Tutte le accuse di Grillo
Beppe Grillo continua a lanciare dal suo blog accuse ai parlamentari. Ma cosa vuole?
di Camilla Barni
«Laura Boldrini e Piero Grasso sono celebrati dai giornaloni e dai partiti come le effigi del cambiamento, il segno del rinnovamento, l’espressione della società civile. In realtà sono la più moderna manifestazione della partitocrazia». Con queste parole, Beppe Grillo, dal suo instancabile e accusatorio blog, attacca i nuovi presidenti di Camera e Senato. Così il girone dell’inferno della politica italiana si fa sempre più rovente. Ma non basta. Sempre Grillo e i grillini, come giovani boy scout, hanno partecipato all’ennesima manifestazione No Tav in Val di Susa, dichiarando che sull’argomento è necessaria una commissione d’inchiesta.
Sono passati poco meno di una decina di gironi dall’elezione dei due presidenti di Camera e Senato, e le polemiche sui nomi di Grasso e Boldrini non si sono certo fatte attendere. Oltre a quella che ha formulato Travaglio in diretta da Santoro pochi giorni fa, incessante è stata quella di Beppe Grillo e di alcuni grillini. Eppure anche loro li hanno votati. Si è subito alzato in piedi il capitano di fanteria Grillo per additare i responsabili della sua armata a questo scempio. Grillini corrotti, che quindi devono dimettersi per non aver rispettato il patto di sangue col capo supremo che parla solo ai giornalisti stranieri.
E così Grillo ha incessantemente pubblicato sul suo blog articoli di protesta contro i due neo presidenti. «Foglie di fico» – li ha definiti – aggiungendo che sì sono brave persone, ma che sono state messe in quel ruolo per coprire personaggi che sanno di essere impresentabili, ma in un qualche modo continuano a sopravvivere e a fare i propri interessi attraverso di loro. Accuse molto forti e pesanti. Ma non finisce qui. Le accuse proseguono insinuando che entrambe le cariche siano state occupate in maniera non democratica, ovvero non attraverso votazioni del proprio gruppo parlamentare di appartenenza, ma ri-nominati solo da Bersani.
Punta il dito direttamente contro Bersani, indicandolo come un politico poco democratico. Sostiene che «nella democrazia di Bersani non servono votazioni, basta nominare le persone giuste e farle ratificare dall’assemblea per acclamazione. Porcellum Style» ha concluso poi il leader dei grillini. Bersani non risponde, troppo occupato in faccende più serie, e lascia spazio ai presidenti di Camera e Senato.
I due neo presidenti rispondo a Grillo con fatti concreti, decisi a tagliarsi il proprio stipendio del 30%, ma a Grillo ancora non basta, lanciando il suo tuono da Twitter, e per accontentarlo rinunciano al 50%, alla scorta e agli appartamenti e anche alle spese di trasporto e telefoniche.
Intanto continua il problema dei No Tav e della linea dell’alta velocità in Val di Susa. La prima manifestazione ha visto partecipare, oltre a qualche esponente di Sel, molti grillini. Durante la manifestazione tutti gli esponenti politici hanno dichiarato la necessità di stabilire il prima possibile una commissione d’inchiesta: «Faremo le dovute domande per accertare che cosa sta accadendo al cantiere – aveva anticipato il senatore Marco Scibona – Lunedì chiederemo in Parlamento l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla Tav».
Insomma, solo polemiche e accuse, ma questi grillini poi, alla fine di concreto cosa vogliono? Sono una bella spina nel fianco per la classe dirigente politica, e questo è solo un bene, ma in sostanza dove vogliono arrivare? Non vogliono la Tav? Saremo quindi destinati a ritornare a girare con i muli, mentre il progresso e l’Europa vanno avanti.
(fonte immagine: http://www.adnkronos.com/)