Calcio: Europei Under 21, preview Spagna e Olanda
Scatta oggi in Israele il torneo dedicato ai giovani talenti del Vecchio Continente. Dopo avervi presentato nelle prime due puntate le quattro squadre del Gruppo A, tra cui l’Italia di Devis Mangia, spazio alle prime due protagoniste inserite nel Gruppo B
di Paolo Pappagallo
@paul_parrot
SPAGNA
Il percorso: Piccole “furie rosse” crescono, e lo fanno piuttosto bene. Se qualcuno credeva (sperava?) che la generaciòn dorada del calcio iberico rimanesse confinata alla leva calcistica dei vari Xavi, Iniesta, Fabregas, Puyol e compagnia tiki-tacante, beh, peggio per lui. La Rojita è in ottima salute, densa di campioncini e tutt’altro che sazia dopo il successo europeo, il terzo della sua storia, conquistato nell’edizione danese di due anni fa. La marcia verso Israele e la difesa del titolo si è così contraddistinta per numeri più simili al tennis che non alla cara vecchia sfera di cuoio: 6-0 6-0 nei due set di Melilla e Alicante rispettivamente contro le malcapitate Estonia e Croazia, oltre allo sfavillante esordio in Georgia con un 2-7 da tie-break, non sull’erba di Wimbledon ma sul campo della più modesta cittadina caucasica di Kutaisi. Cifre da Invicibile Armada, con le due reti georgiane e l’ininfluente 0-0 dell’ultimo turno in Svizzera unici smacchi – chiamamoli così – di un cammino rasente le perfezione, esaltato dagli 8 gol totali nel doppio spareggio finale contro la Danimarca.
La rosa: Qualità oro. Scorrendo i nomi che compongono l’organico, pardòn la corazzata, della nazionale iberica non si può che rimanere impressionati dal filone di materiale calcistico-umano di rara fattura a disposizione del c.t. Lopetegui: si parte dalla linea difensiva, dove troviamo tra i pali David De Gea, titolare e fresco campione in Premier League con il Manchester United, per poi imbatterci nel pacchetto arretrato del Barcellona tra presente e futuro, con i vari Bartra, Montoya e Muniesa, opportunamente accompagnati dal “rivale” madridista Nacho. Salendo verso la linea mediana poi, aumentano non solo i protagonisti di grado ma anche le valutazioni di mercato che li accompagnano: c’è Isco, artefice principale dell’ottima stagione europea del Malaga e conteso dai top club di mezza Europa, ci sono Thiago Alcantara e Sergio Canales, il primo presente e futuro designato del centrocampo blaugrana, il secondo punto fermo nel centrocampo del Valencia, fino a Muniain, Koke e Inigo Martinez, tra i principali gioielli dei rispettivi Club (nell’ordine, Athletic Bilbao, Atletico Madrid e Real Sociedad). Infine, i bomberos di un attacco che, spesso e volentieri, si serve del famoso “falso 9” tanto caro a Vicente Del Bosque con la sua nazionale maggiore: qui a spiccare sono Tello, ultimo dei cinque del blocco Barça e spesso utilizzato come esterno alto di centrocampo, Morata, uno di quelli che al Real Madrid non godeva di grande stima da parte di Mourinho (e, per la verità, anche Lopetegui per il momento non gli ha regalato nulla più della convocazione) e la punta di diamante Rodrigo, puntero del Benfica e capocannoniere assoluto delle qualificazioni con 14 gol in 12 presenze (!).
Il c.t: Di Julen Lopetegui, ex portiere basco classe 1966 con un passato tra i pali di Barcellona, Real Madrid, e con miglior fortuna, Real Sociedad e Rayo Vallecano, non si può certo dire non sia un uomo particolarmente impegnato. Cresciuto da allenatore nella cantera del Real Madrid Castilla, dal 2010 ricopre il ruolo di selezionatore delle nazionali spagnole Under 19 e Under 20 e dalla scorsa estate anche di quella Under 21, al posto di Luis Milla. Nonostante il tourbillon di impegni, l’ottimo lavoro di Lopetegui sta permettendo ai giovani spagnoli di crescere ulteriormente con grande profitto, come dimostrano gli ottimi risultati ottenuti da tutte e tre le giovanissime rappresentative in maglia rossa.
Il nostro pronostico: Che la Spagna sia la squadra da battere del torneo continentale è, decisamente, il segreto di Pulcinella. Occhio però alle insidiose avversarie degli iberici già a partire dal gruppo B, anche per evitare – così si augurano dalle parti di Madrid – clamorose sorprese in negativo sulla scia dell’Under 23 di Milla al torneo olimpico di Londra lo scorso anno, con Thiago Alcantara e compagni entrati papi e usciti cardinali già dopo il primo turno.
OLANDA
Il percorso: All’ombra di mulini a vento e tulipani, com’è clichè di queste parti, i giovani virgulti del pallone riescono a crescere sempre molto , molto bene. Alcuni anche con particolare celerità, come dimostra l’efficacissimo cammino condotto verso la rassegna israeliana da parte di un gruppo giovanissimo (19 anni e mezzo, il più verde del torneo) ma sufficientemente navigato e arricchito dall’esperienza di alcuni elementi già a mollo all’interno del contesto calcistico europeo con la E maiuscola. Gli jong oranje si sono contraddistinti tra le squadre più solide e quadrate nel corso del girone di qualificazione, vincendolo con risultati, solidità e un eloquente +18 in termini di differenza reti. Non inganni l’unico punto portato a casa nei due match contro la Scozia diretta inseguitrice: le roboanti vittorie contro Austria, Bulgaria e Lussemburgo hanno sancito una leadership mai messa in discussione dai rampanti arancioni allenati dal vecchio Cor Pot, che nello spareggio hanno liquidato senza fronzoli anche la malcapitata Slovacchia.
La rosa: Che bella bottega, quella olandese. I talenti non mancano, gli appetiti dei club europei neppure e il rapporto età/qualità/prezzo è forse il migliore nel Vecchio Continente. Ma senza scendere in termini affaristici, a brillare tra i protagonisti della rosa oranje ci sono i teenager Maher e Vilhena, classe 1993 dell’AZ Alkmaar il primo, scuola ’94 in forza al Feyenoord il secondo, eppure già leader del centrocampo nei rispettivi club e in nazionale. Accanto a loro, un pizzico di esperienza in più arriva dai 23enni Strootman e Wijnaldum, entrambi dal PSV Eindhoven con licenza di arare le fasce e sfornare traversoni all’indirizzo delle punte “esterofile” De Jong (in forza al Borussia Moenchengladbach) e Ola John (del Benfica). Menzione d’onore anche per il figlio d’arte Daley Blind, centrale dell’Ajax come il padre, capitano e campione europeo, Danny, e per il centrale di origini capoverdiane Martins Indi, a impreziosire una difesa fisicamente dal notevole peso specifico così come nella miglior tradizione delle retroguardie in maglia arancione.
Il c.t.: Cor Pot, 62 anni appena compiuti, non ha ovviamente e minimamente a che fare con il quasi omonimo sanguinario ex dittatore cambogiano. Il tecnico de L’Aia ha fatto tutta la trafila sulla panchina delle nazionali giovanili, dall’Under 17 sino al suo attuale incarico, passando anche per l’esperienza triennale, conclusasi nel 2009, come vice di Dick Advocaat sulla panchina dello Zenit San Pietroburgo. Comunque vada l’avventura in Israele, per Pot sarà l’ultima esperienza sulla panchina dell’Under 21: già nominato il suo successore, il tecnico dell’Under 17, Albert Stuivenberg.
Il nostro pronostico: La nazionale arancione è conscia di essere tra le favorite, parola dello stesso Cor Pot, tuttavia l’accesso alle semifinali rischia di essere il risultato di una lotta durissima, presumibilmente con la Germania, per la seconda piazza del girone. Alla lunga, la giovanissima età della rosa potrebbe rivelarsi un boomerang nei momenti di maggior pressione ma, comunque vada, gran parte dei ragazzi convocati rimarrà nei ranghi in tempo anche per gli Europei 2015 in Repubblica Ceca, per allora chiaramente con notevole esperienza in più.