Sanità: inizio 2013 tra mancanza ambulanze, emergenza 118 e cifre contese
Ancora problemi nel Lazio, oltre alle proteste a rischio il servizio d’emergenza. E in Campania le parole del ministro Balduzzi su tumori e rifiuti scatenano polemiche
di Chiara Puglisi
Il 2012 è finito tra le proteste dei lavoratori della sanità del Lazio e le promesse del commissario per l’attuazione della spending review Enrico Bondi. Promesse in parte assolte grazie alla firma, l’ultimo giorno dell’anno, dell’accordo salva-precari con il conseguente pagamento degli stipendi in ospedali come il San Raffaele.
L’arrivo del 2013 non porta grande distensione nei rapporti tra istituzioni e operatori di settore complicati, se possibile, dall’incertezza data dal cambio al vertice della sanità del Lazio.
Enrico Bondi ha accolto l’invito del Presidente del Consiglio Mario Monti di formare la nuova squadra di governo alle prossime elezioni politiche, al suo posto come Commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa pubblica per l’acquisto di beni e sevizi è stato nominato il ragioniere generale dello Stato Mario Canzio, mentre alla Sanità del Lazio il posto è stato affidato a Filippo Palumbo, già capo dipartimento della programmazione e dell’ordinamento del Servizio Sanitario Nazionale presso il Ministero della Salute. Alla Regione avrà il ruolo di Commissario ad acta per il piano di rientro fino alla nomina del nuovo governatore.
Ma nel Lazio i problemi della sanità sembrano davvero essere infiniti. Le cronache degli ultimi giorni raccontano di ambulanze ferme nei parcheggi degli ospedali e del servizio di emergenza 118 bloccato a causa della mancanza dei posti letto nelle strutture ospedaliere.
“La realtà – spiegano gli operatori del 118 – è che si arriva negli ospedali con pazienti che vengono fatti aspettare sulle lettighe delle ambulanze bloccando i mezzi per le successive emergenze”.
Purtroppo questa situazione, che ha avuto un picco massimo mercoledì scorso, sta diventando la normalità in diverse grandi strutture come San Giovanni, Casilino, Tor Vergata e Umberto I tanto da convincere il ministro della Salute Renato Balduzzi della necessità di approfondire il caso attraverso l’invio dei carabinieri del nucleo anti sofisticazione e sanità nei pronto soccorso delle strutture coinvolte.
Il ministro vuole fare chiarezza sull’accaduto, gli ospedali coinvolti hanno a disposizione posti letto per i pronto soccorso che non sono stati intaccati, anzi in alcuni casi sono aumentati, dopo i tagli dettati dalla spending review.
Ma in ospedali come Tor Vergata dovevano essere aggiunti 40 posti letto che non sono mai stati avviati. Insomma come ormai da diverso tempo la situazione e’ sempre più ingarbugliata.
Pur cambiando regione i problemi per il ministero della Salute non sono finiti.
Qualche giorno fa Balduzzi ha presentato ad Aversa la relazione finale del gruppo di lavoro sulla situazione epidemiologica della Campania, in particolare delle zone di Caserta e Napoli.
Nel rapporto si sostiene che non si può accertare una correlazione tra la percentuale di tumori e la situazione dei rifiuti. Le conclusioni rese note dal ministro hanno scatenato la reazione dei cittadini stanchi di ricevere promesse dalle istituzioni che non sanno fronteggiare la situazione di totale mancanza di igiene a cui è sottoposta la popolazione.
Finita la conferenza stampa le auto del ministro sono state prese d’assalto, i movimenti dei cittadini presenti hanno chiesto a gran voce spiegazioni al governo urlando tutta la loro rabbia per una popolazione lasciata morire nelle mani della camorra.
Solo a tarda sera e dopo che Balduzzi ha risposto a tutte le domande dei presenti con la promessa di tornare a breve sul territorio, gli animi si sono un po’ rasserenati consapevoli che questo episodio non cambierà la realtà di zone ormai martoriate dalla delinquenza e dalla totale assenza dello Stato nell’affrontare il grave problema dei rifiuti che portano malattie e incuria.