Cercasi amore per la fine del mondo
Come trascorrereste gli ultimi giorni che vi separano dalla fine del mondo? Steve Carell va alla ricerca del perduto amore
di Federico Larosa
Cosa fareste se la fine del mondo si avvicinasse e vostra moglie vi lasciasse a meno di tre settimane dalla fine dell’intera umanità? È questo il quesito che tormenta Dodge (Steve Carell), assicuratore di mezza età, che decide di mettersi alla ricerca del primo amore del college insieme alla giovane vicina Penny (Keira Knightley), instabile e sconclusionata.
Il viaggio alla ricerca del tempo perduto si trasforma, per i protagonisti, in un viaggio contro il tempo alla ricerca di una seconda occasione e di ricongiungimenti considerati fino a poco tempo impossibili, ricerca che rischia di impedire ai due protagonisti di accorgersi che forse ciò che cercano è proprio sotto i loro occhi…
Lorene Scafaria, sceneggiatrice di Nick & Norah – Tutto accadde in una notte, esordisce alla regia con Cercasi amore per la fine del mondo (titolo originale Seeking a Friend for the End of the World, di cui firma anche la sceneggiatura) nel quale ha cercato di immaginare cosa accadrebbe a persone comuni nei giorni precedenti ad un cataclisma in grado di annientare l’intera vita sul Pianeta Terra, se solo questi fossero a conoscenza dell’imminente fine.
Capire come avrebbero interagito gli uni con gli altri è stata la vera molla della sua creatività. Paradossalmente sono proprio le scene che coinvolgono gruppi di persone alle prese con i propri sentimenti nei confronti dell’imminente fine, svariata umanità impegnata in festini sregolati a base di sesso, droga e rock & roll, a deludere per banalità e sciatteria e a rappresentare i punti più bassi, e talora addirittura trash, di uno script che alterna momenti interessanti ad altri decisamente meno.
L’autrice gioca a mescolare i generi in maniera originale ed inaspettata, creando una commistione che va dalla commedia romantica a quella demenziale, passando attraverso il disaster movie (solo annunciato) e il drammatico, senza apparente soluzione di continuità. Purtroppo l’esperimento non può dirsi totalmente riuscito: il ritmo latita per la maggior parte del tempo e l’eccessiva stramberia di alcuni personaggi non aiuta la fluidità del racconto che, se regge bene durante la prima parte del film, si sfilaccia nella seconda parte, incapace, nonostante il finale che non ti aspetti, di destreggiarsi con abilità tra i generi in causa. Ed è un peccato perché l’idea resta sulla carta interessante.
Nel ruolo dei protagonisti troviamo Steve Carrel, che conferma la vocazione per i ruoli comico-brillanti ma velati di malinconica dolcezza, e Keira Knightley, sempre più tendente alle interpretazioni “smorfiose” al limite della sopportazione. In ruoli secondari, a volte poco più di un cameo, si riconoscono Adam Brody (The O.C. in tv, Scream 4 al cinema), William Petersen (C.S.I., Manhunter) e Martin Sheen (West Wing, Apocalypse Now).