Nasce il comitato Italia Orienta
Un tour in giro per il Paese per capire quali sono le professioni più richieste e dunque, per riaccendere la speranza
di Rosa Fenoglio
Tra i tanti preoccupanti aspetti che caratterizzano il periodo storico che stiamo vivendo, quello che appare più allarmante è quello dei cosiddetti N.E.E.T.: l’acronimo indica i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non partecipano a percorsi di formazione e non sono impegnati in un’attività lavorativa: Not in Education, Employment or Training.
Le statistiche indicano quote allarmanti di persone sotto i 30 anni inattivi a 360 gradi. Il dato colpisce e intristisce poiché denota il crollo della speranza. Indica una grigia sopravvivenza a cui è stata sottratta la voglia di mettersi in gioco, di vincere e perdere, di crescere, in una parola, di Vivere.
La costituzione del comitato Italia Orienta sembra rispondere a questa categoria di persone e a molte altre che volenti o nolenti si trovano in una situazione di stallo, prive di prospettive e paralizzati dalla crisi. E dal precariato, dove per precariato non si vuole intendere la mancanza del famoso e famigerato posto fisso, ma la sensazione di disorientamento che caratterizza una fase in cui tutte le strade sembrano sbarrate.
Italia Orienta ci vuole dire che non è così. Le cose cambiano, ma non necessariamente in peggio. Figure professionali che tempo fa erano richieste ora non lo sono più e, viceversa, si aprono nuovi sbocchi e nuove possibilità.
Anna Grimaldi, responsabile Isfol, ha risposto ad alcune nostre domande per aiutarci a capire meglio gli obiettivi che la costituzione del comitato si pone.
Quali sono le compentenze che caratterizzano il comitato Italia Orienta e le ragioni che hanno condotto alla sua nascita?
L’Italia, come emerge dall’ultimo rapporto nazionale sull’orientamento dell’Isfol, è caratterizzata da un’offerta di orientamento vasta e complessa e la cultura dell’orientamento è entrata a pieno titolo nei nostri ambienti dell’education. Tuttavia almeno due vincoli non indifferenti hanno sorretto e sostenuto la costituzione di un comitato dalle competenze elevate e differenziate: la mancanza di un servizio di orientamento sistematico e integrato (nella maggior parte dei casi le azioni orientative si fermano al livello di sperimentazione assumendo connotazioni di sporadicità e unicità), la mancanza di un ancoraggio teorico-culturale fondato e scientifico ( molto spesso è prevalsa nella pratica orientativa l’urgenza di rispondere ad una pressante domanda sociale a scapito di una riflessione culturale sull’argomento). Un comitato che vede al suo interno professionalità dall’elevata expertise in ambiti e settori differenziati (ricerca, didattica, education, mondo del lavoro) è garanzia di integrazione e scientificità.
Dalle analisi condotte dal comitato Italia Orienta risulta che un settore in crescita è quello relativo alla green economy. Il problema che si pone per molti giovani talentuosi e con idee innovative è quello di trovare finanziamenti per mettere in pratica le proprie intuizioni.
Cosa consiglierebbe a un giovane con un progetto vincente, ma che non possiede i fondi per realizzarlo?
I giovani devono conoscere le opportunità che il contesto offre e quindi anche i programmi nazionali e comunitari che sollecitano azioni e iniziative che si collocano nell’ambito dell’imprenditoria. Per questo motivo Italia Orienta organizza anche momenti informativi volti alla conoscenza dei diversi servizi presenti sui territori.
Italia Orienta è aperta anche a progetti esteri. Con quali obbiettivi?
Aver presentato alla stampa il progetto Italia Orienta nella sede della rappresentanza europea in Italia è indicativo della nostra attenzione e sensibilità all’apertura all’internazionalizzazione. Per questo stiamo già pensando di allargare il comitato di indirizzo ad esponenti di prestigio della comunità europea e non solo. Nel prossimo futuro, alla luce dei primi risultati, pensiamo anche di poter sperimentare il percorso in altri Paesi ma questa è un’anticipazione su cui avremo modo di tornare in seguito.
Seguiamo quello che Italia Orienta ci può dire, sforzandoci di ricordare che crisi significa cambiamento e il cambiamento è il motore della vita e ciò che la rende degna di essere vissuta.
Per saperne di più:
www.italiaorienta.it
www.isfol.it
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[…] Ghigliottina.it 18 Febbraio 2013 […]
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