Taking Care of Baby: storia di una Medea contemporanea
Fino al 19 maggio al Teatro Eliseo lo spettacolo con la regia di Fabrizio Arcuri e con protagonista Isabella Ragonese. La verità è assoluta o relativa?
di Francesca Britti
La verità è relativa. O forse no. Ognuno di noi crede a ciò che vuole, o meglio cosa gli conviene credere. Neanche la scienza può dare, in certi casi, risposte assolute. Come, ad esempio, i casi di infanticidio. La cronaca che diventa spunto per stimolare una riflessione sulla figura della madre e sulle responsabilità soggettive, sociali, culturali di gesti estremi.
Immaginate il caso Cogne, come all’epoca fu soprannominato dai media, riportato sulla scena. Uno spazio teatrale in cui a contrapporsi sono la protagonista, la madre accusata di aver ucciso i suoi due figli, il marito che crede nella sua colpevolezza, la madre di lei, rappresentante del partito laburista e donna eccentrica, che, invece, sostiene la sua innocenza, il medico che diagnostica una malattia rara a queste madri che, prese da raptus di follia, uccidono i propri figli.
Ma chi lo dice che realmente è andata così? Quanto incidono i media in questo processo di colpevolizzazione, di demonizzazione? Puntate su puntate, interviste e testimonianze, ricerche sul luogo del delitto per indagare e capire cosa spinga una madre a certe atrocità. Lo spettacolo, con la regia di Fabrizio Arcuri, sottolinea proprio l’aspetto mediatico del caso, che a onor di cronaca riprende un caso similare a quello di Cogne ma avvenuto in Inghilterra e su cui il drammaturgo inglese Dennis Kelly costruì il suo documentario a teatro, consacrandolo come uno dei migliori autori teatrali di fama mondiale.
Gli spettatori vengono proiettati in una dimensione non totalmente teatrale. Sul palco non ci sono le solite scenografie e, come raramente succede, la regia è nello stesso spazio degli attori. Tutti insieme a ricreare quella dimensione di documentario in cui la protagonista, alle spalle degli spettatori, ricostruisce il suo passato presentandosi al pubblico attraverso, dapprima, uno schermo e, poi, sul palco vero e proprio confrontandosi con gli altri personaggi della storia.
La protagonista, Donna, è interpretata da una sempre intensa e convincente Isabella Ragonese, che ben esprime, soprattutto attraverso lo sguardo, la lucida follia che si cela dietro l’apparente calma della madre assassina. Che sia appurata la sua colpa o meno che ruolo giocano gli altri personaggi della storia? Il dottor Millard studia il caso di Donna, che, secondo le sue ricerche, soffre della sindrome di Leeman-Keatley, malattia mentale che colpisce alcuni madri spingendole ad uccidere i propri figli. Queste ricerche entrano nell’occhio del ciclone di altri studiosi, secondo cui questa malattia non esiste. Mente (consapevolmente) anche il dottor Millard? La brama del far carriera prevarica l’onestà professionale?
Se un dottore sbaglia una diagnosi, una madre, però, non può non difendere la figlia dagli attacchi mediatici per la fama. Ed, invece, la madre di Donna, politico del partito laburista (interpretata da una cinica Francesca Mazza) si lascia (s)travolgere dal “successo” che il caso della figlia riscuote a livello mediatico e si afferma quasi come antagonista di questa vicenda. Una vicenda, non va dimenticato, che trae le sue origini da un fatto di cronaca realmente accaduto e per cui tutto ti aspetti fuorchè una madre che cerca attenzione per distogliere i flash e le telecamere sulla figlia.
In questo turbine di racconti lo spettatore rimane incastrato nell’instabilità della scelta a cui deve rispondere. A chi e cosa credere? Alla madre, Medea contemporanea? Al dottor Millard e alla sua innovativa tesi scientifica? O al politico a cui sembrano importare più le nuove elezioni politiche che la vita (e sofferenza) della figlia?
O forse più semplicemente lo spettatore dovrebbe guardare a queste vicende con dolore ma al tempo stesso distacco, tale da evitare (pre)giudizi? “La verità non è relativa ma lo dobbiamo pensare per riuscire a vivere“.
Con Isabella Ragonese,
Teatro Eliseo, Via Nazionale 183 Roma
fino al 19 maggio
info: 06 4882114 / 06 48872222