Il pavone, il Professore e la grande ammucchiata

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Berlusconi risale la china cercando di bipolarizzare il confronto, Monti risponde facendo largo al centro e strizzando l’occhio ai riformisti

di Adalgisa Marrocco

Il pavone torna ad aprire la coda. Reso spavaldo dall’impatto mediatico della sua apparizione a Servizio Pubblico, Silvio Berlusconi risale la china ed entra nel vivo della battaglia da campagna elettorale.

tritticoIl Cavaliere cerca di tirare acqua al proprio mulino, emarginando Monti e inseguendo una sfida a due con Pier Luigi Bersani. Bipolarizzare il confronto per guadagnare qualche punto percentuale è l’intento che Berlusconi si prefissa, ostacolato però dal Segretario PD che risponde di essere disponibile ad match solo contro i sicuri candidati alla presidenza del Consiglio. E si da il caso che, contrariamente a quanto dice Angelino Alfano, la candidatura di Berlusconi risulta indigesta a più di qualcuno, sia tra le fila della Lega Nord che dello stesso Pdl.

Ma il Cavaliere non molla e persevera, anche nella sua onnipresenza. La convinzione sembrerebbe quella di potere ripetere il colpaccio che nel 1994 e nel 2006 lo avevano visto trionfare, soprattutto grazie all’influenza delle sue apparizioni mediatiche. Oggi come ieri, Berlusconi è ovunque ed ovunque lancia frecciatine ai propri avversari. Nemico su tutti: Mario Monti.

“Bisogna fare dietrofront assoluto rispetto alla politica di austerità del governo dei Professori, bisogna andare verso una politica nuova per sostenere crescita e sviluppo. Il crollo del valore delle case è tutta colpa di Monti, che ha introdotto l’IMU”, queste le parole dell’ex presidente del Consiglio. Discorsi ben infiocchettati di populismo, demagogia e strategia “raccatta-voti” in previsione della legge elettorale. Riuscire a riconquistare ex elettori delusi o trascinarne nuovi: il centro-destra del Cavaliere tenta il tutto per tutto presentandosi con una coalizione composta da una decina di liste.

Se Berlusconi attacca di dritto, Mario Monti risponde di rovescio. “Dio ci scampi da destra e sinistra. Spero però che si faciliti la cooperazione tra tutti i riformisti che esistono in tutti i partiti. Il vero avversario da battere è il populismo”, queste le parole pronunciate dal Professore in occasione del convegno dei Liberal PD tenutosi ad Orvieto.

Indebolire la contrapposizione bipolarista per fare largo alla lista centrista, questo è l’obiettivo di Monti. Un obiettivo esattamente opposto di quello portato avanti da Silvio Berlusconi, come ha sottolineato anche Pier Ferdinando Casini intervenendo alla trasmissione In Onda su La 7: “Berlusconi deve demolire il centro perché quello che gli italiani stanno già capendo è che la partita vera si gioca tra Bersani e Monti”.

Un confronto, quello tra il Segretario PD e il Professore, che però non sa affatto di duello. Infatti, mentre Monti apre ai “riformisti”, anche Walter Veltroni, ex candidato premier PD alle Politiche 2008, lascia intendere qualcosa: “Il Professore non è un nemico ma un nostro interlocutore. Insieme possiamo cambiare l’Italia”.

Opinione personale o dichiarazione d’intenti partitica? In un Paese spaccato in tre, davanti al tramonto del bipolarismo, il presagio è quello che ad essere spaccati saranno anche gli esiti di queste Politiche 2013. La “grande ammucchiata” è dietro l’angolo?

(Fonte immagine: http://www.lettera43.it )

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Una risposta

  1. Rodolfo ha detto:

    Monti e’solo un pallone gonfiato pieno di se è abituato a non essere contraddetto dall’alto della sua cattedra bocconiana! Professore, gli italiani non sono fessi!!!

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