Ciclismo, ecco il Giro d’Italia n° 96
Da Napoli a Brescia, 3.454 km fra Nibali, Wiggins e gli outsider
di Stefano Brienza
@BrienzaStefano
Partirà sabato 4 maggio il novantaseiesimo Giro d’Italia, e partirà da una delle città più rappresentative dello stivale.
Spesso dimenticata dalle strade del grande ciclismo, Napoli sarà lo scenario d’apertura di un Giro che sarà caratterizzato da un percorso durissimo, dalla presenza di Bradley Wiggins e dalla speranza di rivedere un italiano con la maglia rosa sul podio finale, dopo Hesjedal nel 2012 e Contador nell’edizione precedente, poi assegnata a Scarponi.
A Vincenzo Nibali l’asta di portabandiera nostrano: il siciliano dell’Astana è stato uno dei più in forma in questo inizio 2013, portandosi a casa sia la Tirreno-Adriatico che il Giro del Trentino con degli scatti imperiosi, in preparazione a questa corsa rosa. In più, la cabala: terzo nel 2011 e secondo nel 2012, allo Squalo dello Stretto manca solo il bersaglio grosso per diventare una star.
A contenderglielo, l’inglese simbolo del ciclismo del 2012: Bradley Wiggins. L’oro olimpico di Londra 2012 sarà ai nastri di partenza con un Team Sky rimaneggiato, ma che resta favorito su tutti i fronti, vista l’assoluta precisione che ha mostrato durante tutta la scorsa stagione ed avendo il migliore del lotto, soprattutto a cronometro, specialità per la quale sono previsti 92 chilometri.
A Nibali il compito di fargli male in salita, insieme agli altri pretendenti: Samuel Sanchez, Scarponi, Evans ed ovviamente il campione in carica. Ryder Hesjedal, dato come terzo incomodo da esperti e bookmakers, il canadese dal nome del destino che l’anno scorso sorprese tutti. E allora occhio a gente come Betancour, Henao, Gesink, e ad un’ultima zampata d’esperienza di Basso che però, notizia di ieri, ha dovuto dare forfait a causa di una cisti al soprasella.
Per quanto riguarda le tappe per velocisti, Mark Cavendish cercherà di aumentare il suo bottino di 10 tappe al Giro. Matthew Goss sarà il suo principale avversario, seguito da Degenkolb e dai vari italiani Modolo, Ferrari, Viviani. Si contenderanno sei o sette tappe, quelle di transizione che tradizionalmente fanno poca audience (a proposito, rinnovato per altri quattro anni il contratto della RAI con RCS Sport).
Il percorso parla però di un Giro scoppiettante, che inizia stuzzicando le gambe dei corridori con qualche piccola salita. Fin dal prologo napoletano e per quasi tutta la prima settimana, esclusa la cronometro a squadre di Ischia e quella individuale Gabicce – Saltara di 54 km, al termine della quale è facile aspettarsi un Wiggins in rosa.
Prime Alpi martedì 11 in Friuli, dopo esser passati per le strade del futuro Mondiale di Firenze e prima di commemorare il Vajont. Nell’ultima settimana l’occasione per tutti di attaccare l’inglese, o di attaccarsi a vicenda. Si va sul Sestrière, poi in Francia sul mitico Col du Galibier, e quando arrivando in cima i corridori penseranno di aver fatto l’impresa, qualcuno ricorderà loro che il giorno dopo si torna indietro e tre giorni dopo c’è una cronoscalata.
E qui viene il bello, perché nel climax che è il percorso di questo Giro, la planimetria degli ultimi due tapponi di montagna fa tremare le gambe. Passo Gavia, Stelvio (Cima Coppi 2013) e l’inedita Val Martello il 24 maggio, cinque salitone il giorno seguente prima di una meritata passerella defatigante che arriverà a Brescia domenica 26.
Sarà Nibali contro Wiggins, con Hesjedal dietro ed una serie di possibili sorprese in agguato. La magia del Giro non muore mai, e con un percorso del genere ci si può aspettare letteralmente di tutto. Molte salite, molta sofferenza degli atleti, molto divertimento del pubblico: e vedremo se uno di quei “molto” diventerà un “troppo”, scatenando una reazione a catena fra quei tre fattori che darebbe grandi grattacapi agli organizzatori.
Ecco la mappa del Giro d’Italia 2013: