This is LIFE
All’AuditoriumExpo, Parco della Musica di Roma, fino al 4 agosto la mostra “LIFE. I grandi fotografi”; le immagini del magazine che ha “creato” il fotogiornalismo
di Alessia Signorelli
Per noi è piuttosto semplice parlare di fotogiornalismo, ed è anche piuttosto semplice riuscire a definirne, bene o male, i contorni e le peculiarità – come se fosse un qualcosa di congenito, di innato della società, quasi che fosse esistito sin dalla notte dei tempi. E invece, c’è stato un “anno zero” per la nascita di questa che, oltre ad essere una professione, è anche un’arte e una filosofia di vita che sconfina nell’antropologia. Un anno zero, il 1936, e un fondatore, Henry Luce che, reduce dal successo di una sua precedente rivista (Fortune, profetico), decise di sborsare più di 90.000$ per acquistare il nome della rivista, profondamente convinto della potenza e, soprattutto, dell’indipendenza delle immagini rispetto al testo scritto.
La data esatta è 23 novembre 1936: quando le immagini si sganciarono per sempre dalla subordinazione al testo ed acquisirono il potere, nel mondo del giornalismo, che hanno oggi. Perché tutti i fotografi che hanno collaborato con Life, hanno cercato “l’uomo”, fotografando conflitti, ritraendo personaggi famosi ed anonimi che assurgevano, con un solo, singolo, penetrante scatto, ad icone di un secolo, o a simboli di un avvenimento storico importante.
Dalla Seconda Guerra Mondiale al Vietnam, madri, bambini, star di Hollywood, gente sconosciuta. Life ha raccontato il XX secolo attraverso fotografie uniche, il cui impatto ha cambiato la faccia del giornalismo. Da “alternativa veloce al ritratto” a strumento narrativo alternativo al testo ma altrettanto potente, la fotografia si è ritagliata, grazie a Life, un ruolo di preminenza nel mondo della carta stampata, della cronaca, ma con un occhio dallo sguardo profondo, sottile, grazie anche all’estrema perizia dei novanta e passa fotografi che hanno collaborato con la rivista, nel corso della sua pubblicazione.
Immagini che sono entrate di diritto nella storia, non solo della fotografia e del giornalismo, ma in quella dell’umanità in generale.
Poco più sopra, parlavamo dei fotografi che hanno dato la vita per il successo del magazine, e non solo in senso figurato, come Robert Capa, che morì nel 1954 saltando su una mina in Indocina, o Paul Schutzer, che morì nel 1967, nel deserto del Negev, all’esplodere della Guerra dei Sei Giorni, solo per dirne un paio.
Dopo un periodo di declino negli anni Sessanta, ed un ritorno ma con distribuzione mensile (all’inizio era un settimanale) dalla fine degli anni ’70 fino al 2000, Life si è “riorganizzato”, diventando, dal 2004 al 2007 un supplemento allegato ai vari quotidiani statunitensi. Il 18 novembre 2008, Google e Life iniziano una partnership che porta alla creazione, da parte del motore di ricerca, di un archivio nel quale sono custodite le immagini del magazine, alcune delle quali non sono mai state pubblicate.
Sono novantanove i “fotografi di Life” (tra i quali McNally, autore di un servizio su Ground Zero, che rientra di diritto nel solco della tradizione di Life); oltre a Capa e Schutzer, anche Margaert Burke-White, Alfred Eisenstaedt, Thomas McAvoy Ralph Morse, W.Eugene Smith.
A loro, e agli altri loro colleghi è dedicata la mostra “Life. I Grandi Fotografi”: più di 150 immagini che raccontano non solo la storia del magazine, ma dell’umanità del Ventesimo secolo e degli uomini e delle donne che hanno scattato quelle foto ospitate nel nuovo spazio AuditoriumExpo, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, visitabile fino al prossimo 4 agosto. Ad accompagnarla, un libro, più che un “semplice” catalogo, edito da Contrasto Editore, dove, insieme alla fotografie, trovano spazio anche le biografie dei fotografi.
Il motto del primo numero recitava:”Vedere la vita, vedere il mondo”: sei semplici parole, una frase all’apparenza banale che però ha rivoluzionato in maniera irreversibile la “narrativa per immagini” di questo secolo.
In anni recenti come questi basta un’app su uno smartphone qualsiasi e una lieve tracotanza per farci sentire artisti sempre e comunque, in un narcisismo che ha poco o niente a che fare con quello che denota l’artista “vero”, una mostra come questa, quantomeno, apre gli occhi e fa riflettere sia sulla nostra storia più recente (e sulla società, sul mondo) sia sulla funzione della fotografia, oramai massificata e banalizzata ad uno scatto con l’angolatura sbieca azzeccata e i filtri giusti.
Non si chiede di diventare fotoreporter, questo no, lo si lascia a chi questa vocazione (perché di vocazione si tratta e da questo non si sfugge) ce l’ha davvero; quello che si chiede, alla fine, è solo un po’ di buonsenso e un minimo, giusto un minimo,di modestia.
Life. I Grandi Fotografi
dal 30 aprile al 4 agosto 2013
AuditoriumExpo – Auditorium Parco della Musica di Roma
Viale Pietro de Coubertin 30
Info: 06.802.41.281
biglietteria:892982
Orari di apertura e chiusura
Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì: dalle 14:30 alle 20:
Venerdì, dalle 14:30 alle 23:00;
Sabato : dalle 11:00 alle 23:00;
Domenica : dalle 11:00 alle 20:30