Rugby, l’Italia cerca una nuova identità
Dopo la sonora sconfitta con Samoa (39-10), il ct Brunel prepara la sfida alla Scozia per chiudere a testa alta
di Gabriele Farina
@Gabri3_0
L’involuzione della specie. Dopo l’agrodolce prova d’esordio contro gli Springboks, l’Italrugby è stata travolta da Samoa nella seconda giornata del quadrangolare estivo “Incoming Series” in Sudafrica. Adesso l’ultima giornata contro la Scozia servirà soltanto a evitare un cucchiaio di legno virtuale. Un notevole passo indietro per una squadra che sia lo scorso novembre sia all’inizio della manifestazione ambiva a cime ben più alte (e meno tempestose).
“Stiamo giocando sicuramente peggio che nel Sei Nazioni, sotto ogni punto di vista”. Non si nasconde dietro un dito Jacques Brunel, il ct che ha sviluppato il più bel gioco azzurro degli ultimi anni, prima del passo falso in Sudafrica. “(Con Samoa) abbiamo giocato al di sotto delle nostre possibilità, concesso mete da palloni di recupero, nel secondo tempo abbiamo pagato anche sotto il piano fisico”.
La sfida con gli oceanici si era aperta con una meta di Paul Williams dopo un errore al piede di Gori. Orquera aveva ridotto il gap, prima che lo stesso Williams fissasse il punteggio sul 3-10 alla fine della prima frazione.
La diga italiana aveva mostrato segnali di cedimento, ma nel secondo tempo c’è il vero crollo. Due minuti e Leiua va in meta, su suggerimento al piede di Pisi. Non finisce qui: Leota, Tuifua e Va’aulu completano l’opera per una Nazionale, quella samoana, che adesso se la vedrà alla pari con il Sudafrica, con cui è appaiata a nove lunghezze, dietro solo per differenza punti. Una distinzione che può non essere decisiva quando l’ultima sfida è uno scontro diretto.
Per l’Italia, magra consolazione di una sola meta, tecnica, in situazione di superiorità numerica e su azione di mischia ordinata. Occorrerà ripartire proprio da questa fase, l’unica forse che abbia funzionato, per far fronte agli Highlander (battuti 30-17 dai padroni di casa nella seconda giornata) e chiudere a testa alta il quadrangolare estivo sudafricano.
Dopo aver giocato a Nelspruit, il XV azzurro ha fatto ritorno a Durban. Brunel dovrà rinunciare contro la Scozia a Luciano Orquera: l’esame radiologico ha confermato la frattura della decima costa destra. Il numero dieci si aggiunge a Gonzalo Garcia tra gli indisponibili per la gara di sabato nella capitale amministrativa del Sudafrica, Pretoria. Restano da valutare le condizioni di Edoardo Gori e Leonardo Ghirardini, la cui disponibilità per l’incontro del Loftus Versfeld Stadium si conoscerà entro giovedì. Giovambattista Venditti dovrebbe invece far parte del gruppo.
Il commissario tecnico ha disposto allenamenti differenziati nella giornata di martedì, in cui ha cominciato anche a studiare al XV che scenderà in campo contro la Nazionale di Edimburgo. Oggi giornata di riposo, mentre domani, dal campo e dall’infermeria, si saprà qualcosa in più sulla formazione, in cui saranno ufficializzate le scelte dell’allenatore.
Se la sfida con la Scozia sembrava alla portata prima dell’inizio della seconda giornata, il doppio confronto di sabato ha eroso qualche certezza. Dell’Italia di Brunel si è detto; non si è detto ancora che il XV della croce di sant’Andrea ha messo paura per un’ora di gioco ai padroni di casa, andando a condurre con merito sino al 6-17 (meta di Dunbar trasformata da Laidlaw) prima di subire la rimonta della squadra numero due nel ranking, che sino al 79’ andava in meta scacciando anche il timore di una sconfitta.
L’ultimo confronto, il 9 febbraio di quest’anno, si è chiuso con la vittoria a Edimburgo di Kelly Brown e compagni, un 34-10 senza appello.
Parisse & Co sono avvisati: gli Highlander non sono un avversario facile e certamente non vanno sottovalutati. Per informazioni, chiedere ai verdi di Heyneke Meyer.
Una risposta
[…] della pausa, ma anche gli errori in fase di possesso mostrati già contro gli Springboks e contro Samoa. Dopo un primo tempo equilibrato (20-20), l’Italia trova il vantaggio grazie a Di Bernardo. Nel […]