Berlinale 2013: vince “Child’s pose” di Calin Peter Netzer
Si è conclusa con l’Orso d’Oro a Child’s pose del regista rumeno Calin Peter Netzer la 63esima edizione del Festival di Berlino
di Federico Larosa
Il trentaduenne regista rumeno Calin Peter Netzer si è aggiudicato il premio più ambito del Festival di Berlino con il film Child’s pose, dramma psicologico sul difficile rapporto tra una madre dell’alta borghesia rumena e suo figlio, colpevole di aver investito e ucciso un giovane proletario. La donna farà di tutto per evitare a suo figlio la prigione servendosi dei suoi soldi e delle sue conoscenze, sullo sfondo di una società corrotta.
<<Quando parlo della famiglia parlo sempre anche della struttura sociale>> ha dichiarato il regista, nato in Romania ma cresciuto in Germania. <<L’idea è nata dalle chiacchierate col mio sceneggiatore riguardo al rapporto che avevamo avuto con le nostre madri. Il punto di partenza è stato questo. Poi abbiamo inventato la storia>>.
Il film, il cui titolo fa riferimento alla posizione del bambino nello yoga, è il terzo lungometraggio del regista, considerato uno degli astri nascenti del cinema europeo. Poche ore dopo la vittoria, Teodora Film e Spazio Cinema hanno annunciato di aver acquistato il film per la distribuzione italiana. Dopo il successo di Berlino, anche il pubblico italiano avrà così modo di veder il film nelle sale.
L’Orso d’argento per la miglior sceneggiatura è stato vinto dal regista iraniano Jafar Panahi per Closen Curtain. Il regista, vittima delle persecuzioni politiche nel suo paese, non ha però potuto ritirare il premio in quanto ancora detenuto a Teheran dove sta scontando, dal dicembre 2010, una condanna a 6 anni di reclusione. Nonostante i ripetuti appelli del governo tedesco all’Iran delle settimane scorse, il governo iraniano non ha consentito al regista di partecipare alla cerimonia, precludendogli anche la possibilità di rilasciare interviste sia all’estero che all’interno dell’Iran. Nonostante la gravità del fatto nessuno è rimasto stupito dell’assenza del regista che Berlino dimostra di amare particolarmente, tanto che già nel 2011 lo aveva chiamato a far par parte della giuria della Berlinale (ricordandolo con uno sedia vuota dopo il rifiuto di Teharan).
Continuando con i premi, Paulina Garcia si è aggiudicata l’Orso d’argento per la migliore interpretazione femminile nel film cileno Gloria mentre Un episodio nella vita di un cacciatore di ferraglia, del regista bosniaco Danis Tanovic (vincitore del Premio Oscar nel 2002 con No Man’s Land) ha vinto sia il Gran Premio della giuria che il premio al migliore attore, Nazif Mujic. Il film, costato meno di 100.000 dollari, è interpretato in gran parte da attori non professionisti.
Infine, il film di Gus Van Sant, Promised Land, con Matt Damon, ha ottenuto una delle due menzioni speciali date dalla giuria. Un riconoscimento analogo è andato a Layla Fourie della sudafricana Pia Marais.
Di seguito la lista con tutti i vincitori:
Miglior film: Child’s pose di Calin Peter Netzer
Gran Premio della Giuria: An Episode in the Life of an Iron Picker di Danis Tanovic
Regia: David Gordon Green per Prince Avalanche
Migliore attrice: Paulina García per Gloria di Sebastian Lelio
Miglior attore: Nazif Mujić in An Episode in the Life of an Iron Picker di Danis Tanovic
Migliore sceneggiatura: Jafar Panahi per Closed Curtain di Jafar Panahi
Miglior contributo tecnico: Aziz Zhambakiyev per Harmony Lessons di Emir Baigazin
Migliore opera prima: The Rocket di Kim Mordaunt
Miglior Corto: Fugue di Jean-Bernard Marlin
Menzione Speciale: Promised Land di Gus Van Sant
Menzione speciale: Layla Fourie di Pia Marais