Basket: NBA, verso i playoff con Heat, Gallo e Beli
Miami da record a poche partite da fine regular season. Gli italiani sperano in grande
di Stefano Brienza
@BrienzaStefano
C’è una chiara favorita all’anello di campione NBA, e lo sta gridando forte e chiaro. I Miami Heat di un Lebron James versione migliore di sempre stanno dominando la Lega a suon di record e non sembrano poter avere rivali in vista dei playoff, che si fanno molto vicini (ad oggi, ci separano da essi solo 24 giorni).
La mitologica imbattibilità durata 33 vittorie dei Lakers del 1971-1972 sembra ancora insormontabile, anche se, arrivati a 27 e distrutte tutte le altre strisce, i componenti degli Heat (ora 56-14) probabilmente ci stanno facendo un pensierino. La squadra di Spoelstra ha vinto tutte le partite di febbraio tranne la prima e, per ora, è illibata anche a marzo. Nei prossimi giorni andrà in due campi durissimi come Chicago e San Antonio, per le ultime prove – come fossero mostri finali di un videogioco – di questa scalata da guinness.
Ad Est non ci sono discussioni: dopo Miami, New York (43-26) e Indiana (44-27) guardano da lontano le altre ed aspettano dei playoff dove la posta in palio sarà presumibilmente esser sbranati da James e compagni in Finale di Conference per il terzo anno consecutivo.
La storia, comunque, ci ha insegnato che tutto è possibile. I Pacers sono la squadra che più fa soffrire gli Heat a livello di accoppiamenti e, se arrivassero in forma a maggio, hanno le caratteristiche per fare lo sgambetto. Nets, Bulls e Hawks si contendono l’ultimo piazzamento che godrà di fattore campo nel primo turno, gli zoppi ma spigolosi Celtics e i Bucks completano la griglia.
Ad Ovest la prima piazza sarà cosa di Spurs (53-17) o Thunder (52-19), che cercheranno se possibile di pescare Warriors o Rockets ed evitare i Lakers. I gialloviola saranno una mina vagante pericolosissima. Erano lanciati verso il settimo posto, prima di due sconfitte sciagurate che li hanno fatti risucchiare nella lotta per l’ottavo con Jazz e Mavs. Mucchione per la terza piazza fra Clippers (48-23), Grizzlies (47-23) e Nuggets (49-23): la squadra del Colorado rappresenta un modello stile Indiana, con un sistema equilibrato fra tanti buoni giocatori.
Uno di essi è ovviamente Danilo Gallinari, che sarà grande protagonista ai playoff. L’ex Knicks, archiviato un gennaio stellare da 19 punti a partita, è tornato a colpire i ferri delle arene NBA dopo l’All Star Game che tanto bramava, tirando il 38% dal campo per soli 14 punti.
Nulla di cui preoccuparsi per Denver comunque, che guadagna in letture, fisicità, difesa e capacità di andare in lunetta quello che perde in percentuali, quando d’altronde è la squadra prima in NBA nella maggior parte delle voci statistiche legate all’attacco. Il Gallo gode ormai di ottimo nome in giro per la Lega, anche se permane il problema del tiro: risolto quello, entrerebbe nell’élite.
Mentre Bargnani rimarrà fuori per infortunio per tutta la stagione, anche Marco Belinelli sta vivendo un’annata talmente positiva da essere quasi insperata. Mesi fa si prospettava un’opportunità, da sfruttare assolutamente; ora si può dire che il Beli si è guadagnato con sudore e dedizione un posto da titolare in una delle squadre migliori della Lega.
Per il giocatore dei Bulls 14 punti a partita in un dicembre clamoroso, 10 di media in stagione, 12 a marzo con 38 minuti a partita. E anche se le percentuali non sono mai state eccezionali, il genio di Thibodeau continua a puntare su di lui, per la grinta, l’imprevedibilità e la capacità di eseguire con efficacia gli schemi, maturata a New Orleans ed affinata con il coach di Chicago. Anche lui sarà ai playoff: che avranno un chiaro candidato alla vittoria, ma non mancano mai di storie da seguire ed assaporare.