Sanpietro rinasce dal folk
Da “LaFolkeria”, band FolkRock bergamasca, i Sanpietro fanno il loro primo passo con un disco, e poi via con il tour. Il resto? “È ancora da scrivere”
di Valentina Palermi
In principio era il folk. Un centinaio di concerti, a scaldare il palco per artisti come Banda Bassotti, Casa del vento, Enrico Capuano, e poi ancora Marlene Kuntz, Pan Del Diavolo, e Zulù. Un disco, e diversi EP. Un periodo lungo sette anni. Poi il cambio di formazione, dopo l’uscita di un componente dalla formazione de LaFolkeria.
Ora Punk, Rock, Stoner e l’immancabile Folk – distorto e calzante – sono gli ingredienti di base dei Sanpietro. Damiano Sangaletti (voce e chitarra acustica), Andrea Martina (alla chitarra elettrica e cori), Mauro Amadei (batteria) e Giorgio Vitali (basso) mettono nuova passione, idee, potenza e suono a questo progetto musicale, oltre a dargli un nuovo nome (e da romana, a questo proposito, non posso non essere curiosa!).
“Il cambio del nome è nato dal fatto di non essere più vincolati al semplice folk in quanto i nuovi pezzi abbracciano un ampio raggio di generi. Nessun riferimento a santi famosi, ma comunque ci piace legare il nostro nome ad una famosa citazione che afferma che ‘la tragedia sta finalmente per finire’!”
Con l’inserimento di una fondamentale caratteristica acustica molto presente e “alcuni punti di riferimento della vecchia scuola suonata” si slegano dal folk, ma rimangono fedeli alle loro radici. Il primo brano che la nuova formazione presenta con l’uscita del nuovo album è “Corrispondenza Univoca”, che la scorsa settimana ha inaugurato il suo passaggio in radio. Proprio come il “bambino piccolino” della canzone, non hanno più timore di sperimentare, ampliando le possibilità, cercando “di proporre i diversi generi e caratteristiche di ognuno di noi, portandoci così ad una maggiore libertà e sicurezza nella composizione”.
Dopotutto “il disco racconta qualcosa di noi stessi, di ognuno di noi, della vita in generale e di quelle esperienze che viviamo quotidianamente. Gli argomenti trattati spaziano tra lavoro e ideali, tra passioni e ricordi”. C’è “chi arrangia, chi scrive, chi mette idee sulle quali ‘lavorare’. Per questo motivo riusciamo a mettere la stessa intensità in ognuno dei pezzi e di conseguenza assumono per noi la stessa importanza”. Ma se proprio dovessero dire quale dei pezzi ha per loro un significato maggiore “sbilanciandoci potremmo dire che ‘America’ – primo brano del disco – e ‘Tutto e niente’ – quello di chiusura – sono più carichi di energia, soprattutto in fase live!”
Nove brani, di cui due realizzati in collaborazione. La prima, “quella di Luca ’Bob’ Mauri, con cui abbiamo suonato per sette anni nel progetto LaFolkeria”, e con il quale sono stati composti alcuni dei nuovi pezzi. Naturale quindi che sia “stato un piacere avere la sua chitarra nel disco!”. La seconda è quella con Ricky Anelli, “grande artista delle nostre zone, conosciuto poco prima delle registrazioni, presente e partecipe durante le stesse. Oltre ad aver suonato, ha dato ottimi consigli durante le registrazioni del disco e quindi non è da escludere qualche possibile partecipazione nei concerti”.
Il loro tour, per l’appunto, li vede “impegnati tra Milano-Bergamo-Brescia” per le prossime date. “Segnaliamo la nostra partecipazione al Rock Island di Bottanuco il prossimo 02 Luglio, bellissimo e importante festival della provincia di Bergamo”.
Per il resto? “Siamo disponibili a farci conoscere per tutta l’Italia, quindi fatevi pure avanti che abbiamo una gran voglia di suonare!”.