Gli italiani alla Maison Goupil
In mostra al Palazzo Roverella di Rovigo le opere più rappresentative, fino al 23 giugno
di Silvia Cresci
A Rovigo, nel Palazzo voluto dal Cardinale Bartolomeo Roverella sul finire del Cinquecento, è ospitata in questi giorni una mostra che ripercorre gli anni del successo degli artisti italiani presso la Maison Goupil di Parigi.
Oggi a Bordeaux c’è il Musée Goupil a ricordare quella Galleria che fu fondata nel 1829 e da allora rimase attiva per quasi un secolo, precisamente fino al 1919. La Maison Goupil fu frequentata da artisti di provenienza internazionale, tra cui molti italiani alla ricerca del successo nella capitale francese. Nell’esposizione sono state riunite proprio quelle opere che permisero loro di farsi conoscere nell’ambiente parigino. D’altronde, l’atmosfera che si respirava in quegli anni a Parigi era del tutto particolare, con una serie di interessanti opportunità che si aprivano a chi lavorava nel settore dell’arte.
Il fondatore della Maison fu Adolphe Goupil, mercante d’arte e grande appassionato, che non la gestì mai da solo, ma in società con Henry Rittner e Alfred Mainguet prima e con Theodore Vibert poi, finché non subentrò anche il figlio di Goupil, Leon. Quest’ultimo contribuì in prima persona all’ampliamento delle attività e alla gestione di nuovi spazi, come la sede di New York, da lui diretta e inaugurata nel 1845. Quando la Maison cessò di funzionare, nel 1919, la gestione era ormai passata a Leon Boussod e Renè Valadon e nel corso degli anni diversi erano stati i cambiamenti nella denominazione, da Rittner & Goupil, passando per Goupil, Vibert & Cie, fino ad arrivare a Boussod, Valadon &Cie, Successeurs de Goupil & Cie.
L’attività della Maison era iniziata con la realizzazione di incisioni e fotografie, quindi riproduzioni di opere del passato così come di arte contemporanea e solo dopo qualche tempo si iniziò a dare spazio anche al commercio di opere d’arte originali a livello internazionale. I risultati furono ottimi, con oltre 30.000 vendite. Nel tessere i contatti con gli artisti, del resto, Goupil poteva vantare anche l’aiuto del pittore francese Jean-Léon Gérôme marito di sua figlia Marie.
Tra i circa 100 italiani che nella seconda metà dell’Ottocento ottennero un contratto presso la Maison Goupil e ai quali è stato riservato a Rovigo un ruolo da protagonisti nell’ambito del percorso espositivo, vi sono Giuseppe De Nittis, Alberto Pasini, Giovanni Boldini, Francesco Paolo Michetti, Raffaello Sorbi, Antonio Mancini. I loro nomi sono tutti impressi nei registri della Maison, documenti d’archivio conservati sia a Bordeaux che presso il Getty Research Institute di Los Angeles. Vedute, scene di genere o in costume sono i temi privilegiati delle loro opere, alcune delle quali, provenienti da collezioni private, non erano mai state esposte prima d’ora.
Il successo italiano a Parigi negli anni dell’impressionismo: La Maison Goupil
Rovigo, Palazzo Roverella
23 febbraio – 23 giugno 2013
Orari: 9.00-19.00 (martedì-venerdì); 9.00-20.00 (sabato); 9.00-20.00 (festivi).
Biglietto: 9 € (intero); 7 € (ridotto)