Calcio: Messico senza nuvole, l’Italia parte bene in Confederations Cup
Una deliziosa punizione di Pirlo e un’azione prepotente di Balotelli decidono, al Maracanà di Rio, l’esordio azzurro nella competizione brasiliana. Inutile il gol su rigore di Hernandez, finisce 2-1. Mercoledì si torna in campo contro il Giapponedi Paolo Pappagallo
@paul_parrot
Questione di muscoli. Gli stessi, che un anno fa di questi tempi, Mario Balotelli esibiva agli occhi dell’Europa pallonara, con sentiti ringraziamenti in particolar modo dalla platea femminile, dopo la doppietta contro la Germania nella semifinale di Euro 2012, e che oggi sono riapparsi nel caldo umido di Rio de Janeiro a certificare il dominio della forza bruta e il risveglio del leone ferito nell‘animo. Non solo quello di Supermario, questa volta in versione solitario e spietato predatore d’area piccola, ma dell’intera nazionale di Prandelli, chiamata a rispondere con dei parametri vitali confortanti alle grossolane défaillance patite sul piano fisico nel warm-up carioca contro Haiti.
E le risposte sono arrivate, firmate in calce dai due Azzurri più attesi sull’erba del leggendario, magico Maracanà: Balotelli e Pirlo. Il giovane guerriero e il maestro educato, l‘avanguardista e il classicista, il Gaudì delle aree di rigore e il Calatrava della linea mediana, le due anime di un’Italia che sa di nuovo piacere e che dà l’impressione di volerci prendere gusto in questo invitante antipasto del Mondiale brasiliano in programma tra un anno. Nel frattempo, primo ostacolo del girone superato: il 2-1 contro il Messico va preso come un buon Martini shakerato, non agitato, ricco di note e sentori assolutamente godibili.
Effetto Giaccherinho – Il “new deal” tattico in terra sudamericana parte dalla scelta, annunciatissima alla vigilia di Prandelli, di virare verso il 4-3-2-1, con un Faraone in meno ma con un artigiano in più. Il calante El Shaarawy lascia infatti il posto da titolare al duttile Giaccherini, da sempre molto apprezzato dal c.t. per le proprie qualità tout-court, che parte insieme al compagno di club Marchisio alle spalle del “vero nueve” Balotelli. E la scelta sembra da subito dare i suoi frutti, con l’ex cesenate che da sinistra si diverte a procurare brividi al terzino messicano Flores, favorendo anche la prima occasione azzurra del match proprio tra i piedi dell’attaccante del Milan, un sinistro potente ma centrale respinto in qualche modo dall’estremo difensore messicano Corona. L’Italia c’è e costruisce, anche se a sfiorare davvero il gol al primo tiro in porta è il Messico, con una sventola mancina di Guardado che incoccia la traversa alle spalle di Buffon. Un brivido, ma senza troppa necessità di indossare indumenti mal sopportabili nella calura carioca, anche perchè la squadra allenata da Josè de la Torre si muove in difesa a ritmo di sambodromo e gli Azzurri, prima della mezz’ora, sfiorano il gol con Balotelli e si vedono negare un rigore cosmico su Pirlo (doppio intervento fuoritempo di Rodriguez e Moreno) dal mediocre arbitro cileno Osses.
Luce e black out – Il geometra azzurro, al 27’ , decide però di prendersi quanto gli spetta per festeggiare con merito e dovizia il 100° gettone di presenza con la maglia della nazionale. La punizione da 25 metri dopo un fallo su Montolivo è una ‘delikatessen’ da palati fini, come d’altronde non possono che esserlo calcisticamente da quelle parti. Corona battuto e 1-0 Italia, con il Maracanà a urlare in delirio il cognome del centrocampista bresciano. Tutto perfetto, ma solo per 5 minuti, il tempo che Barzagli, probabilmente il difensore di casa nostra con il rendimento più alto negli ultimi due anni, si lasci estemporaneamente coinvolgere in un giro di danze fin troppo allegre, regalando un pallone innocuo al velocissimo Giovani Dos Santos: a quel punto il fallo da rigore diventa tanto inevitabile quanto inopinabile. E “Chicharito” Hernandez non si fa pregare per rimettere il confronto in parità, realizzando dal dischetto il suo gol numero 33 con la casacca verde della nazionale nord-americana. 1-1 all’intervallo e numeri fenomenali per l’attaccante del Manchester United, a 25 anni compiuti da appena un paio di settimane.
Mario Micidial – Nella ripresa l’Italia rientra in campo con il piglio di chi sa di avere nervi e mezzi per riportare la tenzone dal proprio lato: Montolivo si mangia subito una specie di rigore in movimento dopo una punizione di Pirlo deviata dalla barriera. Balotelli continua a sbattersi, appurando una volta di più la scarsa consistenza del capitano messicano Rodriguez al centro della retroguardia messicana. Questione di pazienza. Prandelli toglie l’impalpabile Marchisio mettendo le ali alla squadra con il dinamismo sull’esterno di Cerci. E la mossa paga, più per il ritorno di Giaccherini nella propria posizione tattica di “default” che per il contributo del centrocampista granata: palla dentro dello juventino per Balotelli, che spazza via il caduco Rodriguez e trafigge come una lama lo specchio della porta difesa da Corona. È il gol partita, il gol dei muscoli al vento, che causa all’attaccante azzurro anche un cartellino giallo sicuramente poco apprezzato da Prandelli visto il prosieguo del torneo. Ma a contare ora è il tabellino, di fatto sigillato con un quarto d’ora d’anticipo sul 90’ e ben prima degli ingressi “bonus” di Gilardino e Aquilani.
Gli Azzurri raggiungono così, in testa al Girone A, il Brasile padrone di casa, facile vincitore all’esordio 3-0 contro il Giappone. I nipponici, allenati dal nostro Alberto Zaccheroni, saranno i nostri prossimi avversari mercoledì alle 24 (ora italiana) a Recife. Sapore di Sol Levante per continuare a splendere nel cielo limpido del tardo autunno brasiliano.
PAGELLE
Italia: Buffon 6 ; Abate 6, Barzagli 5, Chiellini 5,5, De Sciglio 6,5; Pirlo 7,5, De Rossi 6, Montolivo 6,5, Marchisio 5,5 (68‘ Cerci 6), Giaccherini 7 (88‘ Aquilani s.v.); Balotelli 7,5 (85‘ Gilardino s.v.). All.: Prandelli 7
Messico: Corona 6; Flores 5, Rodriguez 4,5, Moreno 5,5, Salcido 5,5; Torrado 5,5, Aquino 5,5 (52′ Mier 6); Zavala 6 (86′ Jimenez s.v.), Dos Santos 6,5, Guardado 6; Hernandez 6. All.: De la Torre 5,5
Arbitro: Osses (Cil) 5