Roma: Cinema, film e VO
Le sale della Capitale con offerta in lingua originale e la tradizione di un metodo di traduzione
di Caterina Mirijello
Il cinema come veicolo culturale e linguistico. Senza portare in arena l’azione sociale della settima arte, in questa sede è nostro desiderio analizzare le sale di Roma che forniscono proiezioni in versione originale, quante sono, quali sono e i cambiamenti avvenuti nel tempo.
È altresì giusto rispolverare alcune nozioni teoriche di traduzione per quanto concerne l’utilizzo di metodi di conversione linguistica che hanno dato origine ad una vera e propria suddivisione geografica. Nel mondo della traduzione audiovisiva, gli esperti del settore solevano far riferimento al termine FIGS per indicare quei Paesi che, rispetto ad altri, fanno maggior uso della tecnica di doppiaggio. Gli Stati in questione sono Francia, Italia, Germania e Spagna, anche se è giusto puntualizzare che una simile catalogazione potrebbe risultare inappropriata per il periodo attuale, di globalizzazione e dinamicità culturale e linguistica.
L’Italia, rispetto ad altri Paesi e più di altri, si è contraddistinta per la bravura dei suoi doppiatori (almeno un tempo) che sapevano ben adattare e manipolare il film, rendendo quasi invisibile l’invasione gratuita di un altro idioma. La bravura dei traduttori e adattatori non rappresenta un’isola felice, ma si inserisce in un contesto in cui la lingua è stata il primo mezzo per la manipolazione culturale del Paese. Basti pensare al ruolo dell’italiano in epoca fascista, o alla possibilità di censura e/o di cesura della versione in lingua originale. Bisogna anche sottolineare quanto questo metodo sia particolarmente costoso rispetto all’utilizzo di altre tecniche: in primis il sottotitolaggio, a seguire il voice over.
Al di là delle cause e conseguenze socio-culturali, poter fruire di film in lingua originale rappresenta prima di tutto un servizio per soddisfare le richieste di un pubblico ampio e variegato, quale quello di Roma, ma anche un’apertura verso culture diverse. La Capitale, in questo aspetto, non vanta note di merito e dopo aver chiuso quello che era il baluardo nell’offerta di film in V.O., il Metropolitan della centralissima via del Corso, ora le sale che dispongono di questa particolarità rappresentano dei focolai a intermittenza.
È quello che accade al cinema Barberini e al cinema Lux, in cui una parte delle proiezioni giornaliere sono effettuate in lingua originale. Stessa cosa al cinema Odeon, ma che limita la programmazione in V.O. al solo martedì. Altre sale mettono spesso a disposizione alcune delle loro proiezioni in versione originale e tra queste si annovera lo storico Cinema Farnese, il Politecnico Fandango, il The Space Cinema e l’Azzurro Scipioni.
Al contrario, il Cinema Nuovo Olimpia si differenzia dagli altri per la sua offerta esclusivamente in lingua originale, il cui unico limite è la programmazione ristretta a quelli che una volta venivano chiamate pellicole ‘blockbuster’.
In questa lista di luoghi culturali non possiamo non citare il Grauco, cineclub storico del quartiere Pigneto chiuso nel giugno 2010, che aveva fatto dei film in versione originale una vera e propria fede, la cui programmazione, ricercata e innovativa, si basava su una scelta linguistica in base al giorno.
Ma quelli erano altri giorni. In un’epoca contraddistinta dal pluralismo, dalla poliedricità culturale che sfocia in un evidente multilinguismo è indispensabile che centri urbani grandi e multiculturali come Roma possano offrire al proprio pubblico una gamma vasta di attività, sia in tipologia che in scelta linguistica. La triste antifona di cessazione di attività cinematografiche, esaminata da noi in questi mesi, non aiuta a sviluppare il contesto “globale”, ma al contrario innesca dei processi opposti.
Ciò nonostante, molte sono le realtà che stanno prendendo piede, avviando progetti culturali nuovi e ambiziosi. Si spera che questa “frenata culturale” rappresenti solo un momento di riflessione per dare il via ad un contesto stimolante e ricco di idee, proprio al pari delle altre capitali europee.