A Brescia riapre il Capitolium
Dal 7 marzo l’edificio è tornato ad essere visitabile, ma solo per qualche mese
di Silvia Cresci
Quest’anno “Brescia ha la testa nell’arte”, come si legge nello slogan ideato dal comune lombardo per pubblicizzare i tre eventi più importanti che segneranno il forte impegno della città nella promozione dell’arte e della cultura.
Da una parte, è previsto per i prossimi mesi l’allestimento di due grandi esposizioni all’interno del Museo di Santa Giulia, incentrate entrambe sull’arte contemporanea, con le opere delle collezioni bresciane e quelle concesse in prestito dalla fondazione Daimler Art Collection. Dall’altra parte, invece, abbiamo la riapertura al pubblico, con un percorso espositivo del tutto innovativo, del Capitolium dell’antica Brixia, come si chiamava la città in epoca romana.
Patrimonio dell’Umanità Unesco insieme al Monastero di San Salvatore – Santa Giulia, il sito archeologico del Capitolium di Brescia è tornato a essere visitabile dal 7 marzo scorso, dopo essere stato oggetto di interventi di scavo e di restauro protrattisi dal 2009 al 2012.
I risultati di questi lavori vengono finalmente mostrati ai visitatori, i quali una volta entrati si trovano ad intraprendere un percorso espositivo fortemente basato sulla multimedialità e reso possibile grazie ad una serie di installazioni studiate e messe a punto proprio in funzione di questo sito, al fine di presentarlo al meglio e di renderlo comprensibile a tutti. Una di queste installazioni ricostruisce, ad esempio, il passare del tempo nell’arco di una virtuale giornata di 2000 anni fa, con tanto di riproposizione di una processione notturna.
Uno dei punti focali è quello di far comprendere come doveva presentarsi nel I secolo d.C. questo edificio, che in fin dei conti era il tempio più importante della città, quello in cui si venerava la Triade Capitolina, composta dalle tre divinità, Giove, Giunone e Minerva.
Del resto, aiutano nella ricostruzione anche i molti elementi pertinenti alla sua decorazione che si sono conservati fino ai giorni nostri. Proprio gli ultimi interventi di restauro hanno riportato al loro antico splendore i marmi colorati del pavimento, che continueranno a essere preservati grazie a delle passerelle su cui i visitatori potranno camminare senza danneggiare in alcun modo le strutture antiche.
La riapertura del tempio, che sarà limitata nel tempo per consentire tra qualche mese la ripresa dei lavori, non è che un’anticipazione di quella che sarà la nuova sistemazione dell’area in un prossimo futuro, con l’ampliamento del percorso di visita anche al santuario di età repubblicana e agli scavi archeologici.