Intervista al Senatore Barani: il Pdl all’assalto
Movimento 5 Stelle, elezioni dei Presidenti delle Camere, programma politico, comunisti: il dipinto del nostro Paese secondo un’esponente del centrodestra
di Adalgisa Marrocco
Sindaco in Toscana per un ventennio, segretario nazionale del Nuovo PSI, craxiano di ferro ed ora Senatore del Pdl. Questo è Lucio Barani, politico classe 1953, che ha parlato con noi della situazione politico-istituzionale italiana e delle posizioni del partito di Berlusconi.
– Senatore Barani, l’elezione a presidente del Senato di Piero Grasso, esponente della Magistratura che ha battuto Schifani, puó essere considerata una duplice sconfitta per voi del Pdl?
Io non credo. Credo solo che in un Paese democratico quale dovrebbe essere l’Italia, si ha un rappresentante del potere giudiziario che, dopo aver inquisito in passato chi voleva, un giorno decide di diventare parlamentare e viene poi messo dal suo partito a capo di un altro ramo del potere statale. Così il Partito Democratico, che di democratico ha solo il nome, pone al vertice del Senato una persona priva di esperienza legislativa. Negli Stati del Centro America c’è sicuramente più democrazia. Dopo aver liberato l’Italia dai comunisti e dai fascisti, è giunta ora di liberarla dai giustizialisti, da quei PM d’assalto che fanno della loro carriera giudiziaria un trampolino per quella politica.
– E’ per iniziare una guerra contro la Magistratura che il Pdl scenderà in piazza come annunciato in queste ore?
No, i motivi sono tre. Il primo è l’oppressione fiscale attuale, non degna di un Paese democratico: il governo Monti ha saccheggiato l’Italia, facendola diventare uno dei Paesi con la pressione fiscale piú alta al mondo. Il secondo motivo è quello burocratico, perché non è possibile che il nostro Stato costi il 30% in più rispetto a tutti gli altri. Bisogna che chiunque voglia aprire un’attività possa aprirla e che i controlli vengano fatti dopo, non prima. Chiudono 1150 attività al giorno, sempre a causa dell’oppressione figlia del montismo. Terzo motivo per cui manifesteremo è quello giudiziario: non è accettabile che la Magistratura costruisca inchieste contro i propri avversari politici. Si tratta di un potere giudiziario che impedisce di “fare l’Italia”, mettendosi al servizio dei Paesi stranieri che vogliono il nostro Paese in serie C. Bisogna avere il coraggio di fermare chi attenta alla sovranità popolare. Noi saremo sempre a fianco di Berlusconi ed impediremo a chiunque di fargli fare la fine di Bettino Craxi, costi quel che costi.
– E sulla presidenza della Repubblica? Anche lì non vede garanzie?
I presidenti della Repubblica comunisti sono quelli che hanno distrutto l’Italia, che non hanno permesso di legiferare al Parlamento, cancellando ciò che non era gradito al potere rosso. L’attuale miseria è colpa di questi organismi che non hanno nulla di costituzionale, sono i carri armati che hanno invaso l’Italia.
– Quindi lei, in quanto esponente di centrodestra, chi propone come alternativa al Colle?
Per non far torto a nessuno, faccio un nome non papabile: il mio. Questa è una provocazione mirata a dire che chiunque sarebbe un miglior presidente della Repubblica rispetto agli ultimi tre che l’Italia ha visto succedersi. Dove loro hanno governato, tutto è stato distrutto: questo è il comunismo. Come è comunismo Bersani che parla di giaguari e di tacchini sul tetto, che non ha un programma per un Paese in miseria, che non comprende le priorità economiche. Bersani non conosce l’ABC, è lo stereotipo del macellaio piacentino che alza e abbassa la serranda del proprio negozio, non certamente un possibile presidente del Consiglio. Sotto l’aspetto prettamente politico, il Segretario del PD è un coglione. E’ vittima di un’OPA delle cooperative e delle banche rosse.
– Ultima domanda: che ne pensa di un possibile idillio parlamentare Partito Democratico-Movimento 5 Stelle?
Penso che il PD stia al M5S, come il Partito Comunista stava alle Brigate Rosse. Si tratta di costole di quella stessa cultura, intenzionata a paralizzare l’Italia. Oggi ho affrontato il viaggio Roma-Napoli e ritorno per andare dal governatore Caldoro in una sola ora, grazie ai finanziamenti che nel 2001 Berlusconi aveva stanziato per l’alta velocità. Se fossimo stati in mano a PD o M5S, in Italia non avremmo né l’alta velocità né altro: ci vorrebbero ancora a bordo di carretti di legno, a comunicare coi segnali di fumo. In particolare, i grillini non sono altro che espressione dei NO TAV e dei centri sociali. Alla prima occasione, i 5stelle hanno dimostrato di cosa sono capaci: una loro parte ha sostenuto un giustizialista a capo del Senato. C’è da inorridire. I padri costituenti si rivoltano nella tomba.
(fonte immagine: http://www.anews24.it)