“Olympus has fallen”: attacco alla Casa Bianca
Il recente scontro tra Stati Uniti e Corea del Nord in primo piano nel film che rappresenta il possibile scenario di guerra e distruzione della Casa Bianca, simbolo del potere occidentale
di Francesca Britti
Un gruppo di terroristi nord coreani mette sotto assedio la Casa Bianca arrivando a rapire il Presidente degli Stati Uniti, Benjamin Asher (Aaron Eckhart). Un paese sotto shock che ha come unica speranza Mike Banning (Gerard Butler), ex responsabile della sicurezza e fedelissimo del presidente. Infiltratosi nella White House entra in contatto con il portavoce Allan Trumbull (Morgan Freeman) e promette di salvare il Presidente e gli altri ostaggi. Come in tutti i film americani che si rispettino quella che comunemente viene chiamata “americanata” avviene. Il Presidente si salva e Mike Banning è il nuovo eroe americano.
Antoine Fuqua, regista di successo di Training Day, dirige il film Attacco al potere con una grande tensione emotiva tenendo con il fiato sospeso lo spettatore, seppur consapevole che la vittoria è targata America. Botte, bombe, sgozzamenti mantengono in agitazione fino a quando non si arriva al lieto fine. Un lieto fine però che è cinematografico. Se si getta l’occhio all’attualità estera e alle minacce nord coreane di lanciare un missile nucleare agli americani ecco che le scene del film sembrano un gioco in confronto.
La pellicola, che pecca in diversi momenti di dialoghi banali, è scritta dagli esordienti Creighton Rothenberger e Katrin Benedikt, che proprio dalla cronaca hanno attinto materiale per scrivere la sceneggiatura. Infatti lo scorso 11 marzo in seguito alle esercitazioni militari congiunte fra Stati Uniti e Corea del Sud chiamate Key Resolve (simulazione al computer sugli scenari possibili di guerra, attacco e difesa) la Corea del Nord ha minacciato di “trasformare in un batter d’occhio i regimi marionetta degli Stati Uniti e della Corea del Sud in un mare di fuoco“. Un annuncio shock che ha sconvolto il mondo intero, preoccupato di fronte ad una possibile terza guerra mondiale.
“Quando il produttore esecutivo Avi Lerner mi ha portato la sceneggiatura, ho capito subito che era un grande materiale con un potenziale illimitato“, ha detto il regista Fuqua che si è così lanciato in questa nuova avventura, dopo il successo di Training Day, “Il titolo mi ha fatto venire in mente l’Impero Romano e l’idea del mito“. Un mito, nel caso del film, che è la Casa Bianca, il simbolo del potere occidentale che si sgretola in mano alla crescente e pericolosa potenza orientale.
A convincere, oltre alla sceneggiatura, del progetto il regista la firma in qualità di produttore di Gerard Butler, un attore stimato da Fuqua che ha avuto la possibilità con questo film di concretizzare il desiderio di lavorare con lui. L’attore ha ricalcato quanto espresso dal regista sostenendo che nel passato “erano sempre in russi a fare la parte dei cattivi, ora la dinamica coreana è spaventosa e minacciosa. L’idea di far entrare la Corea del Nord all’interno della Casa Bianca era intrigante“.
Intrigante lo è per lo spettatore, forse un po’ meno per Barack Obama che di certo non può dormire sonni tranquilli. E se apparentemente è solo un film che ha giocato con scene avvincenti per un maggior appeal sul pubblico, Butler ha sottolineato che tutto è stato curato nel dettaglio ed il regista ha svolto ricerche sulla Casa Bianca e sui Servizi Segreti in modo da non cadere nel melodrammatico.
Di melodrammatico qualcosa c’è come alcune battute ironiche di Mike Banning, apparse fuori luogo dato il momento rappresentato e che hanno scatenato ilarità in sala, ma gli studi e le testimonianze di chi all’interno della Casa Bianca ha davvero lavorato hanno portato Fuqua a elaborare il film così come lo vedremo nelle sale dal 18 aprile.
D’altronde “basta ricordare che l’11 settembre è stato semplice come per dei ragazzi portare un taglierino su di un aereo. Questo è quello che mi ha colpito e anche quanto fosse provocatorio e rilevante“. Se prima di quella data certi film erano solo finzione, ora nulla è impossibile. Olympus has fallen, come dice il titolo originale, potrebbe presto trasformarsi tragicamente in realtà