Ciclismo: Giro d’Italia, Nibali arriva in ‘rosa’ al primo giorno di riposo
Bene il siciliano dopo dieci giorni di corsa, Wiggins in difficoltà. Da domani le grandi montagne
di Stefano Brienza
@BrienzaStefano
Primo giorno di riposo per la carovana del Giro d’Italia, dopo una settimana inaugurale non povera di colpi di scena e verdetti della strada. Nove tappe che hanno parlato tanto italiano, a partire da chi guarda tutti dall’alto in basso con la maglia rosa sopra la pettorina, vale a dire Vincenzo Nibali.
Nove tappe capaci già di emozionare e, grazie ad un percorso sempre fastidioso e mai uguale a sé stesso, di dare subito distacchi ed indicazioni notevoli in merito alle vicende di alta classifica. Ci sono già stati cinque uomini in rosa (Cavendish, Puccio, Paolini, Intxausti e lo stesso Nibali), in una corsa movimentata da subito, le cui trame tattiche non sono certo attendiste.
Ovvio obiettivo delle offensive, da subito, il favoritissimo Bradley Wiggins, ed un Team Sky che dopo aver conquistato la cronosquadre di Ischia si è reso protagonista di un paio di errori. In particolare quando ‘Wiggo’ è rimasto solo sulla discesa che conduceva a Pescara, dopo una caduta senza conseguenze fisiche che lo ha reso molto titubante nella pedalata e gli ha fatto perdere certezze, oltre che un minuto e spiccioli dagli altri big.
I grandi attaccanti rispondono principalmente ai nomi di Evans ed Hesjedal, che hanno spinto fin dalle prime asperità salernitane, laddove Luca Paolini ha deciso di conquistare la maglia rosa alla terza tappa al Giro in carriera, a ‘soli’ 36 anni. Evans finora è forse la sorpresa più grossa finora, anche se non è nuovo a partenze sprint nei grandi giri – non sempre dall’esito positivo.
Il canadese campione in carica Hesjedal, invece, ha subito pesanti passivi sia nella crono marchigiana – in teoria, una sua specialità – che nell’ultima tappa, quella di Firenze, resa durissima dalle condizioni meteo avverse che stanno caratterizzando la competizione. Ora arranca, undicesimo, a 3’11” da Nibali, mentre Evans è secondo a 29”, davanti a Gesink a 1’15”. Subito dietro Wiggins e Scarponi completano il lotto di chi sembra potersela giocare.
Chi ride è lo Squalo Nibali, che ha passato indenne la lunga cronometro (solo 11” da Wiggins e 21” dal vincitore Dowsett) e si presenterà alle tappe di montagna con un vantaggio sia psicologico che materiale. Il capitano dell’Astana finora ha controllato, in condizioni di forma perfette, senza dover forzare ma rimanendo sempre davanti, come fanno i campioni navigati. Una conduzione senza macchie alla quale è necessario dare un seguito in salita, e nelle discese che tanto fanno soffrire il rivale inglese, sferrando gli attacchi decisivi nei momenti più adeguati.
La Union Jack sventola però quando si parla di volate, con un Cavendish già a quota due vittorie, fra cui la prima, prestigiosa, sul lungomare napoletano. Entrambe le volte battuto Elia Viviani, il ventiquattrenne della Cannondale che sta dimostrando di poter competere ad altissimi livelli. Glorie personali anche per Battaglin, Degenkolb ed Hansen negli arrivi ibridi, mentre Belkov ha fatto suo il prezioso podio di Firenze.
Da domani si inizia a salire. Un paio di tappe friulane faranno ulteriormente selezione nelle zone alte, riducendo la scelta a pochi elementi del gruppo, che si giocheranno il Giro 2013 nell’ultima settimana di terribili Alpi. Wiggins trema, Nibali ha l’occasione della vita: ma la storia insegna che, in un certo senso, fino ad ora è stato solo riscaldamento.
Link utili:
Risultati e classifiche Giro d’Italia 2013