E’ arrivato il Parkmuseerne

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A Copenaghen, tre giardini e sei musei rappresentano la nuova frontiera dei “quartieri della cultura”

di Alessia Signorelli (@signorellialexa)

fonte immagine:meetingsinternational.com

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C’è un “nuovo arrivato” nella ricca e feconda famiglia dei “quartieri della cultura e delle arti” che caratterizzano molte capitali del Nord Europa: si chiama Parkmuseerne, si trova a Copenaghen e ha aperto i battenti il 19 marzo scorso – un modo originale per festeggiare l’arrivo della primavera.

Il Parkmuseerne è composto da 6 musei più il Kogens Have (Giardino Reale), il giardino botanico e il parco di Østre Anlæg.

Con la sua apertura si aggiunge a realtà quali la Museuminsel (Isola dei Musei) di Berlino,  dichiarata nel 1999 dall’ UNESCO patrimonio dell’umanità, situata tra il fiume Sprea e il canale Kupfergraben, che, oltre ad ospitare diversi edifici di grande rilievo storico ed artistico (come, un esempio su tutti, il Berliner Dom, la cattedrale) e quello che era il nucleo originario della città tedesca, è la sede di cinque famosissimi ed importantissimi musei , il Museumquartier di Vienna, nel distretto di Neubau (un’area di 60.000 mq che contiene un museo dell’architettura, la collezione Rudolf Leopold, la Kunsthalle, un museo di arte moderna e contemporanea e un museo dedicato ai più piccoli) e alla zona dedicata ai musei di Amsterdam, dove troviamo, oltre al famosissimo Museo Van Gogh, anche gallerie d’arte contemporanea e una vecchia fabbrica della birra Heineken trasformato in un vero e proprio museo della birra – che mostra l’evoluzione della produzione fino ad arrivare ai giorni nostri, offrendo ai visitatori anche un’esperienza educativa, oltre che divertente.

Ma, a differenza degli esempi fatti, il Parkmuseerne si presenta con una connotazione ben specifica: tutti e sei musei sono legati da un filo conduttore comune, in modo tale che presentino delle mostre incentrate sulla tematica prescelta, ma connotata a seconda della destinazione  del museo.

Inaugurando il 19 marzo, quale tema migliore se non quello della primavera raccontata attraverso l’elemento chiave di questo periodo dell’anno, e cioè i fiori? Ed ecco che, fino al 23 giugno, sarà possibile ammirare la primavera, analizzata da tre punti di vista differenti, quello di L.A. Ring, Fritz Syberg e Harald Slott – Møller, nella mostra “Una stagione fiorita”, ospitata presso la Collezione Hirschprung. Nel Castello di Rosenborg,  invece, si dà ampio spazio all’artigianato, con  “La conoscenza crea l’arte” (sempre fino al 23 giugno) dove, insieme alle splendide della porcellana reale Flora Danica, sarà possibile ammirare 50 quadri dipinti da Maria Sybilla Merian, artista, ricercatrice d’insetti e botanica.

La Casa del Cinema, dal canto suo, offrirà ai visitatori un percorso fotografico dedicato al ruolo ricoperto dai fiori nelle pellicole cinematografiche. La mostra, visitabile fino al 9 aprile, si intitola “Tramite i fiori” – una ricerca sul loro simbolismo applicato al mondo della settima arte.

fonte immagine:dkks.dk

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Si può poi passare al Museo di Storia Naturale della Danimarca, dove saranno esposti i quadri di diversi artisti danesi, ispirati dall’incontro con un importante libro relativo alle piante della Danimarca e che accompagnerà, con le sue calcografie originali e colorate a mano, le opere dipinte.

Sarà visitabile fino al 20 ottobre, invece, la mostra “Fiori e la visione del mondo” (Galleria Nazionale Danese) dove troveranno spazio quadri dipinti tra il XVII e il XVIII secolo – sempre, ovviamente, dedicati ed ispirati ai fiori.

Interessante e stimolante, è l’esposizione ospitata dalla Collezione David, tutta concentrata sull’importanza e sul simbolismo dei fiori nell’arte islamica.

Un panorama ricchissimo, dunque, un’offerta “globale” che invita il visitatore a scoprire e ragionare sulla varietà e l’estensione della ricerca stilistica e simbolica che può celarsi dietro un qualcosa, come il fiore, del quale spesso si dimentica la valenza anche storica, oltre che ornamentale.

Interessante anche la volontà di unire tutte queste realtà non solo a livello “fisico”, ma anche concettuale, andando a creare, di volta in volta, un percorso complesso ed affascinante, dove si possono scoprire e riscoprire gli svariati modi con cui arte, cinema, artigianato e scienza si sono confrontati non solo con un soggetto, ma anche tra di loro, intersecandosi in una continuità culturale piena e sorprendente.

E’ veramente il caso di augurarsi che, realtà come quelle rappresentate dai “quartieri della cultura” continuino a fiorire in giro per l’Europa e a prendere sempre più piede anche in Italia.

Per informazioni: www.visitdenmark.it

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