Letta: l’energia e l’ambiente
Green economy, strategia energetica nazionale e tutela ambientale. Un’analisi di settore attraverso le parole del Presidente del Consiglio
di Roberto Casucci
Durante il discorso d’insediamento alla camera, il neo premier Enrico Letta ha espresso le proprie valutazioni programmatiche sui temi dell’energia e dell’ambiente. Queste le parole pronunciate in aula: «Oltre all’alta tecnologia bisogna investire su ambiente ed energia. Le nuove tecnologie – fonti rinnovabili ed efficienza energetica – vanno maggiormente integrate nel contesto esistente, migliorando la selettività degli strumenti esistenti d’incentivazione, in un’ottica organica con visione di medio e lungo periodo. Sempre con riguardo ai settori energetici, va completato il processo d’integrazione con i mercati geografici dei Paesi europei confinanti. Questo implica, per l’energia elettrica, il completamento del cosiddetto market coupling e, per il gas, il completo riallineamento dei nostri prezzi con quelli europei e la trasformazione del nostro Paese in un hub. E’ chiaro che episodi come quello dell’ILVA di Taranto non sono più tollerabili».
Il Presidente del Consiglio ha concentrato in poche frasi molti argomenti che vale la pena approfondire. Rispetto alle energie rinnovabili, la posizione del governo si attesta sul miglioramento delle reti di trasmissione. Da molto nel settore si parla di potenziare la rete in una smart grid a gestione statale, come avviene in Germania, che ridurrebbe di molto gli sprechi. Il sistema degli incentivi tra efficienza energetica e fonti rinnovabili è, al momento, molto sbilanciato verso quest’ultime, in particolare nel fotovoltaico. Il solare sta diventando molto competitivo a causa delle innovazioni tecnologiche. Gli incentivi andrebbero riequilibrati e dovrebbero diminuire progressivamente negli anni di vita degli impianti. Come già sperimentato negli altri paesi del nord Europa l’efficienza energetica porta vantaggi enormi a tutto il sistema elettrico nazionale. In quest’ottica, la detrazione del 55% sulle ristrutturazioni per edifici di classe energetica A andrebbe mantenuta.
Letta ha promosso poi nel discorso l’integrazione della rete e del mercato elettrico nazionale con i paesi confinanti attraverso il market coupling. Questo processo, già operativo con la Slovenia, permette di gestire i flussi transfrontalieri di elettricità, potendo operare in un solo mercato comune con la possibilità di fissare un prezzo unico. Amplificare ulteriormente i partner permetterebbe agli utenti di avere bollette meno gravose.
La questione del gas ha un ruolo fondamentale nella strategia energetica nazionale. Vale la pena ricordare che l’anno scorso lo Stato, attraverso la cassa depositi e prestiti, ha rilevato da Eni Snam rete gas. Esiste già un piano per l’aumento delle infrastrutture (gasdotto e rigassificatori). Questi investimenti, finanziati probabilmente da project bonds, permetterebbero all’Italia di diventare l’hub di smistamento per l’Europa. In un quadro in cui il nucleare appare in forte crisi, il gas sarebbe una scelta strategica. Nel 2016 sarà inoltre completato South Stream, il gasdotto che porterà a Otranto e a Trieste il gas direttamente dalla Russia.
Il caso dell’ILVA, citato in chiusura, è stato un pessimo esempio di gestione ambientale delle aree industriali. E’ chiara l’urgenza di un piano sul territorio per la bonifica dei siti inquinati e degli impianti industriali dismessi. Molti dei temi ambientali sono contenuti nell’agenda programmatica dei saggi. In particolare nel paragrafo 4.7 si fa riferimento alla messa in sicurezza del territorio, alla gestione dei rifiuti, dell’acqua, al consumo del suolo e alla riqualificazione urbana. Una lungimirante politica energetica e ambientale porterebbe benefici diretti e immediati ai cittadini: costo delle bollette, salute, nuove opportunità di lavoro e crescita. Sarà molto interessante vedere come si muoverà Letta a livello internazionale, perché il settore dell’energia è molto influenzato dagli accordi commerciali. Le intenzioni sono ambiziose, tra qualche mese sapremo se si saranno perse nel vento o meno.
(fonte immagine: www.pppp.it; bora.la)