Basket, Coppa Italia: Acea Roma, è semifinale!

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La Virtus domina la partita, soffre nel finale e poi si fa valere: Cantù battuta 89-85

di Samuele Perotti (@SamuelePerotti)

Ottima prova di Czyz contro Cantù (fonte immagine: gazzetta.it)

Ottima prova di Czyz contro Cantù (fonte immagine: gazzetta.it)

Tutto è bene quello che finisce bene, ma quanta fatica ha dovuto fare l’Acea per avere la meglio di una Cantù che per 35’ ha subito il ritmo e il gioco di Roma. Ad inizio ultimo quarto la partita sembrava finita, invece i ragazzi di Calvani hanno rimesso tutto in discussione. La Fox Town trascinata dalla voglia di non arrendersi e da un super Tabu è arrivata ad un solo punto dall’impresa. Poi però Datome e compagni hanno ritrovato lucidità e freddezza e hanno ottenuto il passaggio in semifinale dalla lunetta.

I primi punti della Final Eight 2013 li segna Cusin sotto canestro. Lawal risponde con una schiacciata e fa capire ai lombardi la superiorità romana all’interno del pitturato. Questa è stata una delle armi vincenti della Virtus, che oltre al solito fattore nigeriano (17 punti, 9 rimbalzi) viene trascinata da un ritrovato Czyz. Il giovane polacco è assolutamente positivo, soprattutto nel 3° quarto, quando realizza 11 dei suoi 19 punti finali. Entusiasmo, sacrificio e voglia di lottare: è stato questo il numero 33. Troppo pesante l’assenza di Tyus e così Roma alla fine conquista 39 rimbalzi contro i 23 dei rivali (solo 2 offensivi strappati nei minuti finali): Siamo stati impresentabili. Il dato a rimbalzo è esplicativo di tutta la partita”.

L’Acea continua a gestire il ritmo della partita anche nel secondo periodo, pur concedendosi qualche pausa di troppo. Ne approfitta Cantù che dopo aver toccato il -12 riesce a recuperare e all’intervallo lungo si ritrova sul 44-50. Roma perde un po’ di fluidità in attacco, non trovando soluzioni alternative al gioco sotto e soprattutto cala d’intensità in difesa, dove lascia troppo spazio dall’arco (4/4). Mazzarino e Leunen  firmano un pesantissimo 3/3 dall’arco e trascinano i biancoblu.

Nel 3° quarto l’Acea torna in campo determinata. Czyz e Leunen trascinano le rispettive squadre prima che la partita entri in una fase di stallo. Proprio lo statunitense è una delle note liete per i lombardi: 19 punti con uno straordinario 5/6 da 3, prima che il 5° fallo lo escludi dai giochi. Anderson non è ancora inserito negli schemi e Aradori soffre in fase difensiva il duello con Datome, ma salva comunque la partita con 19 punti. La vera delusione è Mancinelli. L’ultimo arrivato è impiegato poco, realizza solo 2 punti e in difesa commette ingenuità, finendo la partita con 5 falli.

Nell’ultimo quarto succede di tutto. Roma parte aggressiva e grazie a Datome raggiunge il +19. Il numero 13 è sontuoso sia in attacco, dove realizza canestri difficili (24 punti 2/3 da 3), che in difesa, dove come sempre suona la carica. Se non bastassero i 12 rimbalzi strappati per rappresentare il suo atteggiamento in campo, basta rivedere con che cattiveria agonistica va a stoppare Tabu, nell’ultima penetrazione del match. Nemmeno il capitano però, con la sua classe ed esperienza riesce ad evitare che i compagni più giovani mollino sul massimo vantaggio.

É quello che accade nei 5’ finali quando Roma abbassa i ritmi, non crea più gioco e soprattutto è molle in difesa. Ne approfitta Tabu che si sveglia e a suon di canestri (19 punti dei 24 finali nell’ultimo periodo) riporta i suoi in scia. Ad una Virtus in completa difficoltà non può bastare un Taylor (14 punti, 3 assist), che nel momento di difficoltà gestisce al meglio i possessi offensivi. A mancare ancora una volta è Phil Goss, l’uomo d’esperienza che in questi casi dovrebbe dare la scossa. Ancora una prova anonima per la guardia statunitense che sembra non trovare il feeling con la squadra e chiude con 5 punti (2/8 dal campo).

Nei secondi finali succede di tutto: Lawal fa 0/2 dai liberi ma Cantù butta via palla. D’Ercole fa 2/2 a cronometro fermo e tutto sembra chiuso, ma Tabu trova un’incredibile tripla di tabella. Qui sale in cattedra Gigi Datome che prima fa 2/2 dalla lunetta e poi stoppa perentoriamente Tabu. Dalla lunetta arriva solo un 1/2 di Jones e la tripla sbagliata di Tabu fissano il risultato sul 85-89. Entusiasta Calvani: “Siamo ad un risultato incredibile, il primo pensiero che ho è per il presidente. Abbiamo meritato il risultato per quello che si è visto sul campo”.

Cantù dopo aver raggiunto la finale nelle ultime due edizioni (perdendole entrambe) viene eliminata ai quarti da una Roma che non smette di stupire. Ora ad attendere l’Acea in semifinale (domani ore 17.45) c’è Varese, che ieri ha umiliato Milano (leggi la nostra cronaca). La squadra di Calvani risentirà della fatica, viste anche le rotazioni corte, o continuerà il cammino verso quella che sarebbe la prima coppa Italia della storia capitolina? Con un gruppo così, tutto è possibile.

Acea Roma batte Foxtown Cantù 89-85
Foxtown Cantù: Kudlacek ne, Abass ne, Scekic 2, Leunen 19, Anderson 2, Mazzarino 9, Casella ne, Brooks 9, Tabu 24, Aradori 15, Cusin 3, Mancinelli 2. All.: Trinchieri.
Acea Roma: Goss 5, Jones 5, Tambone ne, Tonolli ne, Gorrieri ne, D’Ercole 7, Datome 22, Di Giacomo ne, Taylor 14, Lawal 17, Czyz 19, Lorant. All.: Calvani.

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