Generazione XL: The Niro, Cesare Basile e Tommaso Di Giulio all’Auditorium
I tre artisti protagonisti della serata conclusiva della IX edizione della rassegna musicale al teatro Studio
di Francesca Britti
Si è conclusa sabato sera la nona edizione di Generazione XL, progetto musicale ideato nel 2005 da Maurizio Viola. Come da prassi la cornice è stata l’Auditorium di Roma, che ospita ogni anno questa sperimentale manifestazione musicale. Protagonista della serata finale The Niro, nome d’arte di Davide Combusti, cantautore romano classe 1978. Ospiti d’eccezione il cantautore siciliano Cesare Basile, che con la sua coppola, ha accompagnato The Niro in alcuni pezzi e il nascente Tommaso Di Giulio, che ha presentato alcuni brani del suo ultimo album, Per fortuna dormo poco.
Quest’ultimo, già l’anno scorso, si era fatto notare per la sua verve ironica che mette anche nelle sue canzoni, improntate al racconto di amori finiti e di innamorati abbandonati come canta il verso “distruggi i tuoi amanti tranquilla“. Ma anche se “la luna è solo un’aspirina per il mal di testa dell’amore” l’invito ad innamorarsi è sempre vivo.
Non c’è solo l’amore al centro delle sue canzoni. L’instabilità personale che molti giovani vivono non permette di vivere con prospettiva ma solo con aspettative illusorie. Nasce così Voglio un monitor. Una canzone “polemica” come la definisce il cantautore che canta “scrivo una canzone perchè fare un film costa troppo, perchè se fosse una poesia non ci faresti caso, anche se fosse un romanzo non lo leggeresti mai perchè ti viene la nausea a leggere sul treno con la minimal tecno nelle orecchie, io voglio un monitor….”.
L’album, Per fortuna dormo poco, è uscito a marzo scorso per la Universal Music e sarà portato in tour da Tommaso Di Giulio in Italia ma anche in Francia, prossimamente a Marsiglia. Quel salto in più che lancia il cantante come protagonista della scena musicale italiana, seppur sta conquistando la sua fama già da tempo. Giusto per citare qualche esempio ha aperto due volte il concerto di Max Gazzè, prima per l’album Tutto il male viene per nuocere, e ora con Per fortuna dormo poco. Il suo stile poliedrico e i suoi riferimenti cinematografici hanno spinto la stampa specializzata a definire la sua musica “pop cinematografico” o “pop da camera”.
La nota polemica è stata poi ripresa da Cesare Basile, che spezzando il live di The Niro, ha raccontato cantando della lotta del popolo siciliano “contro la costruzione del Muos, ennesimo progetto militare sul loro territorio, che a me sembra un progetto di guerra. E tutti questi siciliani, come unica risposta al loro impegno civile, hanno soltanto le cariche della polizia incaricata dal Ministero degli Interni“.
Basile e The Niro si sono resi, poi, protagonisti di un’emozionante cover di Leonard Cohen dal titolo “Lover, lover, lover”. Meno intrattenitori di Di Giulio, i due artisti si sono scambiati qualche battuta interagendo con il pubblico, entusiasta della loro performance. “Perché hai cominciato a scrivere in italiano?” chiede Basile a The Niro e quest’ultimo risponde “Perché avevo finito il mio inglese“. Tra i vari pezzi “Sotto i colpi di mezzi favori” dal sapore amaro che rappresenta la nostra società (e non solo quella della sua terra, la Sicilia): “Se i ministri sono fatti mandanti, e i mandanti sono fatti ministri…non lo vedi dall’alto“.