Roma e provincia: premi sulle rinnovabili, problemi con l’amianto

Tempo di lettura 3 minuti

Mentre la provincia si loda, diverse realtà sociali soffocano nell’amianto

di Lorenzo Tagliaferri

 

DISCARICA AMIANTOL’annuncio del lieto evento, la vittoria da parte della Provincia di Roma del premio CompraVerde 2012, è stato dato direttamente sul blog del Presidente della ProvinciaNicola Zingaretti, specificando come questo riconoscimento sia il risultato delle politiche della provincia attraverso l’incentivazione per l’utilizzo di fonti rinnovabili, installando pannelli fotovoltaici in 183 strutture scolastiche e la promozione per l’utilizzo di tecnologia, come wi-fi e sistemi Voip, grazie alla quale permettere un sostanzioso risparmio sulle bollette telefoniche degli istituti stessi.

Il Premio CompraVerde è solo l’ultimo di una lunga serie di riconoscimenti che vede tra gli altri il Premio Comuni Rinnovabili di Legambiente, che arriva in ragione dei risultati ottenuti nel contesto degli interventi in materia di energie rinnovabili: la produzione, attraverso l’installazione nelle scuole romane di pannelli fotovoltaici, di 3,4 milioni di kWh, pari al fabbisogno di 1.450 famiglie, permettendo così di risparmiare nei prossimi 30 anni la bellezza di oltre 55.000 tonnellate di CO2.

Il premio da parte di Legambiente arriva, tuttavia, in un contesto piuttosto “ambiguo” e in un ambito per il quale la Provincia di Roma sembra avere carenze piuttosto evidenti che si trascinano ormai da anni. È il caso, ad esempio, della rimozione di strutture in amianto e coperture in eternit, che moltissimi problemi hanno causato negli anni scorsi (come nel caso del Velodromo nel quartiere Eur, costruito per le Olimpiadi del 1960 e crollato in una nuvola di 4 milioni di tonnellate di polvere di amianto nel 2008).

A chiarire questa pagina oscura del lavoro degli addetti della provincia, e questo sembra essere l’aspetto più imbarazzante della vicenda, è la stessa Legambiente che, in un dossier rilasciato nello scorso mese di maggio ha fatto il punto sulla presenza sul territorio di rifiuti altamente pericolosi come l’amianto. Si parla di circa 1.304 siti distribuiti lungo tutta la regione, 1.054 dei quali solo nella provincia di Roma, disseminati tra strutture private fatiscenti, strutture pubbliche e una lunga serie di discariche abusive nelle quali sono stati rinvenuti più di qualche ondulato di amianto illegalmente smaltito.

Guardando il dossier più a fondo si da importante risalto soprattutto al caso del IV Municipio, la zona di Settebagni, che si trova a fronteggiare la difficile situazione della Scuola Primaria Giovanni Paolo I, in via dello Scalo di Settebagni. Le innumerevoli e ripetute proteste di genitori ed insegnanti riguardo la presenza di eternit non hanno sortito alcun effetto, se non quello di dimostrare la poca sensibilità delle istituzioni. È stato fatto un intervento di qualche giorno da parte di uno sparuto gruppo di operai che, salvo qualche calcinaccio, ha lasciato tutto così com’era.

Altri problemi arrivano dalla questione smaltimento delle scorie. Che si tratti dell’opera di un privato o della negligenza degli addetti allo smaltimento è certo che in zone come il Municipio VIII, nella zona di Lunghezza, ci si possa imbattere in discariche abusive di materassi, materiali edili, contenitori di vernici e solventi e i pericolosissimi ondulati di amianto. Stessa storia nella parte appena a nord-est appena fuori Roma, nella zona di Guidonia Montecelio, dove la presenza dei famigerati ondulati è segnalata anche lungo i bordi delle strade alla portata di tutti.

Speriamo che tra il ricevere premi ed onorificenze la provincia di Roma trovi il tempo di risolvere questo tipo di situazioni così pericolose per la salute dell’uomo e, soprattutto, dei più piccoli.

Per saperne di più: www.legambientelazio.it

(fonte immagine: corrieredelgiorno.com)

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Una risposta

  1. 17 Dicembre 2012

    […] le cifre divulgate riguardo la situazione amianto nella regione Lazio sono attinenti alla realtà c’è sicuramente di che preoccuparsi. E ancora più preoccupante […]

Rispondi

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