Rugby: il Sudafrica castiga l’Italia
Nella prima giornata delle Incoming Series gli Springboks vincono contro gli Azzurri per 44-10 la prima sfida del torneo. A segno Sgarbi
di Gabriele Farina
@Gabri3_0
Quindici minuti di grande rugby, poi i numeri 2 del mondo monopolizzano il gioco e per l’Italia è game over. A Durban troppo Sudafrica per gli Azzurri: De Villiers e compagni chiudono con cinque mete, ottenendo così il bonus di un punto nella prima giornata del torneo, in cui Samoa ha superato 27-10 la Scozia.
Inizio falloso del XV di Brunel, puniti da due calci di Steyn e dal giallo di Bortolami (fallo ripetuto). I padroni di casa sfruttano immediatamente la superiorità numerica e vanno in meta con il pilone Strauss. Steyn non sbaglia, è 13-0.
Ancora prima dell’intervallo, un calcio a centrocampo viene raccolto da Habana. Il numero quattordici sudafricano innesta uno sprint bruciante, finta un passaggio, si fa strada in avanti prima di servire Engelbracht, il quale deve solo concludere la falcata e schiacciare sotto i pali. Facile la trasformazione ancora di Steyn.
La metamorfosi azzurra si realizza a inizio della seconda frazione. Non solo difesa, ma un attacco in certi momenti travolgente. Il Sudafrica fatica a uscire dai suoi ventidue, gli ospiti spingono (95% nella zona avversaria nei primi dieci minuti) e trovano una meritata quanto importante meta con Sgarbi.
Capitan Parisse inventa un passaggio sotto le gambe per il numero dodici, il quale rompe un passaggio e deposita l’ovale in meta. Il giovane Di Bernardo trasforma, poi con un suo calcio riporta gli Azzurri a dieci punti di distanza.
Quando sembra che la brezza possa essere definitivamente mutata, torna a soffiare il vento sudafricano. Una bora che spazza via le ambizioni azzurre con altre tre mete. Habana torna a scattare da centrocampo, ma stavolta in meta vola lui.
De Villiers e Basson rendono ancora più pesante il passivo per la squadra di Brunel e regalano il bonus mete alla Nazionale in casacca verde, seconda testa di serie al mondo soltanto dopo la Nuova Zelanda.
Erano tante alla vigilia le ambizioni nel clan azzurro, specialmente dopo le gare dell’autunno scorso contro All Blacks e Australia.
“Un primo tempo da dimenticare – afferma al termine il commissario tecnico francese – in cui non abbiamo fatto quasi nulla di quello che avremmo dovuto. In rimessa laterale siamo riusciti a competere contro una delle touche meglio organizzate a livello mondiale. Il gioco al piede è stato estremamente deficitario e ciò l’abbiamo pagato caro».
“Abbiamo giocato per venticinque minuti – replica Sergio Parisse – una partita che dura ottanta, nel primo tempo non abbiamo saputo minimamente esprimerci. Contro Samoa, che ha battuto la Scozia, sarà un nuovo impegno di alto livello per noi”.
Si torna in campo sabato 15 giugno, al “Mbombela Stadium” di Nelspruit. Calcio d’inizio alle 14.15.
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