“Cinquantamila euro è il prezzo per scrivere anziché fare le fusa”
Giacomo Di Girolamo, direttore di Marsala.it, è stato querelato dal Comune della sua città. Per il sindaco, il suo lavoro, è solo una “campagna diffamatoria”
di Guglielmo Sano
Marsala è piccola, piccola e di provincia, ma da sempre è anche, contraddittoriamente, frontiera e centro. Una periferia sì, ma da cui è facile scorgere il mondo. Ancor meglio si scorge l’Italia, sin dai tempi di Garibaldi, con tutti i suoi problemi.
Marsala è sempre stata cara agli interessi criminali, l’aveva capito anche Paolo Borsellino. Da buon comune siciliano ha una lunga tradizione di politica collusa con interessi diversi, rispetto a quelli del “bene comune”.
Ha anche un’altra tradizione Marsala, purtroppo più recente, comunque importante, che continua ad affondare le proprie radici: quella del giornalismo. D’altronde come sede del “festival del giornalismo d’inchiesta” quale luogo è stato scelto? Avete indovinato! Un festival seguitissimo a livello nazionale, patrocinato dallo stesso Comune che, adesso, vuole mettere all’angolo uno dei migliori talenti della città e dell’Isola intera.
Su questo sfondo nasce e si sviluppa l’attività di Giacomo di Girolamo, un bravo giornalista che dirige Marsala.it, uno dei siti siciliani più cliccati, ma anche autore di diversi libri d’inchiesta.
La sua bravura e il suo coraggio, come di solito succede in terre difficili come quella in questione, gli sono costate care: “Il Sindaco di Marsala a nome del Comune mi ha citato in giudizio chiedendomi 50.000 euro di danni per la mia attività giornalistica ritenuta lesiva nei confronti dell’amministrazione comunale, è la prima volta che un sindaco a nome di un comune cita un giornalista in giudizio, ed è la prima volta che accade non per un articolo ma per l’attività in genere”. Così, ha tristemente commentato la vicenda, che lo riguarda da vicino, il giornalista marsalese.
Il sindaco di Marsala Giulia Adamo, che già aveva querelato Di Girolamo da privata cittadina, adesso, in accordo con la giunta, dato mandato al rappresentante legale del Comune, ha querelato il giornalista, chiedendo 50.000 euro di danni.
Il suo comportamento è stato ritenuto “lesivo” dell’immagine della città, ancora più grave è che Di Girolamo abbia condotto la sua “campagna diffamatoria” in un tale momento storico di difficoltà per tutte le istituzioni, strette nella morsa “di una crisi economica e di una crisi di credibilità”. Come se fosse colpa del direttore di Marsala.it.
Semmai Giacomo Di Girolamo ha un’altra colpa che, per un giornalista, è sempre quella più grave: aver svolto fino in fondo il suo dovere, giorno dopo giorno, analizzando con scrupolo e accortezza la quotidianità del territorio dove ha scelto di operare, che poi è anche la sua “terra”: “Io ho scritto tra le altre cose, che non solo non c’è alcun finanziamento della Regione di 50 milioni di euro per il porto di Marsala, ma che lo stesso progetto è viziato da un falso, denunciato dalla Regione Siciliana – Assessorato alle Infrastrutture alla Procura di Trapani. Il Comune mi chiede i danni perché ritiene, tra gli altri articoli, lesiva dell’immagine questa mia inchiesta. Secondo il sindaco non c’era alcuna indagine e oggi (8 Giugno, nda) invece…la polizia ha fatto un blitz al Comune per acquisire gli atti del porto”.
La situazione sarebbe grave già così, se non fosse che: “abbiamo scritto che il Comune ha sanato la piscina abusiva del Sindaco, che i mezzi della raccolta dei rifiuti prima facevano benzina all’Eni, ad un certo punto sono andati nelle stazioni AP, Adamo Petroli, la sua società di famiglia, abbiamo pubblicato tutte le spese, 800.000 euro, di Marsala Città Europea del vino, cose così, normali”.
Il giornalista è stato citato in giudizio per motivi relativi a un certo rancore personale, del Sindaco, nei suoi confronti? Sicuramente, ma d’altra parte la nuova giunta era stata avvertita: ”prima delle elezioni, per Giulia Adamo ero il migliore giornalista di Marsala, perché le piaceva la nostra linea critica nei confronti dell’amministrazione dell’ex sindaco e io le dicevo: guardi che quando sarà sindaco lei non la penserà così”.
Purtroppo però la problematica insita nella vicenda non si riduce alle questioni personali, ricordiamoci che è un’amministrazione comunale a chiedere un risarcimento, per forza di cose, si avvarrà di denaro pubblico per portare avanti la causa.
Non si riesce a credere che i marsalesi abbiano le stesse priorità del proprio sindaco: se tra queste c’è anche di chiudere il portale di notizie diretto da Di Girolamo. Il pericolo però è reale: “la semplice notifica di una citazione per danni impone infatti alla società editoriale di iscrivere la somma richiesta fra le passività del proprio bilancio. Passano anni, di solito, prima che il giudice esamini il merito della questione e magari, come spesso accade, ne interrompa gli effetti sentenziando che non può essere accolta perché la richiesta è infondata in base alla legislazione che difende la libertà di stampa e diritto di critica e di espressione. Le lungaggini nell’esame delle citazioni per danni potrebbero essere eliminate con una semplice modifica procedurale che preveda una istruttoria per l’accoglimento delle richieste. Questa è una delle lacune della legislazione italiana che rendono possibile ostacolare a lungo l’attività giornalistica con richieste infondate”, così commenta la vicenda Ossigeno, osservatorio che vigila sulla libertà di stampa e sui casi di giornalisti minacciati, per le loro inchieste.
Non risulta che il diritto di replica sia stato mai negato al Comune, semmai non è stato esercitato, così come non sono mai state chieste rettifiche alle notizie riferite dalla testata marsalese. Una vera è propria “intimidazione in nome della legge”, così si è espressa l’associazione “Articolo 21”, quella subita da Di Girolamo che, probabilmente, accuserà il Sindaco di “lite temeraria”, in pratica di “aver agito in malafede”, di aver chiesto un risarcimento sapendo di essere nel torto.
Da parte sua il direttore di Marsala.it, anche se preoccupato, era certo che questo “cazzotto nei denti”, prima o dopo, sarebbe arrivato: il sindaco Adamo “se ne vantava ogni volta che mi incontrava” di tutto il materiale che stava raccogliendo per la resa dei conti finale.
Quello che dispiace di più a Di Girolamo non è il “querelone”, che conta come e quanto “l’ennesima lettera anonima o la minaccia del tizio che ti aspetta sotto la redazione per chiedere conto e soddisfazione di alcune cose che hai pubblicato”, effettivamente è tutta un’altra cosa: “vedere arrivare una richiesta di risarcimento danni di 50.000 euro firmata non da Giulia Adamo ma dal Sindaco della mia città”.
Tutto ciò “non è più l’esercizio di un diritto, è il segno arrogante di un potere che non ammette critiche, che pretende che il pelo sia lisciato sempre dal verso giusto, e ti vuole punire per questo”.
Link di approfondimento
http://www.fascioemartello.it/25896/intervista-a-giacomo-di-girolamo-50milaeuro-e-il-mio-prezzo/
http://marsala.it/lettere/item/69307.html
http://www.ossigenoinformazione.it/2013/06/troppe-critiche-comune-marsala-chiede-50-mila-euro-a-giornalista-28094/