Rugby: Sei Nazioni, buona prova dell’Italia a Twickenham
Gli Azzurri escono a testa alta in casa dell’Inghilterra (18-11), ancora imbattuta dopo quattro partite. Andrea Masi man of the match
di Gabriele Farina
Twitter: @Gabri3_0
A volte, può bastare un’immagine per riassumere una sfida. Vedere gli inventori del gioco calciare via l’ovale per far scadere il tempo, davanti al pubblico di casa (per l’ultima volta nel torneo), dopo aver a lungo patito la spinta degli avversari, è un segnale promettente per un’Italia coraggiosa.
La Nazionale è stata in grado di segnare una meta (senza concederne alcuna) contro l’unica squadra europea che ancora non è mai riuscita a battere. Una squadra in crescita dopo le prestazioni opache contro Scozia e Galles, che punta decisa alla gara contro l’Irlanda per salutare al meglio il Sei Nazioni 2013 e il pubblico di Roma.
Spinti dal rientrante Sergio Parisse (provvidenziale la riduzione della squalifica), gli ospiti impostano una difesa aggressiva, con qualche imprecisione di troppo. Dopo 15 minuti è già 6-0 per l’Inghilterra, frutto di due calci di Flood, perfetto dalla piazzola. Un passivo che potrebbe essere più pesante quando Venditti “salva” una rimessa laterale, ma si fa respingere il calcio da Brown, che non riesce per pochi centimetri a schiacciare l’ovale in meta prima della fine del campo.
I supporter inglesi sperano in una gara in discesa e cominciano a intonare Swing Low, Sweet Chariot, inno che per la Nazionale di rugby è forse ancor più celebre di God Save the Queen.
La partita, tuttavia, è ancora lunga. Un rilanciato Luciano Orquera centra i pali al 18′, dimezzando subito il divario.
È tempo, poi, di un doppio “giallo”. Il secondo, effettivo, sventolato giustamente dall’arbitro a Gori, autore di un placcaggio a ovale lontano. Il primo, “giudiziario”, per una decisione dello stesso direttore di gara a pochi metri dalla linea di meta inglese.
Brillante azione sulla destra di Zanni, che parte da centrocampo, sfonda nei 22 e serve Parisse: dal capitano la palla passa a Gori, mentre la difesa della Rosa è costretta ad arretrare. L’azione si serve per un “avanti” che il numero 8 non sembra aver commesso, come fa notare il giocatore all’arbitro, senza risultato.
L’Inghilterra respira. Castrogiovanni è costretto a lasciare il campo, due minuti prima che l’Italia rimanga in quattordici. L’Italia gioca sei minuti di alta intensità prima di concedere una nuova punizione, puntualmente trasformata dal numero dieci britannico.
Prima dell’intervallo, ancora gloria per Flood, che fissa il punteggio sul 12-3 sempre dalla piazzola, sugli sviluppi di una rimessa a tempo praticamente scaduto.
Mentre la temperatura si abbassa ancora, il kicker aumenta il gap con un nuovo calcio dalla piazzola. Orquera lo imita pochi minuti dopo, quando il gioco dell’Italia sale ancora d’intensità. Appena due giri di lancetta dopo e l’Italia va in meta. Il numero 10 azzurro inventa un assist per McLean, liberandolo con un preciso tocco di piede che inganna la difesa inglese. Tutto facile per Luke, che schiaccia indisturbato oltre la linea.
La trasformazione, però, non va, come un seguente tentativo dalla piazzola dello stesso Luciano. Con gli Azzurri sotto la meta di svantaggio, la pressione va tutta sui campioni di Oltremanica, quando sul cronometro mancano ancora 30 minuti.
I padroni di casa, sulla carta, dovrebbero cercare di segnare il massimo possibile per una questione di differenza punti contro il Galles, ultimo concorrente dell’Inghilterra ancora in corso per il titolo e avversario diretto a Cardiff.
Eppure, a parte un calcio del solito Toby, è l’Italia a fare la parte del leone. Oltre l’85% di possesso nei primi 12’ della seconda ripresa per gli Azzurri, che attaccano per minuti interi a pochi metri dalla linea di try britannica. Manca solo di attestare il colpo ferale, per un’Italia più giovane che si è fatta le ossa nel “tempio del rugby”, come ha sottolineato Andrea Masi al termine della partita.
Protagonista sfortunato l’anno scorso sotto la neve di Roma (suo un rinvio errato che ha concesso di fatto la vittoria agli inglesi), il trequarti dell’Aquila è stato eletto il miglior giocatore della gara, nonostante i sette punti rimediati al sopracciglio destro.
Un gladiatore come gli altri Azzurri, attesi a Roma dall’Irlanda, che ha concesso il primo punto del torneo (13-13) alla Francia.
Il Galles (28-18 in Scozia con 23 punti di Halfpenny) difenderà il titolo contro l’Inghilterra al Millenium Stadium di Cardiff. Una meta di vantaggio potrebbe essere sufficiente, dal momento che i Dragoni hanno sinora un maggior bottino di mete.
La quinta e ultima giornata sarà chiusa dalla sfida tra Francia (grande delusa del Sei Nazioni di quest’anno) e Scozia.
3 risposte
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