Il fenomeno elettronico da Londra
Musica etno-tecno da ascoltare e ballare
di Flavia Lucchetti
Il video del loro singolo Not giving in, quello con i bambini della periferia di Manila, è in rotazione su Mtv, che li sta promuovendo come una delle band rivelazione dell’anno. Sono i Rudimental, un collettivo di quattro autori e dj-producer che ha raggiunto il successo con il primo album in studio, frutto di collaborazioni con artisti soul, rap e r&b.
Piers Agget, Kesi Dryden, Amir Amor e DJ Locksmith sono giovani londinesi; si sono conosciuti anni fa (lavorano insieme dal 2008) ma il primo singolo è arrivato nel 2011: Deep in the Valley featuring MC Shantie. Le loro differenti etnie, il background musicale che spazia dall’hip hop al jazz, passando per il soul e la house, li hanno portati a creare un mix originale tra basi dance, techno a volte, con voci calde, come quella di John Newman, che ha cantato sia in Not giving in che in Feel the love, il pezzo arrivato alla n°1 in UK.
Il risultato è assolutamente interessante; in questi due pezzi si intersecano atmosfere che ricordano il gospel e blues a tratti, fino all’esplosione di beat drum n’ bass, con un risultato estremamente orecchiabile sebbene ricercato.
Il loro album omonimo comprende un ventaglio di generi che lo rende appetibile per un gran numero di ascoltatori, tant’è che si sono guadagnati il plauso di artisti famosi, tra cui gli XX, Pete Tong, Mistajam, Rob Da Bank. Anche Hell could freeze, uscita la scorsa settimana, è una canzone notevole, in cui la voce di Angel Haze affronta rap e soul sopra la sapiente elettronica dei Rudimental.
I singoli usciti nel 2011 spaziano dallla lounge di Spoons, un featuring con MNEK & Syron, al jungle latin di Sexy sexy (ft. Natalie May, cantante dalla voce nera), in connubi sempre riusciti; a trainare la musica contribuiscono video urbani dalla splendida fotografia.
Il gruppo ha dichiarato di non sentirsi inquadrato in una categoria, ma piuttosto come “Sly and the family Stone, Todd Edwards e il Dr. Dre in un cheeseburger”. La definizione rende l’idea del meltin’ pot culturale e musicale dei Rudimental.
Per ora non sono previste tappe italiane nel loro tour, ma il 5 dicembre saranno nel loro quartiere, a Londra, per un secret show, poi si muoveranno tra Regno Unito e Amsterdam, per intraprendere poi, a marzo, un tour in Oceania.
Come molti altri artisti, questi ragazzi sono partiti suonando nei garage, poi hanno avuto passaggi da una radio pirata inglese, e ora fanno ballare i dancefloor di mezzo mondo, cavalcando l’onda della musica “ballabile” che la fa da padrona nelle classifiche internazionali, e che ha reso dj come David Guetta o Avicii tra i più influenti e pagati artisti del panorama musicale.
I Rudimental sono senz’altro una novità da ascoltare, ballare e tenere d’occhio. Forse non si affermeranno tantissimo in Italia, ma hanno la stoffa del “gran bel gruppo”; con la loro musica sono tornata un po’ indietro, all’adolescenza accompagnata dalla musica degli Aphrodite e di Aphex Twin. Aprite le orecchie ai Rudimental!