento infermieristico autonomo (Coina), contro il rinnovo contrattuale che prevede la riduzione del 30% dello stipendio rispetto al contratto nazionale della sanità.
Queste solo alcune criticità della capitale, ma lo scenario resta preoccupante in tutto il Lazio. Pochi giorni fa l’associazione genitori portatori di handicap esprimeva forte preoccupazione per l’annunciata chiusura del Centro di Riabilitazione Villa Buon Respiro di Viterbo, che da decenni opera in favore dei soggetti più fragili aiutando le famiglie con grande professionalità e senso di abnegazione.
L’associazione chiede a gran voce l’impegno delle istituzioni nel proporre soluzioni e per scongiurare la chiusura del centro di Viterbo.
E se la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) risponde a Monti chiedendo di non stravolgere i principi fondatori del nostro sistema sanitario nazionale (universalità ed equità), oggi i sindacati medici hanno appuntamento al ministero della Salute per aprire un dialogo con le istituzioni e trovare soluzioni sul decreto che prevede i tagli dei posti letto.
Bisogna quindi solo aspettare per capire quali saranno le prossime mosse.
(fonte immagine: informasalus.it)