2013: odissea delle liste
Prosegue il cammino verso le Politiche, attraversando la galassia liste. Analisi e previsioni di un inizio 2013 tutto politico
di Adalgisa Marrocco
C’è chi è sceso in campo per la milionesima volta e chi è salito in politica dopo aver fatto il prezioso. C’è chi vuole ricostruire “un’Italia giusta” ed ha iniziato, già in tempi non sospetti, a rimboccarsi le maniche su manifesti in bianco e nero. C’è chi vuole fare la rivoluzione e chi cerca una coalizione da “posto fisso”.
Seguendo il dogma della flessibilità in senso lato, lo scenario politico attuale presenta una sterminata galassia di liste, pronte all’assalto elettorale del 24 e 25 febbraio. Parlando in termini di coalizioni non ancora definite (quelle definitive si conosceranno solo l’11-12 gennaio, insieme all’indicazione del candidato premier), i simboli in campo sono al momento una ventina.
Partiti, partitini, sigle, movimenti, simboli: vasto parco di tentativi mirati a rappresentare pezzi di società. Tentativi che, nella maggioranza dei casi, falliscono o, peggio ancora, finiscono per rivelare l’unico loro vero ideale di fondo. Quello della poltrona sicura in Parlamento.
Abbandonando la digressione moralizzatrice, veniamo però ai fatti. Quindi, ad analizzare come la campagna elettorale per le Politiche 2013 abbia ormai decretato il superamento della contrapposizione destra-sinistra. Un bipolarismo che in Italia, soprattutto nell’ultimo ventennio, non ha saputo assumere i contorni di un match tra ideali, ma è rimasto ancorato all’immaturitá di propagande fatte di sfottò e promesse non mantenute.
Il centro-destra di Berlusconi dal 1994 promette una “rivoluzione liberale” senza aver nemmeno mai provato ad attuarla, salvo episodi in cui il conflitto d’interessi ha vestito le mentite spoglie di un millantato profondo cambiamento. Il centro-sinistra, pur avendo visto succedersi diversi leader sul palcoscenico (dietro le quinte era ben altra storia), non ha saputo mantenere i propositi di giustizia sociale ed “evoluzione” civile.
Ecco che però nel 2013, alle soglie di quella che dovrebbe chiamarsi per i posteri Terza Repubblica, l’idillio al contrario si rompe. Entra in scena Mario Monti con un nuovo centro e quel che già era frammentato finisce per frammentarsi ancora di più.
Ogni sondaggio è sovvertito ed il Terzo Polo, quasi mediaticamente ammutolito dopo i clamori vissuti subito dopo l’insediamento del governo tecnico, torna sulla scena rinforzato dall’alleanza montiana e da quella con Italia Futura di Montezemolo. Particolare rilievo potrebbe avere proprio il sodalizio col presidente della Ferrari, personalità che, di palese vocazione ed origine industriale, si direbbe destinato ad attrarre simpatie di vecchi elettori del centro-destra berlusconiano.
Il destino del progetto “Monti per l’Italia” può già contare su positive prospettive, anche se gli attuali sondaggi danno il Professore e la sua coalizione solo attorno al 15% dei consensi. Ma, ad ogni modo, la partita rimane ancora tutta da giocarsi in campagna elettorale.
L’homo non novus della politica italiana, tale Silvio Berlusconi, è tornato in sella al Pdl riportandolo attorno al 20% delle preferenze. Nessuna cifra definitiva sarà possibile stilare fino all’ultimo minuto, data l’eterogeneità dell’offerta partitica, ma il Pdl ora può certo contare sulla ritrovata alleanza con la Lega Nord.
Per Berlusconi avere in coalizione il partito di Maroni significherà conquistare buoni risultati in Parlamento e soprattutto in Senato, dove il premio di maggioranza è conferito su base regionale.
Invece, passando alla sponda di centro-sinistra va sottolineato come il Pd, reduce dai fasti della “prova di democrazia” delle primarie, sia passato ora un po’ in sordina. A pesare sono le fuoriuscite dei filo-montiani come Pietro Ichino, ma anche l’ondata mediatica che sta catalizzando l’attenzione sul Professore e lo spettro dell’ingovernabilità.
Appiglio su cui la compagine di Pierluigi Bersani può comunque contare sono le ali estreme di sinistra, quelle stesse ali che Monti ha consigliato al segretario di “tagliare”.
Onori delle cronache ultimamente negati anche al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Parziale silenzio dovuto anche al fatto che la sete populista di un certo elettorato è tornata ad essere placata da Berlusconi.
Tra tweet e sondaggi in continua evoluzione, prosegue il breve viaggio verso le Politiche 2013 di fine febbraio. Sfida eterogeneissima per eleggere il migliore o il meno peggio, per eleggere un governante o creare ingovernabilità? Fate il vostro gioco.
(fonte immagine: http://www.paperblog.com )