Sei giorni di film indipendenti a Roma
Si chiude oggi la XII edizione del Rome Independent Film Festival tenutosi dal 4 aprile al Cinema Aquila di Roma
di Federico Larosa
Si chiude oggi, con la cerimonia di consegna dei RIFF Awards 2013 presso l’Animal Social Club (via di Portonaccio, 23 E), la XII edizione del Rome Independent Film Festival, il festival del cinema indipendente della capitale.
Il Festival si è aperto giovedì 4 aprile con la proiezione del film fuori concorso “Il futuro” della regista cilena Alicia Scherson, vincitrice nel 2005, con ‘Play’, del Premio per la migliore regia al Tribeca Film Festival. Il film, interpretato da Rutger Hauer, Nicolas Vaporidis, Manuela Martelli e Luigi Ciardo, è la prima coproduzione tra Italia (con la Movimento Film di Mario Mazzarotto, anche distributore del film che uscirà nelle sale a giugno), Cile, Germania e Spagna.
Giunto al dodicesimo anno, il RIFF mantiene il proprio obiettivo originario di dare visibilità a pellicole lontane dai circuiti commerciali dell’audiovisivo con una selezione di opere provenienti da ogni parte del mondo. La selezione di quest’anno ha proposto per il Concorso Lungometraggi Stranieri 10 pellicole tra i le quali: “Silent City”, secondo lungometraggio della regista olandese Threes Anna, premiato nel 2012 al San Sebastian International Film Festival; “Baby Blues” diretto dalla polacca Kasia Roslaniec, premiato alla Berlinale 2013; “Ombline” del trentenne Stephane Cazes, storia commovente, ma non lacrimevole, della redenzione di una giovane donna che passa attraverso l’atto salvifico della creazione di un’altra vita nella condizione più alienante e privativa che si riesca a immaginare: quella della detenzione in carcere. Il film si avvale dell’intensa interpretazione di Mélanie Thierry, già vista in La leggenda del pianista sull’oceano e Babylon A.D., vincitrice nel 2010 del Premio César per la migliore promessa femminile per la sua interpretazione in Le dernier pour la route.
Ancora una volta il RIFF si conferma attento all’attualità che fotografa con la sua selezione di documentari internazionali e italiani. Tra questi “The Silent Chaos” del giovane regista senese Antonio Spanò, che racconta la difficile sopravvivenza delle persone sorde a Butengo, nella Repubblica Democratica del Congo, dove le disperate condizioni di vita, tra malattie, povertà e guerra civile, decretano per chi non ha voce un’esistenza insostenibile capace di privare persino della speranza di condurre una vita degna di essere vissuta. Nonostante tutto, i protagonisti del documentario non si nascondono e utilizzano il racconto come strumento di lotta: uomini e donne che non cessano di combattere per la propria dignità, incapaci di rassegnarsi all’infelicità che una società arcaica per ignoranza, superstizione e credenza magica, riserva loro.
Molto interessante e varia anche la selezione dei cortometraggi internazionali e nazionali alcuni dei quali vantano anche la presenza di volti noti del cinema e della tv, tra i quali, solo per citarne alcuni: Valerio Mastandrea, Giorgio Colangeli, Paolo Sassanelli e Francesco Montanari.