La campagna elettorale tra barzellette e scongiuri

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Da Berlusconi a Ingroia passando per le idee di nuove monete di Maroni

di Camilla Barni

La campagna elettorale è ormai agli sgoccioli. Mancano ormai poco meno di tre settimane al voto e i leader delle tre coalizioni maggiori stanno sparando le ultime cartucce. Berlusconi ripensa alla sua proposta sull’Imu, Maroni promette una moneta locale e Ingroia si dispera, chiedendo agli elettori il voto utile. Insomma, tra promesse, ripensamenti e lacrime da coccodrillo, la maggior parte degli italiani rimane ancora indecisa sul proprio voto.

meganoidiPartiamo delle ultime dichiarazioni del presidente Silvio Berlusconi. Fino a pochi giorni fa, tutta la sua battaglia politica si è incentrata sul problema Imu. Abolirlo sì, ma come? Ore e ore di diretta che hanno visto il Cavaliere affermare come l’imposta introdotta da Monti vada assolutamente tolta. Invece, in queste ultime ore, ci ripensa. Pensa e ripensa, e poi Silvio giunge alla conclusione che forse la proposta di restituire agli italiani l’Imu non gli abbia fatto acquisire maggiori voti.

“Credo non abbia fruttato più consensi a noi di quanti ne avessimo fino a quel momento – ha commentato il Cavaliere parlando al forum dell’Ansa – intendevamo fare più avanti la proposta della restituzione dell’Imu, poi uno nostro partito alleato l’ha esplicitata, qualche informazione è uscita, e quindi sono stato costretto a tirarla fuori con anticipo”. Sempre sul tema, ha poi riconfermato come “l’Imu è una tassa dissennata, che ha portato a una svalutazione del patrimonio immobiliare”.

Alla domanda se la notizia delle dimissioni del Papa possa danneggiare la sua campagna elettorale, Silvio ha risposto “Abbiamo meno attenzione dai media, come è logico. Non so se potrebbe essere un danno. Avremo meno possibilità di informare gli elettori”. Dal canto nostro, non so se il fatto che Silvio possa informarci un po’ meno sia davvero uno svantaggio.

Rivolgendo l’attenzione poi al movimento di Beppe Grillo, non perde occasione per rimarcare la paura dei comunisti che mangiano i bambini: “Abbiamo avuto la pessima sorpresa che più dell’80% dei suoi candidati sono persone che hanno già fatto politica a livelli non nazionali e appartengono all’ambiente di estrema sinistra, dei centri sociali e dei no Tav”. Quindi? Dovremmo avere paura?

Ma anche il suo fido Bobo Maroni non risparmia di sparare una valanga di promesse, che più che altro sembrano barzellette. La campagna per le regionali entra nel vivo e la Lega sente la terra bruciare. Dopo la proposta della Macroregione, che ancora non siamo in grado di capire cosa voglia intendere, adesso Maroni parla di una possibile moneta locale, padana, nordica.

La terra di mezzo è la Lombardia. Valle di piaceri e speculazioni, di ricchezza e belle donne, la Lega non vuole perdere questa gallina dalle uova d’oro e così Maroni continua nella sua instancabile campagna elettorale tra le tribù del nord Italia. Le proposte fioccano come la neve che ha imbiancato il gelido nord nelle ultime ore. Fioccano e invadono le pagine dei giornali e dei siti internet.

L’ultima sparata leghista è quella di adottare una moneta esclusivamente padana. Sì sì, abbiamo letto e sentito bene. Se il braccio destro del Senatur riuscirà a prendere il comando del Pirellone, non esclude di poter adottare una moneta esclusiva per la regione padana. Sulla scia di altre esperienze in Europa, Maroni pensa ad una moneta locale e alternativa.

“Ci sono iniziative di monete locali, non sostitutive, ma che si affiancano all’euro, in diverse Regioni europee”. Secondo Bobo questa iniziativa servirebbe a creare un circuito alternativo, in grado di aiutare le imprese nei periodi di crisi. E dicci un po’, caro Maroni, come la chiameresti questa moneta? E come intendi stamparla? Mistero.

Infine non possiamo ricordare le suppliche di Ingroia che parla di “voto utile”. Ovvero? Secondo il leader di Rivoluzione Civile gli elettori dovrebbero votarlo perché in regione Lombardia è l’unico modo per eliminare tutto quello che Lega e Pdl hanno combinato in questi anni di governo. Sul piano nazionale invece sostiene che correranno soli, senza coalizzarsi con nessuno dei tre grandi gruppi. Il giro nelle terre del nord Italia per l’ex magistrato di Palermo è una sfilza di promesse che puntano a conquistare gli elettori delusi dal centro – destra. Riuscirà Ingroia a conquistare i verdi padani?

(fonte immagine:http://www.encirobot.com)

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