1MFestival per ritrovare il “diritto al sorriso”
La strada per arrivare al Concerto del Primo Maggio comincia dal web, con un nuovo contest. Alle prese con questa “nuova sfida”, anche i romani Mardi Gras
di Valentina Palermi
Mancano 80 giorni, 10 ore, 9 minuti e 28 secondi al concertone. Probabilmente uno dei più grandi eventi gratuiti del mondo, promosso da CGIL CISL e UIL. Un appuntamento che porta con sé aria di primavera, ma soprattutto “ottima musica, storie, idee, principi, battaglie, cultura“.
Per molti artisti, desiderosi di esibirsi sul palco del Primo Maggio, quest’anno il percorso per arrivare a Piazza San Giovanni inizia dal web: un contest attivo dal 1 dicembre 2012, per dare vita a un nuovo “concept” di musica live, e che attraverso tre diverse fasi porterà a decretare il vincitore di 1MFestival. Sul sito 1mfestival.com, dall’1 al 10 marzo sarà infatti possibile ascoltare e votare gli artisti in gara, esprimendo fino a tre preferenze al giorno, per selezionarne 48.
Tra i video caricati è già disponibile quello dei Mardi Gras, gruppo romano che prende il nome dall’ultimo album in studio dei Creedence Clearwater Revival, e dal caleidoscopico Carnevale di New Orleans, pieno di colori ed energia. Nel loro repertorio brani di protesta, inseriti nella raccolta “Songs of the times” di Neil Young, come “The wait” (contro la pena di morte) e “Scarecrow in the snow” (sulla paura del diverso indotta dai politici per scopi elettorali).
Per l’occasione si presentano con “Feel Alright” (uno dei brani più graditi da radio e new media italiani, con video tra i più visti, secondo Indie Music Like e Video Music Like di Audiocoop), che parla della ricerca di nuove sfide da affrontare, e inneggia al cambiamento. Una “sorta di motto che stimola e sorregge tutto il nostro lavoro” che si sposa simbolicamente con la manifestazione, come ci spiega Claudia Loddo (voce e chitarra), perché “affrontare la crisi con astio non cambia le cose, ma crea immobilità. Dire che d’ora in poi nulla sarà più come prima, è essere coscienti e pronti al cambiamento, con la lucidità di scegliere strade nuove e giuste da percorrere”.
“Ci piacerebbe che ‘Feel Alright’ possa arrivare come una spinta interiore”, aggiunge Fabrizio Fontanelli (chitarra), “non si può cambiare quello che ci circonda se non seguendo la nostra curiosità, non omologandoci al sapere comune e imposto. Per sentirci bene, spezzando molte catene, dandoci nuova linfa”.
Sono italiani, “e felici di esserlo” rispondono insieme, “filtrando tutto attraverso la cultura e l’esperienza dei Mardi Gras, anche quando ci rivolgiamo a chi ci segue da ‘fuori’ ”, ma da sempre con orecchio e cuore ai songwriters americani, inglesi e irlandesi. Come molti di noi, profondamente legati alla propria terra, ma attenti e pronti a partire, in caso, catturati dal canto delle sirene, proveniente dall’estero, che racconta di un futuro (e un presente) migliori.
Fabrizio da tempo auspica “un ‘nuovo Rinascimento’ delle Arti per la patria del Bel Canto e di un fermento culturale che oggi pare sparito e molto remoto”. All’estero, la cultura “è parte integrante del vivere comune, fonte di ricchezza interiore ma anche economica”, mentre qua ci si scontra con intellettualismi secondo cui “ ‘con la cultura non si compra neanche un panino’, una frase molto offensiva e di cattivo gusto”.
Per Claudia “le influenze d’oltre confine ti raggiungono quando sei onnivoro di musica e sensibile al superamento delle differenze culturali. Mi sono sempre divertita a immaginare e realizzare commistioni di generi apparentemente inconciliabili tra loro, per dare nuova linfa alla mia voglia di creare. Questo però non vuol dire annullare le differenze d’espressione, che bisognerebbe invece proteggere”, sentimento molto forte e radicato nella sua Sardegna.
La soluzione? “Il dialogo tra le parti”. La musica, come l’arte, sono linguaggi universali, ed è emozionante per Fabrizio “immaginare chi possa sentire le loro canzoni, o in che situazione, quando vengono trasmesse in varie parti del globo”. “Ci si rivolge purtroppo all’estero perché gli Italiani portano con loro i geni della fantasia, del sapere e della creatività, qualità spesso dimenticate e fatte allontanare in Patria. Non credo si possa lasciare la propria Terra a cuor leggero e con felicità”.
Chissà se loro, insieme a Andrea Casini (basso), Alessandro Fiori (batteria), Alessandro Matilli (piano e tastiere) e alla new entry Emanuele Cefali (chitarra elettrica), accederanno alla seconda fase, dove le votazioni riguarderanno le performance degli artisti – in streaming – delle tappe alle Officine Creative Ansaldo di Milano e alle Officine Cantelmo di Lecce. I magnifici sei che la spunteranno, si contenderanno la vittoria a Roma, ovviamente sul palco del Concerto. A decidere saremo sempre noi, esprimendo il voto via web, mobile app, e altre modalità che verranno comunicate in diretta tv.
Un meccanismo ormai consueto nei più celebri talent show, “nati con l’intenzione di creare non cultura, ma intrattenimento” come sostiene Claudia. Nulla a che vedere con l’1MFestival, dove viene dato spazio a “chi sente la necessità di scrivere brani originali, condividendo qualcosa di personale, che non può per natura entrare nel tritacarne dell’entertainment fine a se stesso”.
“Mai come questi ultimi anni le produzioni indipendenti sono cresciute con un discorso di qualità molto elevato”, fa notare Fabrizio, contro trasmissioni dove vige “la dura legge dell’auditel”, e che in casi rari riescono a far emergere talenti “come Natalie e i Bastards Sons of Dioniso”. “La sfida è il lungo periodo, e non quei 15 minuti di notorietà alla Andy Warhol. Credo ancora nel prodotto manuale, artigianale, che cresce nelle sale prove e nei palchi”.
Sperano di salire sul carro dei vincitori i Mardi Gras. Per loro il Concerto del Primo Maggio sarà prima di tutto un “momento massimo di unione tra le persone” grazie alla musica, “che riflette i tempi che si vivono e ne è testimonianza viva, mai celata”, e che in quella piazza “sarà espressa vivamente, in modo diretto e passionale”. E che servirà da monito, conclude Claudia. “Diritti e doveri sono le fondamenta della vita di qualsiasi società. Ma il sorriso lo troverai sempre al primo posto. Perché il sorriso è un diritto di tutti e non dobbiamo dimenticarlo”.
Grazie alla musica, anche alla vostra musica cari “Mardi gras” …. il sorriso non si è mai spento sul mio viso per poi donarlo agli altri.Oggi più che mai noi tutti dovremmo indossare questo semplice accessorio,…il sorriso non costa nulla e nel ricordo può essere eterno…nessuno è così povero da non poterlo donare. Forza ragazzi!!….vi auguro tutto il successo che vi meritate…siete molto bravi… continuate così…la musica è qualcosa che ti prende e non ti lascia più. Un sorriso non costa niente !!
Sono sicura che farete parte del concerto del 1° Maggio, siete bravi e come artisti avete quel carisma che a molti manca……………
In bocca a lupo, anche se l’augurio è solo di routine perchè tanto il posto sul palco del 1° Maggio sarà vostro x la bravura che dimostrate qnto suonate!!! 🙂
Sara …
……….. “QNDO” SUONATE!!! errore di battitura…… hihihihihihi
FANTASTICI!!
Sara M.
Un saluto Fabri…………. 🙂