Berlusconi, Bossi e l’Italia xenofoba
Berlusconi dichiara che il Duce ha “fatto bene” durante il fascismo. È scandalo
di Camilla Barni
Ritorna nuovamente a colpire il Cavaliere con una frase che pietrifica la classe dirigente politica italiana, e non solo. In maniera sconsiderata, superficiale; nel suo stile e dei suoi alleati della Lega Nord. Lo fa nel Giorno della Memoria, il giorno della Shoah, nel giorno i cui tutto il mondo, tutte le culture e tutte le religioni, ricordano il dramma e il dolore degli ebrei. Quello che fa una pagina nera della storia dell’Europa e dell’Italia, protagonista del genocidio accanto alla Germania. E mentre dai tedeschi arriva il discorso di Angela Merkel e sulle responsabilità “perenni” dell’Olocausto, Berlusconi irrompe con una dichiarazione da brividi. Questa storia è vecchia; è una storia che viviamo da vent’anni tra il principe di Arcore e il partito della polenta.
Arrivato a gran sorpresa, Silvio Berlusconi scivola ancora una volta su Benito Mussolini, colpevole si di aver emanato le leggi razziali, ma per il resto, il Duce, “invece, aveva fatto bene”. Queste parole sono state pronunciate a Milano, all’inaugurazione del Memoriale della Shoah. A fianco del Presidente del Consiglio Mario Monti, finirà poi per assopirsi, dopo le sue dichiarazioni scioccanti.
Ma questa di Berlusconi è solo l’ultima delle uscite infelici a cui ci hanno abituato da circa vent’anni lui e i suoi maldestri alleati. Nel DNA della ex Casa delle Libertà, che poi di libertà ha ben poco, si sono distinti personaggi assai buffi e di poca finezza intellettuale che non perdono ricorrenza per promuovere il loro basso pensiero e sparare qualche strafalcione per mettere in ridicolo il nostro paese e la nostra classe dirigente.
L’elenco potrebbe essere lungo, ma purtroppo qui non c’è spazio sufficiente per elencare quanto questo centro destra, dai primi anni novanta in poi, abbia abbassato il livello culturale di un’intera generazione. Dall’altra parte, non possiamo dare torto al signor Berlusconi quando sostiene che molti italiani la pensino come lui nei confronti della storia d’Italia, del fascismo e di cosa è stato il regime del Duce. La prova di questo ci viene dai troppi voti che hanno visto per anni di governo nelle mani di Pdl e Lega Nord.
Partiamo dal principio. Da sempre il centro destra di coalizione Berlusconi/Bossi, ha mantenuto una linea politica xenofoba e di lotta continua verso lo “straniero”, nei confronti del “diverso”, asserendo molto spesso cose inaudibili. Radicato nel territorio del “profondo nord” d’Italia, il tema della razza è stato sempre in primo ordine della cultura politica di questo schieramento. Mario Borghezio, Sottosegretario nel 1994 al Ministero della Giustizia, Onorevole nelle legislature XI, XII e XIII ed europarlamentare in carica fino al 2014, ha dichiarato proprio davanti al Parlamento Europeo di avere una spina nel cuore, ricordando Orania: “Si potrebbe seguire l’esempio di questi straordinari figli degli antichi coloni boeri e ricolonizzare i nostri territori ormai invasi da gente di tutte le provenienze, creando isole di libertà (…) con il ritorno ai nostri usi e costumi (…) calpestati e cancellati dall’omologazione mondialista”.
A dimostrare come quest’ideologia del centro destra berlusconiano/bossiano, abbia attecchito nel Paese e soprattutto nelle zone dell’Italia bianca del nord, primavera del 2011, Barbara Albertoni, docente del liceo Manzoni di Milano, aveva contestato sul suo blog la Giornata della Memoria, definendo l’Olocausto un mito usato per far leva “sul senso di colpa dell’Occidente” e rendere intoccabili gli ebrei.
Questi piccoli esempi sono il risultato di come la progressiva indifferenza del linguaggio, delle parole usate per esempio da Gentilini (ex sindaco di Treviso) o dallo stesso Borghezio in riferimento agli extracomunitari, definiti “bastardi di merda”, abbia creato nei cittadini, negli elettori stessi che vengono martellati continuamente da questi messaggi, una certa accettazione di questi concetti.
(fonte immagine: net1news.org)