Basket: Acea Roma, vittoria al cardiopalma
La Virtus batte Pesaro 65-64 solo grazie al tiro sbagliato sulla sirena da Cavaliero
di Samuele Perotti
Sono punti pesanti quelli che sta raccogliendo in questi ultimi match la banda guidata da Calvani. Anche ieri gli infortuni hanno condizionato il rendimento dell’Acea, che di fronte ha trovato una Scavolini concentrata e concreta. La fortuna ha aiutato i padroni di casa che dopo aver recuperato lo svantaggio iniziale hanno rischiato di mettere in discussione tutto nel finale. Due punti che vista la sconfitta di Cantù (prossimo avversario della Virtus) vuol dire aggancio ai lombardi, ma la coperta sta diventando troppo corta e nei prossimi impegni il solo cuore non basterà.
Iniziamo dall’ultimo giro di lancette. Il canestro di Lawal avvia il blackout di Roma, che subisce un parziale di 8-1. Nel possesso successivo Datome e compagni, in palese debito d’ossigeno sprecano tutto e lasciano l’ultimo possesso ai marchigiani. Barbour chiude un’ottima azione con una tripla aperta che termina sul ferro. Goss in lunetta fa 0/2 con 3” da giocare. Tre secondi in cui tutti i tifosi capitolini hanno trattenuto il respiro, quando Cavaliero ha tentato un coast to coast terminato sul ferro. Il tiro arriva dopo la sirena, ma i pesaresi recriminano per un fallo sul numero 5 ospite.
Proprio Goss è l’emblema delle difficoltà della Virtus. Gioca 39’ di anonimato con soli 5 punti. Non è lucido e si vede nella gestione della palla quando va a forzare soluzioni individuali. Da un americano all’altro, il peggiore in campo è stato Bobby Jones. Dopo il capolavoro di Brindisi, il numero 6 sembra essere tornato quello di inizio stagione. Crea confusione in entrambi i lati del campo. Si incaponisce in soluzioni improponibili, andando a sbattere contro il muro avversario (1/8 dal campo).
I 10 minuti iniziali sono descritti bene dai primi 2’ di gioco, quando nessuna delle due squadre centra il canestro. L’Acea fatica ancora di più e deve attendere altri due giri d’orologio per realizzare i primi punti con Lawal. Il centro e il rientrante Taylor sono stati i trascinatori della Virtus: 6 punti a testa per loro che sono certezze. Il play (12 punti) si riprende in mano la squadra ma i pochi allenamenti lo limitano atleticamente (Calvani lo deve mettere spesso a rifiatare in panchina) ma non tecnicamente.
Roma non può spingere troppo sull’acceleratore a causa dei pochi effettivi disponibili e in attacco fatica a trovare soluzioni di squadra. Così ancora una volta a togliere le castagne dal fuoco ci pensa Gigi Datome. Il capitano è sontuoso nel secondo periodo quando realizza 11 punti sui 19 di squadra. Lotta su ogni pallone, difende e questo non lo limita in attacco (alla fine sono 21 i punti con 3 schiacciate). Pesaro non approfitta delle maglie larghe difensive dei capitolini e così i primi 20’ di gioco si chiudono sul 33-35.
Nel 3° quarto (parziale di 22-14) Roma parte forte, aumenta l’intensità difensiva e costringe la Scavolini ad inseguire. I marchigiani, autori di un’ottima prova, soprattutto da un punto di vista caratteriale, non mollano e restano sempre in scia: 55-49. Gli uomini di Markovski sono sulla buona strada per risalire la classifica. La leadership di Stipcevic e le giocate di Barbour (che Acea vedremmo con lui al posto di Bobby Jones?), 20 punti, sono un ottimo asse da cui ripartire. La mancanza più grande è sotto canestro, dove Crosariol, ex fischiatissimo, non convince più di tanto, nonostante le cifre siano dalla sua parte.
Le difficoltà della Virtus stanno aiutando Matteo Tambone. Il ragazzo del settore giovanile, migliora partita dopo partita: 18’ in cui difende cattivo e segna anche 5 punti (i primi casalinghi in Serie A). Parole di elogio quelle di Calvani per il giovane: “I minuti accumulati contro Biella e Montegranaro gli hanno dato quell’esperienza e quella fiducia che gli ha consentito di fare la partita di oggi, dove in difesa è stato impeccabile”.
In questo momento di difficoltà la sua disponibilità e freschezza possono dare una mano ma i dubbi su quanto questa squadra possa reggere, giocando ogni partita con 6/7 effettivi, sono più che leciti e lo stesso coach Calvani lo sottolinea: “Mi stupisce molto la mia squadra per quello che mette sempre in campo, come stasera che ha tirato fuori energie supplementari, nonostante le rotazioni corte”.
Acea Virtus Roma – Scavolini Banca Marche Pesaro: 65–64 (14–16; 33–35: 55–49)
Virtus Roma: Goss 5, Jones 4, Tambone 5, Tonolli ne, Gorrieri ne, Datome 21, Caridà ne, Guagliardi ne, Taylor 12, Lawal 12, Czyz 4, Lorant 2. All. Calvani
Scavolini Pesaro: Cavaliero 10, Stipcevic 13, Barbour 20, Thomas 1, Crosariol 8, Flamini, Mack 3, Bryan 2, Amici, Kinsey 7. All. Markovski