Borderline: Artisti fra normalità e follia
In mostra fino al 16 giugno la raccolta di opere dei principali artisti “folli” dell’ultimo secolo
di Francesca Britti
È iniziata lo scorso 17 febbraio la mostra intitolata Borderline Artisti fra normalità e follia. Da Bosch a Dalì, dall’Art brut a Basquiat.
Curata da Claudio Spadoni, direttore scientifico del Museo d’Arte della Città di Ravenna e da Giorgio Bedoni, psichiatra, la mostra, divisa in aree tematiche, ha avuto il supporto della Fondazione Mazzotta di Milano. Ad aprire l’esposizione artistica le opere di Gericault e Goya, che fanno da cornice introduttiva ed introspettiva.
Nel Disagio della realtà sono raccolte le opere di famosi artisti quali Bacon, Dubuffet, Basquiat, Tancredi, Chaissac, Wols che accompagnano le opere degli artisti dell‘Art Brut, presenza fissa in tutta la mostra. Il contrasto mette in risalto “l’ambiguo confine fra la creatività degli alienati e il disagio espresso dell’arte ufficiale dell’ultimo secolo“.
Il Disagio del corpo presenta una serie di lavori in cui l’interesse è concentrato sul corpo, oggetto di trasformazioni a volte ludiche a volte violente. Esempi ne sono le opere di Recalcati, Moreni, Fabbri, Perez, De Pisis, Zinelli.
Ritratti dell’anima, invece, offre risalto ad una serie di autoritratti come strumento di autoanalisi inconsapevole nei pazienti delle case di cura. Sono le opere di Ghizzardi, Kubin, Ligabue, Van Gogh ed altri ancora a rappresentare questo squarcio sociale.
Si passa, poi, ad una sezione chiamata La terza dimensione del mondo, dedicata a sculture Art Brut, inediti di Gervasi, manufatti di arte primitiva.
Infine a concludere Il sogno rivela la natura delle cose che già dal titolo sottintende l’aspetto onirico delle opere. Infatti di questa raccolta fanno parte dipinti dei surrealisti Dalì, Ernst, Masson, Brauner e Klee, estimatore dell’arte infantile e degli alienati.
La mostra esplora, quindi, i temi della normalità e della follia, “luoghi ormai storici della cultura occidentale, avvicinandone i confini che divengono, talvolta, le indispensabili griglie per leggere la nostra esperienza, la nostra identità e cultura. Le storie d’autore che scorrono nelle sale di questa mostra sono, in molti casi, figlie di lacerazioni personali e dell’esilio sociale, che debbono, tuttavia, parte del loro successo alla propria figura ambigua” sostiene lo psichiatra Giorgio Bedoni nella sua presentazione della mostra di cui si può leggere l’intero testo sul catalogo Edizioni Gabriele Mazzotta.
Un’ambiguità condivisa dal direttore del Museo, Claudio Spadoni, che afferma: “Normalità e Follia diventano così categorie discriminanti tanto abusate quanto improprie: una discriminazione che per alcuni ha significato la condanna senza appello al silenzio, o ad un disconoscimento impietoso. S’intende bene che una campionatura di artisti come quella offerta da questa mostra non può che essere molto parziale, ristretta, inevitabilmente limitata, anche se, si spera, significativa, e comunque tale da agitare dubbi, forse minare qualche certezza, comunque sollevare interrogativi che toccano il principio profondo di quello che attiene l’atto creativo, le sue scaturigini, il modo in cui si manifesta, e i suoi luoghi. E, appunto, quel che più preme: vale a dire ciò che decide la sua riconoscibilità“.
La mostra sarà aperta fino al 16 giugno 2013 presso il Museo d’arte della città di Ravenna.
Borderline, Artisti tra Normalità e Follia – Da Bosch a Dalì dall’Art Brut a Basquiat
17 febbraio – 16 giugno
MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna
Orari:
fino al 31 marzo: martedì- venerdì 9-18, sabato e domenica 9-19, chiuso lunedì
dal 1 aprile: martedì – giovedì 9-18; venerdì 9-21; sabato e domenica 9-19 , chiuso lunedì
Ingresso:
Intero: 9 euro
Ridotto: 7 euro
Studenti Accademia e Università, insegnanti: 4 euro