Rugby: l’Italia chiude col botto il Sei Nazioni
Irlanda sconfitta 22-15, gli Azzurri chiudono quarti. Galles di nuovo campione, Francia cucchiaio di legno
di Gabriele Farina
Twitter: @Gabri3_0
“È il miglior Sei Nazioni che abbiamo fatto, lasciare così fa sentire fieri”. Andrea Lo Cicero, recordman azzurro, saluta così la Nazionale. Una selezione bella e vincente, che chiude con due vittorie il torneo 2013 e, soprattutto, che “ha mostrato carattere e qualità”, come ha sottolineato al termine coach Brunel, la mente dietro questa squadra.
L’Italia ha chiuso alla grande contro i Verdi di Dublino, giunti a Roma con l’intenzione di fare risultato per terminare un torneo apertosi con grandi ambizioni dopo la vittoria di Cardiff.
Pronti, via e l’Irlanda è già avanti. Gli Azzurri commettono tanti falli in avvio (tre nei primi quattro minuti di gioco) e Paddy Jackson – chiamato a sostituire Jonathan Sexton – non sbaglia dalla piazzola.
La reazione dei padroni di casa non si fa attendere. Diverse fasi di gioco, con l’ovale che viaggia a pochi metri dalla linea di meta, che tuttavia resta lì, vicina ma distante. Un calcio di Orquera consente di pareggiare i conti quando il cronometro indica il dodicesimo minuto.
Ancora sette giri di orologio e Luciano avrebbe la possibilità del sorpasso, sempre da calcio piazzato. Una possibilità che s’infrange contro il palo, così come era accaduto durante la gara di Edimburgo contro la Scozia.
Gli ospiti, però, soffrono. Il numero 10 riesce così nel suo intento al ventunesimo. Otto minuti e l’Irlanda resta in quattordici per il giallo rimediato da O’Driscoll (pestone a Favaro). Sul finale del primo tempo, il XV di Kidney riesce a dimezzare il divario con il solito Jackson.
L’Italia rientra in campo con la stessa mentalità espressa nella prima frazione e già esibita a Twickenham, nella patria del rugby.
Un’azione insistita sulla sinistra è fermata solo da un annullamento in area di meta. Mischia dai cinque metri per gli Azzurri, che riprendono ad attaccare.
Pochi minuti ancora, stavolta sulla fascia destra, Giovanbattista Venditti riesce a varcare la fatidica linea dopo diverse fasi di gioco. È la quinta meta nel torneo per la squadra di Brunel: tante quante ne hanno realizzato sia l’Inghilterra che gli stessi Verdi.
Orquera dalla piazzola centra i pali: gli Azzurri adesso conducono di dieci punti.
Gli ospiti – un solo punto dopo la vittoria all’esordio – assottigliano il gap con tre calci di Jackson, dopo che Parisse ha ricevuto un sin bin per un fallo su Madigan. Al sessantaduesimo di gioco, l’Italia conduce 16-15.
È in momenti come questi che si vede il carattere di una squadra. La Nazionale continua a lottare e i risultati la premiano. Minto ruba l’ovale in touche e avvia un’azione su cui l’Irlanda è di nuovo costretta a commettere un calcio, nuovamente trasformato da Orquera.
Sotto di quattro nel punteggio, l’Irlanda concede una nuova superiorità numerica (giallo a Donnacha Ryan) quando mancano ancora dieci minuti da disputare.
Il forcing finale è degli Azzurri: Conor Murray rimedia un altro giallo, al settantottesimo. Orquera centra i pali e fissa il punteggio sul 22-15. È la prima vittoria sull’Irlanda nel massimo torneo continentale. Un successo che vale il sorpasso e il quarto posto finale nella competizione.
Al primo posto si conferma il Galles, che al Millennium Stadium cancella le speranze di Grand Slam inglese con un imperioso 30-3, grazie a due mete di Cuthbert – a segno anche contro l’Italia nell’unica sconfitta interna del 2013 subita dagli Azzurri – e dodici punti dello specialista Halfpenny. Otto i punti di Biggar, di Farrell il calcio dell’illusorio 6-3.
I Dragoni si confermano campioni chiudendo a quota 8 punti, raggiungendo in testa proprio l’Inghilterra. I Bianchi, tuttavia, hanno una peggiore differenza punti (+16 contro +56), per cui il trofeo resta a Cardiff.
In fondo, chiude invece la Francia. Sotto 0-6 a Parigi, i transalpini soffrono (e vengono contestati) contro la Scozia, prima di trovare il vantaggio con tre “pedate” di Michalak.
Gli Higlanders tornano sotto con Laidlaw, ma nel finale cedono sotto le mete di Fofana e Medard. Di Michalak e Machenaud le trasformazioni che portano la Francia a quota ventitre.
Il XV del Cardo non demorde e la meta conclusiva di Tim Visser (trasformata da Ruaridh Jackson) fissa il punteggio sul 23-16. Si spengono così i tentativi transalpini di evitare il “cucchiaio di legno”, premio poco invidiabile per l’ultima della classe, consegnato per quest’edizione ai vicecampioni del mondo.
Les Coqs avrebbero dovuto vincere di oltre sedici punti per evitare di finire ultimi e così non è stato. Nel 2012 la Scozia aveva chiuso in bianco (con cinque sconfitte). Un anno dopo, è terza a quota 4 punti come l’Italia, che precede per differenza punti.
Alla fine dei giochi, il Galles è forse l’unica conferma. L’Italia, di certo, è la grande sorpresa; “Vogliamo essere pronti a mostrare una bella immagine di questa squadra”, ha affermato soddisfatto Brunel, per il quale – parafrasando Ligabue – “il meglio deve ancora venire”.
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