L’arte della celebrità

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L’obiettivo di attrarre un pubblico più numeroso e variegato spinge il MoMA ad inaugurare per il 2013 una programmazione dalle performance davvero singolari

di Isadora Casadonte

Il Museum of Modern Art (MoMA) di New York vanta la fama di essere uno dei musei d’arte moderna più importanti del mondo. La collezione esposta in questa struttura annovera infatti opere di celebri artisti quali (per citarne alcuni): Cézanne, Dalì, Picasso e Van Gogh, oltre a progetti d’architettura, design, fotografia ed opere multimediali di noti nomi del mondo dell’arte.

fonte immagine:sabrinamiso.com

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Eppure il direttore del museo Glenn Lowry si mostra deciso ad ampliare ulteriormente gli orizzonti del MoMA per raggiungere una fascia più ampia di spettatori. Per realizzare questo obiettivo, sarà allora utile coinvolgere chi per sua natura non smette mai di attirare l’attenzione del pubblico: le celebrità.

Siamo agli inizi degli anni ’60 quando negli Stati Uniti la televisione comincia ad alimentare in misura crescente il culto della celebrità. Le star incarnano il sogno del denaro e del successo e non passa molto tempo prima che arrivino a diventare delle vere e proprie icone culturali. La Pop Art si impadronisce infatti dei volti più celebri e li trasforma in immagini, che presto diventano emblema di un’intera epoca e dei desideri che la animano.

Passando attraverso l’ascesa del consumismo del ventesimo secolo, le immagini delle celebrità (e non solo) continuano oggi a proliferare grazie al crescente apporto dei mass media.

Il MoMA dimostra di aver acquisito piena consapevolezza dei ritmi di cambiamento della società e sceglie di offrire agli spettatori esattamente ciò che i loro occhi sono stati educati ad ammirare. Ecco allora che l’immagine che ritrae una celebrità non è più abbastanza ed il museo arriva ad offrirne il corpo in carne ed ossa.

fonte immagine:hyperallergic.com

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The Maybe è il titolo della performance di Tilda Swinton, che espone la star profondamente addormentata in una teca di vetro. Questo il punto di partenza per una programmazione che comprenderà opere di Kim Kardashian, Lindsay Lohan, Lady Gaga, Snooki e James Franco. Nel mese di luglio il pubblico potrà assistere nell’atrio del MoMA  alla nascita del bambino di Kim Kardashian e Kanye West, mentre i visitatori del museo potrebbero incorrere nel borseggio di una Lindsay Lohan che si aggira per le sale della struttura.

L’aggiunta più controversa coinvolge però il nome di un artista che da sempre è stato oggetto di opinioni contrastanti: Michael Jackson. Il corpo della celebrità-culto infatti dovrebbe essere riesumato e posto in un mausoleo appositamente costruito, accanto ad una scultura del 1988 di Jeff Koons (“Michael Jackson and Bubbles”), una stampa di Andy Warhol apparsa sulla copertina del Time del 1984 e diverse fotografie di Annie Liebovitz che ritraggono il cantante nel 1980 all’apice della sua fama. “Un accostamento che evidenzierà l’egemonia della fama e del declino della civiltà occidentale” così si pronuncia il curatore del MoMA Sabine Respini a capo dell’iniziativa.

fonte immagine:corriere.ir

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Una proposta fuori dal comune quindi quella del MoMA, che prima nel suo genere ci mostra una nuova strategia per sfidare il pubblico e forzare i confini dell’arte. Senza dubbio uno stimolo per riflettere sulla cultura che cambia.

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