Ken Loach ci porta la sua “Parte degli angeli”
Uno specchio dei tempi secondo lo sguardo sempre lucido di Ken Loach
di Giorgia Braico
Il 13 dicembre è uscito nelle sale italiane La parte degli angeli, il nuovo film di Ken Loach.
A Glasgow alcuni ragazzi si ritrovano, per vari motivi, condannati a dover svolgere lavori socialmente utili. Il loro supervisore Harry (John Henshaw), appassionato di whisky, decide un giorno di portare il gruppo in visita ad una distilleria e lì Robbie (Paul Brannigan), uno dei ragazzi, si scopre particolarmente interessato all’argomento, oltre a sviluppare una inaspettata sensibilità degustativa.
Inserito nell’ambiente, insieme ad altri tre compagni, Robbie viene a conoscenza della recente scoperta di una botte di whisky molto rara e decide con gli altri di organizzare il colpo che cambierà le loro vite.
Ironico e irriverente, divertente e crudo a fasi alterne, come al solito lo stile di Ken Loach rispecchia la vita, quella vera, in cui non prevale una sola sensazione, non è tutto bianco o nero, ma ci sono mille sfaccettature, mille sentimenti, tutti umani.
Il regista porta ancora una volta sullo schermo persone reali, con problemi veri e soluzioni date dall’ingegno che esplode in tutta la sua forza immaginativa quando le persone sono alle strette. Anche il cast rispecchia la normalità preferendo sempre volti “anonimi”, facce di tutti i giorni, piuttosto che “perfetti” divi hollywoodiani.
Un film dolce amaro, che mostra, sempre secondo i temi cari a Loach, un gruppo di persone (o per lo meno uno di questi) alle prese con il loro riscatto sociale, con il coraggio di cambiare o comunque di gettarsi a capofitto nelle situazioni più improbabili al fine di dare una scossa alla propria vita.
Ken Loach sta dalla parte dei disagiati, della classe operaia, dei giovani, di tutte quelle persone che hanno molto da dare ma a cui spesso non vengono forniti i mezzi per esprimersi, per riscattarsi, o semplicemente per andare avanti.
Giusto il mese scorso, in occasione dell’assegnazione del premio alla carriera Gran Torino, da parte del Torino Film Festival, al regista britannico, quest’ultimo si è sentito in dovere di rifiutarlo in difesa dei lavoratori della Coop Rear – oggetto di esternalizzazione del lavoro, riduzione di salari e tagli al personale da parte del Museo Nazionale del Cinema– concretizzando così anche nella realtà l’impegno sociale che ha sempre mostrato nei suoi film.
Di questa vicenda e del recente incontro con i lavoratori della cooperativa Rear il 6 dicembre a Torino, si è occupato anche il nostro settimanale nel n° 162. http://ghigliottinapuntoit.wordpress.com/2012/12/12/ken-loach-incontra-i-lavoratori-della-rear/