Passione contro business:il calcio del terzo millennio
Un incontro un po’ avulso rispetto al tema della manifestazione, quello a cui assistiamo giovedì 6 nel Caffè Letterario del Palazzo dei Congressi
di Flavia Lucchetti
Per il ciclo Incontri con l’Espresso, si svolge un confronto sul tema dello sport più amato dagli italiani: il calcio e il suo rapporto con la passione e il business.
Coordina Gianfrancesco Turano, giornalista de L’Espresso, intervengono Franco Baldini, direttore generale della A.S. Roma e Marco Mensurati, giornalista sportivo de La Repubblica. Grande assente Valerio Mastandrea, che ha dovuto disdire l’impegno per motivi personali.
Lo scambio di battute tra i due ospiti, chiamati a rappresentare il lato economico e imprenditoriale da una parte, quello cronistico e appassionato dall’altra, è acceso.
Com’è possibile continuare ad amare il calcio dopo gli scandali del calcioscommesse? La risposta sembra univoca, ed è la passione degli italiani per il pallone, inossidabile. Benché sia tangibile la disaffezione agli stadi e il calo complessivo del valore di mercato del calcio, è improbabile che questo venga messo in secondo piano. Si può parlare però di crisi anche in questo settore.
L’intervento auspicabile è a livello normativo e della Lega Calcio, la repressione dei comportamenti illegali (l’inchiesta sul calcio-scommesse non ha portato quasi a nulla). L’Italia risulta priva di una solida governance, e i vertici sono composti da burocrati troppo vecchi e poco propositivi, a detta di Mensurati e Baldini.
Il calcio è spettacolo, ma si lamenta un’eccessiva attenzione all’aspetto mediatico a discapito del gioco e della vera fede calcistica, che ha portato il pallone a diventare puro intrattenimento.
E ancora, si ritorna sull’attualità, quando Mensurati accenna al possibile conflitto d’interesse di Beretta, candidato alla presidenza della Lega Calcio e azionista di Unicredit (sponsor della Roma).
Baldini poi parla dell’esperienza attuale, del suo rapporto con gli americani che hanno investito sulla Roma e ricorda con affetto Franco Sensi, che portò la Roma allo scudetto a costo di grandi sacrifici economici, per realizzare un sogno guidato da un autentico amore per la sua squadra.
Si è trattato di un incontro che ha richiamato la stampa sportiva e le televisioni, al termine del quale è emersa la necessità di un rinnovo dei vertici organizzativi e il desiderio di un ritorno alla genuinità del gioco del pallone, così sentito, nonostante tutto, nel nostro paese e in gran parte del mondo.