Il Cardo Rosso: conversazione con Davide Monteleone

Tempo di lettura 3 minuti

Il foto racconto di Davide Monteleone, Il Cardo Rosso, a Roma fino al 10 maggio per narrare le storie di fratelli in guerra

di Caterina Mirijello

Ho incontrato Davide Monteleone in un sabato primaverile romano. All’indomani del vernissage della mostra –Il Cardo Rosso– presso le Officine Fotografiche di Roma. Preludio, alla conversazione con l’artista, è la visione del suo tragitto fotografico, durato 4 anni, presso le regioni del nord del Caucaso che gli è valso il premio European Publishers Award for Photography 2011.

(C) Caterina Mirijello

(C) Caterina Mirijello

Fratelli che perpetuano l’atteggiamento di Caino, negando a chi è diventato loro nemico il diritto di affermare la sua indipendenza. In un percorso coronato da colori diversi, che pur mantengono fede a tonalità fredde e platinate, si alterna il disagio di una lotta senza mezzi termini, il dolore della perdita e l’orgoglio per una cultura che nutre e alimenta il desiderio stesso della vita. Volti segnati dal dolore, ma che testimoniano anche il corso inarrestabile degli eventi.

Gli scatti di Monteleone sciolgono lo sguardo dell’osservatore in un susseguirsi di momenti che sembrano vivere al di la della cornice stessa. Anticipati da un titolo tolstojano che spiana il discorso politico, il foto-racconto ha come corredo istantanee di una quotidianità fatta non solo di lotta, ma ancor prima di riti religiosi, momenti mistici, tradizioni intramontabili, dedizione reciproca. Un corredo di immagini che incornicia la visione politica del percorso e divine, al contempo, l’idea pregnante dell’intero progetto.

Davide racconta il suo tragitto, avvenuto a più riprese in un periodo di quattro anni. Spensierato e distratto nel giocherellare con una cavo in mano, mi spiega la genesi di questo percorso fotografico, preceduto da un girovagare nel mondo per approdare in un primo momento in Russia e successivamente in questa regione che un tempo portava lo stesso nome. Le sue foto, marchiate da una carica emotiva profonda, sono il compendio del giusto equilibrio che vi è quando la passione della fotografia non si trasforma in maniaca ossessione, mi dichiara con immediatezza: “Perchè perdo tanto tempo, perché non sono ossessionato”.

Non si dilunga in dettagli e fronzoli, che per quanto tali infonderebbero minuzie a chi è curioso di conoscere, ma esprime la riconoscenza verso un popolo ospitale, che si è aperto a lui, regalandogli spaccati di vita. Un vita messa a rischio, non solo per chi la vive ma anche per chi decide di raccontarla, e quando provo a chiedergli che emozioni ha vissuto sul luogo, lui evita di soffermarsi su esplicazioni emotive di genere, ma con fare ermetico dichiara di non pensare troppo a ciò che fa, “è come attraversare la vita fatta di cose piacevoli e spiacevoli”, per soffermarvici su solo nel ricordo.

Una conversazione fulminea che si conclude su riflessioni riguardo il simbolismo della fotografia, visto sia come limite che come vantaggio. E’ passato poco tempo ma è già tardi, azzardo la domanda sul suo progetto futuro ma non ottengo alcuna risposta. Ovviamente.

Davide Monteleone, “Il Cardo Rosso

Dal 15 aprile al 10 maggio 2013

dal lunedì al venerdì ore 10.30-13.30 e 15.00-19.30

sabato e domenica chiuso

Chiusi il 25, 26 aprile e 1 maggio

Officine Fotografiche, 

Via Giuseppe Libetta, 1 Roma

Tel.: +39 06.97274721

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