Quando “Sta per piovere”

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Esce oggi nelle sale italiane “Sta per piovere”, un film che affronta l’argomento attualissimo del diritto alla cittadinanza

di Federico Larosa

fonte immagine: mymovies.it

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Said (Lorenzo Baglioni) è un giovane studente che lavora come panettiere part-time e vive a Firenze insieme al padre Hamid (Mohamed Hanifi) e al fratello Amir (Amir Ati). Nato e cresciuto in Italia, Said appartiene a quella seconda generazione di nati da genitori stranieri che si vede negato il diritto alla cittadinanza italiana e che vive spesso in un limbo, sicuramente legale ma non solo. Quando, in seguito al suicidio del direttore della fabbrica in cui il padre lavora, questi perde il lavoro, lo Stato italiano non rinnova loro il permesso di soggiorno. Said e la sua famiglia sono così costretti a lasciare un paese che amano e che sentono come casa loro per “tornare” in Algeria, un paese in cui Said e suo fratello non sono mai stati. Nel tentativo disperato di trovare una soluzione, Said si rivolge ad avvocati, giornalisti e anche alla politica, finendo quasi per rimanere intrappolato nelle maglie di una rete burocratico-legislativa retrograda. Dovendo scegliere se vivere come clandestino in Italia o partire insieme al padre per aiutarlo a ricostruirsi una vita in un paese dal quale manca da più di trent’anni, Said sarà costretto a riconsiderare il significato della propria identità

Scritto e diretto da Haider Rashid, qui al suo terzo lungometraggio dopo Tangled Up in Blue e Silence: All Roads Lead To Music, Sta per piovere è il primo film italiano che affronta compiutamente il tema del diritto negato della cittadinanza ai nati in Italia da genitori stranieri e la questione dell’identità delle seconde generazioni. Il tema è molto sentito dal regista che, nato da padre iracheno e madre italiana, appartiene proprio a quella seconda generazione che esplora e indaga in tutte le sue opere cinematografiche. Una seconda generazione purtroppo ancora esclusa e bistrattata da una società cieca e sorda che pretende di rilegarla ai margini, negandole il diritto di esistere, e che non si rende conto della forza inarrestabile insita nel multiculturalismo, inteso come essenza dell’evoluzione e dello sviluppo umano, che questa generazione rappresenta.

Dal punto di vista della forma, Rashid adotta uno stile asciutto e quasi documentaristico, nel tentativo di mantenere un profondo realismo sia per quanto riguarda l’ambientazione (una bellissima Firenze che mantiene la propria fama nonostante il regista eviti gli scorci da cartolina) sia per quanto concerne l’interpretazione degli attori, alcuni dei quali, come il giovane protagonista Lorenzo Baglioni, al loro debutto cinematografico. Nonostante questo, il regista inserisce alcuni inserti onirici di forte impatto, sottolineati dalla colonna sonora caratterizzata da una commistione di sonorità con contaminazioni arabe e composta per l’occasione da Tom Donald.

Sta per piovere rappresenta, per chi scrive, il migliore film italiano dell’anno (visto fino ad ora) che affronta un tema sociale, culturale e politico emergente e quanto mai attuale che riguarda tutti noi, senza se e senza ma, in un film asciutto e senza fronzoli ma capace di emozionare e commuovere.

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2 risposte

  1. 24 Giugno 2013

    […] e poi Sta per piovere, storia di immigrazione e di identità “altra” di Haider Rashid (recensito proprio da Federico Larosa per questo settimanale) o il documentario Fatti Corsari di Stefano Petti e Alberto […]

  2. 24 Giugno 2013

    […] e poi Sta per piovere, storia di immigrazione e di identità “altra” di Haider Rashid (recensito proprio da Federico Larosa per questo settimanale) o il documentario Fatti Corsari di Stefano Petti e Alberto […]

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