12 racconti a Hopper

Tempo di lettura 2 minuti

Carla Cirillo ci racconta la storia di una vita

di Clarissa Coppola

fonte immagine: aracneeditrice.it

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Una scrittura raffinata, frammenti e scatti fotografici, un libro diviso in 12 mesi che seguono una linea ideale. Frasi non dette, lacune colmate dall’immaginazione del lettore che può collocare ciò che legge nella propria dimensione. Ancora una volta è la donna a essere protagonista, come già Carla Cirillo aveva fatto per le “Mitomani favolose” pubblicato sempre da Aracne editrice.

Apatia, incapacità comunicativa e desolazione interiore traspaiono dalla narrazione tramite uno stile di qualità con battute dialogate d’effetto, dure e amare riflessioni che parlando di una storia lunga una vita, ma dilatata in 115 pagine che sembrano porre una domanda sul senso finale.

Il libro è intervallato da immagini che ritraggono alcuni dipinti dai soggetti essenziali; nell’intera opera infatti, pochi elementi intorno a cui tutto ruota. Come dei blocchi, tappe vissute o da vivere, ma comunque da superare. Eppure il non detto resta l’elemento chiave, con tante frasi che affollano la mente fino al momento dell’incastro in cui tassello dopo tassello il puzzle prende forma e gli snodi narrativi iniziano a combaciare.

Ecco quindi la routine con la monotonia che blocca, il non voler capire, far finta di niente ed evadere, con tanto di descrizioni precise di situazioni e momenti di vita vissuta in cui è facile identificarsi. Oltre a desideri nascosti e sogni infranti, segreti celati che si materializzano col monologo interiore del flusso di coscienza dei personaggi.

L’incapacità di prendere decisioni sul momento e di cogliere l’attimo è un po’ una costante per NarrativAracne di cui tra gli altri titoli fa parte anche “12 racconti a Hopper”. Soltanto verso la fase centrale, corrispondente al mese di luglio, la storia prende un verso e si intuisce l’intento dell’autrice, partendo dal quadro di Edward Hopper intitolato Estate ’43.

Personaggi concatenati, storie simili accomunate e ben narrate con tanto di effetto sorpresa. Ampie descrizioni di luoghi e paesaggi in cui perdersi sconfinando con la mente. Scoprire, leggendo, un libro ricco di citazioni e riferimenti filosofici sui miti greci e non solo come già l’autrice ci aveva già dato modo di appezzare nella precedente opera.

Senso di solitudine e impotenza, un volume artistico sotto tutti i punti di vista. Ma gli opposti si attraggono o si respingono? È il quesito finale, in cui rassegnazione, finzione o realtà vengono espresse su tela, senza saper dare delle risposte certe. Far passare il tempo inermi: Carla Cirillo ci parla della vita di due pittori ma solamente alla fine il lettore capirà il motivo.

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