Se una notte d’estate un lettore
La libreria Altroquando in collaborazione con Tic edizioni, ha celebrato “Letti di notte” con reading, musica e kermesse teatrali
di Sabina D’Oro
Una notte che tarda ad arrivare, è il giorno più lungo dell’anno. Nella libreria Altroquando, a Roma, in via del Governo Vecchio 80, ci si prepara ad una festa. E’ la notte dei lettori e dei reading, delle parole scritte e delle parole ascoltate, dei versi recitati e dei versi dipinti a caratteri cubitali tra le volte della sala.
Seduto a un tavolino un signore dalla camicia appariscente e gli occhi a mandorla. Regala sorrisi a tutti, firma dediche e autografi. Accarezza con lo sguardo la sua silenziosa moglie e chiede aiuto per le traduzioni. Vuole raccontare. Vuole raccontarci.
E’ Dale Furutani, scrittore americano dalle radici giapponesi, autore della “Trilogia del Samurai” (Agguato all’incrocio, Vendetta al palazzo di giada, A morte lo Shogun – Marcos y Marcos edizioni) ma non sarà lui a leggere le sue opere. Lo faranno tre appassionati lettori che disegneranno il profilo del Samurai, mentre l’autore ascolterà la rievocazione del suo personaggio. “Le piccole librerie sono una realtà che in America sta scomparendo, – dice Furutani -. E’ una grave perdita perché sono un forte punto d’incontro emozionale e culturale, è molto bello, in questa notte, celebrare l’esistenza delle piccole librerie europee”.
Ci racconta la sua storia, di origini perdute e della scrittura come studio di sé:
“Conosco poco le mie origini. La mia famiglia fu vittima di un’estradizione e costretta a migrare in barca a Hiroshima. Per me scrivere del Giappone è un’ossessione”.
Dall’antico Giappone a Catania il viaggio è stato breve. Viola di Grado, giovanissima autrice siciliana, apre a tutti il suo “Cuore cavo” (e/o edizioni 2013) regalandoci la lettura di alcune parti della sua seconda opera.
L’aria si tinge di emozioni forti. Viola racconta la storia di una giovane suicida, Dorotea Giglio, della sua vita post-mortem e del processo vitale nel suo corpo in decomposizione. “La notte è una dimensione più stimolate e introspettiva, dà un diverso peso alle parole – spiega l’autrice -. E’ giusto che nel giorno più lungo dell’anno si dedichi questa notte alla lettura”.
Il suono delle parole perde peso per diventare armonia, e, come in ogni festa, anche all’Altroquando la lettura si veste di un un suono elegante e rincuorante. Francesco Poeti (chitarra), Marcello Allulli (sax alto) e Giulio Scarpato (contrabbasso) accompagnano il pubblico a divorare ancora parole con i lettori selvaggi.
Senza regole, senza schemi, si legge la bellezza percepita nello scrigno di pagine scritte da altri. I lettori selvaggi ci raccontano quello che hanno letto e che vorrebbero che noi leggessimo.
Leggere come imperativo, ma anche leggere attraverso e con tutti i sensi.
E nella notte dei lettori non poteva mancare uno sguardo alla luna. Non alla luna dei poeti, ma al riflesso che si scorge nelle foto e che diventa presagio di dolore.
Andrea Cosentino ha concluso questa notte con “Primi passi sulla luna, divagazioni provvisorie per una spettacolo postumo” (Tic edizioni 2013), un esperimento di traduzione letteraria dell’omonimo spettacolo teatrale.
E come racconta nel suo libro “il tempo dei giochi e dei sogni si dissolve al presente”. A noi non rimane che rientrare a casa, orfani della notte, e dare un ultimo sguardo al libro sul comodino.