La Francia dice ‘sì’ ai matrimoni gay
La legge su “Le Mariage pour Tous” vicina all’approvazione definitiva
di Sara Gullace
Non è più solo una promessa da campagna elettorale. Le coppie omosessuali potranno sposarsi ed avere, o adottare, figli come le altre coppie francesi.
Lo ha deciso l’Assemblea Nazionale, approvando l’articolo 1 del progetto di legge che legalizza i matrimoni omosessuali. Con 249 voti favorevoli e 97 contrari i deputati hanno dato il via libera alla norma che ridefinisce il matrimonio come “un accordo tra due persone di sesso diverso o del medesimo sesso“.
Al momento dell’approvazione, la gauche dell’Assemblea ha applaudito a lungo, e, all’unisono di “Egalitè, egalité” ha salutato il voto come storico e “altro momento decisivo verso l’uguaglianza“.
Eppure l’approvazione del primo dei 14 articoli previsti dalla legge del governo socialista non è stata indolore, ed il dibattito molto lungo, con i partiti centristi e di destra in grado di fare un ostruzionismo forte di oltre 5.000 emendamenti, in discussione in questi giorni.
Alla fine, comunque, “Le Mariage pour Tous” ha visto la luce e ora sembra scontata l’approvazione complessiva e definitiva della legge nel mese di febbraio.
Firmatarie della proposta, il ministro della Giustizia Christiane Toubira e quello della Famiglia Dominique Bertinotti.
Con l’articolo 1 della legge si rivede il 143 del codice civile: cade il presupposto di una differenza tra i sessi come condizione fondamentale per il diritto al matrimonio. In questo modo la Francia si avvicina a Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Portogallo, Svezia e Danimarca, uniche nazioni in Europa ad avere detto si ai matrimoni gay.
I punti chiave della futura legge prevedono diverse novità per i francesi: ci si potrà sposare anche con un cittadino dello stesso sesso ma di un Paese estero, due stranieri omosessuali potranno dirsi ‘si’ in Francia anche nel caso in cui la nazione di origine non riconosca la validità del matrimonio gay. Soprattutto, sarà garantita a tutti, senza distinzione di orientamento sessuale, anche la possibilità di adottare.
Su quest’ultima argomentazione si è inasprito il dibattito politico ed è sempre su questo punto che l’opinione pubblica si scinde. Secondo recenti sondaggi, infatti, mentre il 63% della popolazione nazionale si dice a favore dell’istituto matrimoniale per gay, la percentuale possibilista cala bruscamente al 49% se considerato il controverso tema dell’adozione.
In primis, il mondo cattolico: il 13 gennaio a Parigi è scesa in piazza la corrente del ‘no’ con 350mila manifestanti pronti a ricordare come “siamo tutti nati da uomini e donne“. Pochi giorni fa si è, invece, mobilitato il fronte favorevole, con una presenza che oscilla tra le 140 e 400 mila persone.
Il sindaco della capitale, Bertrand Delanoë, si era schierato nettamente a favore con il nuovo disegno di legge: “Una maggioranza dei francesi è assolutamente a favore – era intervenuto durante le manifestazioni – e ritengo si debba lottare contro le reazioni irritate, conservatrici, a volte aggressive”.
Il timore dei partiti conservatori è anche quello di innescare un sistema di cambiamenti rivoluzionari, per la Francia, in tema di procreazione assistita e uteri in affitto: pratiche al momento illegali e alle quali il governo francese rimane contrario.
Durante il dibattito, la destra aveva argomentato i numerosi emendamenti a suon di provocazioni. Su tutti, il parlamentare del Front National, Jaques Bompard aveva fatto presente all’assemblea Nazionale come, approvando un “matrimonio per tutti” si apra la strada “a matrimoni poligami, coppie di minori e – aveva continuato – relazioni tra, ad esempio, una giovane zia e suo nipote“.
Per la maggioranza, al contrario, l’ultimo fine settimana ha rappresentato una vittoria. Per l’approvazione in sè, certo, così salutata dalla Toubira: “Siamo onorati e fieri di aver superato questa prima tappa. Lotteremo – ha continuato – per la libertà di poter scegliere il proprio partner con cui costruire un avvenire comune“, ma anche per lo spirito di coesione e integrazione che si è respirato tra le fila socialiste.
Thierry Mandon, portavoce del gruppo, si è dichiarato ottimista sulla possibilità di aver superato quell’assenza di “un progetto univoco di riforma di sinistra” che ha penalizzato fino ad oggi la maggioranza.
Per approfondire:
http://www.lemonde.fr/politique/article/2013/02/04/mariage-gay-florilege-d-un-weekend-de-debat_1826876_823448.html
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