From Canada with art
La carica dei canadesi trenta under trenta
di Alessia Signorelli (@signorellialexa)
L’elenco (dettagliatissimo che troverete qui) lo ha stilato Artinfo Canada, e, come hanno precisato, non è né definitivo né segue un ordine particolare.
Si tratta di trenta giovani promesse dell’arte, al di sotto dei trent’anni, e tutti provenienti dal Canada – c’è chi c’è nato proprio e chi, invece, ci è approdato.
Lo spettro coperto è amplissimo: si va dal giornalismo d’arte alla grafica, alla pittura, alla scultura, alla videoarte, alla fotografia. Niente è lasciato fuori e niente è lasciato al caso. E’ un elenco interessante e che fa anche riflettere. Questi giovani leoni dell’arte, sono tutti degli accademici e tutti loro hanno o hanno avuto esperienze nella curatela, hanno fondato gallerie o collaborato con gallerie di prestigio, hanno studiano o studiano (alcuni addirittura insegnano) in importanti università ed accademie e hanno collaborato e collaborano ancora con magazine d’arte di tutto rispetto.
Un’età media di 24 anni e bagagli di esperienze impressionanti.
Secondo Artinfo, una delle pubblicazioni internazionali più autorevoli in fatto d’arte, moda, creatività, quest’esercito di artisti rappresenta una promessa non solo per il Canada, ma per il mondo intero – a livello di arte, ça va sans dire.
Leggendo i curriculum fedelmente riportati dalla pubblicazione, salta subito agli occhi una cosa: il cambio formativo degli artisti. Oramai, l’artista inserito a pieno diritto nel sistema “commerciale” e distributivo dell’arte, l’artista curatore/gallerista, insomma attento anche al riscontro economico e di pubblico è stato pienamente sdoganato. Bohéme sì, ma fino ad un certo punto. Tutti loro sono stati super-formati, sia a livello di studi che di lavoro, nessuno di loro è artista per caso.
Una compagine “stretta”, decisa, che marcia verso il successo con un occhio attentissimo alla distribuzione, senza, però, dimenticarsi delle tematiche tanto care alla creatività: si va dalle sperimentazioni con vetro e alluminio di Ben Schumacher (27 anni), all’esplorazione sempiterna della sessualità femminile, alle video performance che analizzano e dissezionano l’artista e il “suo pubblico”, all’ironia del fumetto autoprodotto “Wendy”, creato da Walter Scott (27 anni anche lui e con un nome altisonante e sicuramente promettente), che vede protagonista una giovane studente d’arte, intrappolata in un mondo di sogni che deragliano in continuazione, assorbiti dalla musica punk, dal sesso, dalle droghe e della feste.
Giovani, preparatissimi ed estremamente ben inseriti. Nessuno di loro può essere definito un vero e proprio “outsider”. Questi “trenta sotto i trenta” sembrano la dimostrazione vivente del fatto che, oramai, il trend dell’artista fuori dal circuito non solo non “tiri più”, ma si dimostri, in tempi come questi, assolutamente controproducente.
Molto probabilmente, con questa classifica, siamo di fronte alla volontà di voler dimostrare come sia possibile essere “assorbiti” dal sistema senza, però, svendersi più di tanto. Il rapporto tra mercato ed artista, dunque, si trova , per l’ennesima volta, messo in discussione e rivisitato.
Certo, viene da chiedersi cosa ne pensi Charles Saatchi, le cui posizioni nei confronti non solo dei “nuovi collezionisti”, ma anche della “nouvelle vague” di artisti, sono ben note ed estremamente critiche.
Per ora, dobbiamo fare lo sforzo di sospendere il giudizio e vedere quanto le rosee previsioni di Artinfo si dimostreranno tali nel futuro. Del resto, la creatività, alla fin fine, è una grande scommessa.