Basket: divorzio tra Marco Calvani e Virtus Roma

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    Marco Calvani (a sinistra) e Claudio Toti (a destra), presidente della Virtus Roma
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Al termine di una telenovela durata una settimana è arrivata l’ufficialità: il tecnico romano non guiderà più l’Acea. Il GM Alberani: “Scelta dolorosa ma necessaria”

di Samuele Perotti
@SamuelePerotti 

marco calvaniIniziamo dalla fine e da quella che ormai è una certezza: Marco Calvani non sarà il coach della Virtus Roma nella prossima stagione. A confermarlo, al termine di un valzer di dichiarazioni tra società, agente e diretto interessato, il GM Alberani: “Ritengo, con grande onestà, che si tratti di una scelta dolorosa ma necessaria. Dopo un anno esaltante come quello concluso da poche settimane, la squadra capitolina si ritroverà a vivere un altro terremoto estivo e questa volta si ripartirà da zero anche in panchina.

Le voci di un possibile divorzio, anche se puntualmente smentite, erano iniziate a circolare nella parte finale della regular season. Poi la cavalcata play-off e l’entusiasmo del pubblico avevano fatto passare tutto sotto traccia. Sembrava mancasse solo il fatidico si: Alberani durante la conferenza stampa di fine anno aveva sottolineato come la volontà della società era di continuare con il “baffo romano”. Pochi giorni dopo, Calvani ai microfoni di Radio Manà Manà Sport si esprimeva così: “Spero di restare per i prossimi 20 anni l’allenatore della Virtus”.

Tutto sembrava andare liscio, in realtà era solo la quiete prima della tempesta. Il coach avrebbe rifiutato la prima proposta della società romana. Secondo quanto riportato ad inizio settimana da La Gazzetta dello Sport, questa consisteva in un rinnovo annuale con un ritocco dell’ingaggio del 40%. Immediata la smentita tramite Twitter di Riccardo Sbezzi (agente di Calvani). É in questo momento che entra in scena Nicola Alberani: “Confermo che prima io e poi il presidente Toti abbiamo fatto un’offerta che il tecnico ha rifiutato. Non c’è niente di male, la trattativa va avanti”.

In ogni negoziazione c’è una parte e una contro parte, ci sono delle proposte e delle contro proposte. Ora, per quale motivo per una settimana si è dovuto assistere a questa vera e propria telenovela? I rapporti probabilmente erano logori da tempo, come ha confermato lo stesso GM: “La stagione appena conclusa è stata complessa sotto l’aspetto interpersonale nei rapporti tra me e l’allenatore, almeno nella parte finale. Durante questo periodo ho scelto di accantonare i problemi e smussare gli angoli nell’interesse del risultato sportivo. Nonostante questo 8 giorni fa ho fatto un’offerta scritta a Marco nel tentativo concreto di appianare le divergenze e tentare un riavvicinamento, ma nelle discussioni e col passare dei giorni ho capito che sarebbe stato impossibile convivere ancora”.

Marco Calvani (a sinistra) e Claudio Toti (a destra), presidente della Virtus Roma

Marco Calvani (a sinistra) e Claudio Toti (a destra), presidente della Virtus Roma

Leggendo queste parole, sembra che la decisione sia stata unilaterale ma certamente anche il tecnico romano aveva più di qualche dubbio. Durante la stagione ha chiesto rinforzi di livello perché aveva capito che si poteva davvero scrivere la storia, ma non è stato accontentato. Ha conquistato l’Eurolega sul campo e gli è stata tolta per una scelta societaria ed infine ha ricevuto la notizia che nonostante la finale conquistata il basso profilo di Toti portava ad un ridimensionamento degli obiettivi, fissati in una campionato tranquillo. Da uomo intelligente ha capito, partendo dalle stesse basi, se non peggiori viste le partenze di Lawal e Datome (sempre più vicino ai Celtic), che probabilmente sarebbe stato impossibile ripetersi e non se l’è sentita di assumersi questa responsabilità.

Decisioni lecite sia da parte della società che del coach. Quello che stupisce e ferisce i tifosi romani è la pessima gestione di questa situazione. Dopo un campionato così emozionante ed esaltante sarebbe stato molto più bello e giusto concludere questo rapporto nel migliore dei modi, consensualmente, senza la necessità di far emergere retroscena che ormai hanno il sapore di ripicca. “Lo ringrazio sinceramente di quanto fatto per il club e gli auguro il meglio per la sua carriera”. Termina con queste parole il rapporto tra la Virtus Roma e Marco Calvani. Un sodalizio durato 2 anni, la prima metà del quale da assistant coach di Lino Lardo.

Ora si apre il toto allenatore. Per ora i nomi che si susseguono con più insistenza sono tre: Paolo Moretti, Luca Dalmonte e Alessandro Ramagli. Il primo, dopo aver conquistato la Serie A con Pistoia è il preferito delle società, ma è anche il più difficile da raggiungere, visto che è ancora sotto contratto con i toscani e quindi la Virtus dovrebbe pagare per portarlo a Roma. Il secondo, tecnico di esperienza è reduce dall’esperienza col Fenerbahce come secondo di Pianigiani, e visto il roster pieno di incognite, potrebbe fare al caso dell’Acea. Infine c’è Ramagli, reduce dalla stagione in LegaDue con Verona. Al momento è free agent, ma raggiungerlo non sarà facile visto la concorrenza dei veneti che vorrebbero confermarlo e di Milano che gli ha proposto un ruolo di assistant coach di Luca Banchi e un bell’ingaggio.

Quel che è certo è che l’estate della Virtus Roma sarà molto lunga, considerando che la squadra, Jordan Taylor a parte, è totalmente da rifare, come troppo spesso accaduto nella Capitale.

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